𝐋𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐢 𝐜𝐡𝐞?
Nell’isola di 𝘽𝙤𝙧𝙣𝙚𝙤, in Malesia, nel 2015 è stata scoperta quella che si suppone essere la specie di chiocciolina di terra più piccola del mondo. Si chiama 𝘈𝘤𝘮𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘯𝘢𝘯𝘢, dal greco “𝘢𝘬𝘮𝘦” = punto più alto e dal latino “𝘯𝘢𝘯𝘢” = piccola e suggerisce una stazza molto piccola. In effetti la misura media del guscio dell’animale va da 0,50 a 0,60 mm di larghezza e da 0,60 a 0,79 mm di altezza.
Il guscio è di colore biancastro, traslucido e ha due o tre spirali. L’apertura misura circa 0,30 mm di diametro. Ovviamente non è visibile a occhio nudo, solo un microscopio e un tre ricercatori attenti riescono ad individuare l’𝘈𝘤𝘮𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘯𝘢𝘯𝘢 in mezzo ai granelli di sabbia e detriti che compongono il suo habitat. Jaap J. Vermeulen, Thor-Seng Liew e Menno Schilthuizen possono però solo supporre l’etologia della lumachina: i gusci ritrovati sono tutti privi dell’ospite.
Una specie simile, la 𝘈𝘤𝘮𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘰𝘭𝘪𝘵𝘢, si nutre di sottili pellicole di batteri e funghi che crescono sulle pareti calcaree all’interno delle grotte. Per la similitudine dell’habitat frequentato, le dimensioni e i luoghi di ritrovamento, si suppone che la specie 𝘯𝘢𝘯𝘢 faccia lo stesso.
Ma perché vi parlo di una chiocciola malese?
Perché in Friuli VG abbiamo battuto il suo record di minutezza. A 𝙏𝙖𝙞𝙥𝙖𝙣𝙖 (Ud), durante delle ricerche in una grotta condotta dal centro “C. Seppenhofer”, è stata trovata una chiocciola ancora più piccola di quella malese. Il geologo Graziano Cancian, nel 2020, stava studiando le acque sotterranee del comune di Taipana e, analizzando ad uno ad uno i granelli prelevati dal fondo della cavità carsica, è incappato in questo guscio davvero da Guinness. E’ più sottile della sua cugina d’oltremare e può passare – vedi le foto – tranquillamente nella cruna di un ago.
Anche in questo caso il ritrovamento è esclusivamente di gusci e si può dunque solo supporre come viva il gasteropode friulano.
Molto probabilmente è 𝙩𝙧𝙤𝙜𝙡𝙤𝙗𝙞𝙤, cioè una specie animale adatta a vivere solamente in ambiente cavernicolo. Si nutre, sempre teoricamente, di microrganismi, batterie e spore di funghi, e vive in piccoli anfratti presenti nelle pareti rocciose. L’apertura minuscola del guscio gli permette di intrappolare bolle d’aria all’interno, in modo da farlo galleggiare sul pelo dell’acqua, in caso di allagamenti.
Non ci resta che attendere nuovi e più approfonditi studi sulla chiocciolina di Taipana e meravigliarci, oltre che dell’universo immensamente grande, anche della bellezza dell’infintamente piccolo.
ᶠᵒᵗᵒ: ᶠᵃᶜᵉᵇᵒᵒᵏ ⁻ ᶜᵉⁿᵗʳᵒ ᴿⁱᶜᵉʳᶜʰᵉ ᶜᵃʳˢⁱᶜʰᵉ “ᶜ. ˢᵉᵖᵖᵉⁿʰᵒᶠᵉʳ”