Acqua caduta

𝐋𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐒 𝐜𝐑𝐞?

Il biotopo dell’ “π˜Όπ™˜π™¦π™ͺ𝙖 π™˜π™–π™™π™ͺ𝙩𝙖” Γ¨ un piccolo angolo di foresta tropicale nascosto tra le colline friulane ed Γ¨ caratterizzato da una cascata – l’unica attiva nell’anfiteatro morenico – che in periodi di abbondanti piogge, diventa gemella. I corsi d’acqua che la generano sono il π™π™žπ™€ π™™π™šπ™‘π™‘’π˜Όπ™˜π™¦π™ͺ𝙖 π™˜π™–π™™π™ͺ𝙩𝙖 e il π™π™žπ™€ π™™π™šπ™‘π™‘π™– 𝙋𝙖𝙑π™ͺπ™™π™š. Entrambi scaturiscono dai conglomerati sedimentari miocenici di cui Γ¨ composto il colle di Susans (Majano, Ud) e si uniscono proprio a ridosso del salto d’acqua. Le acque defluiscono quindi velocemente verso il Tagliamento, che scorre a meno di un chilometro di distanza. Per raggiungere la cascata, bisogna percorrere la profonda forra creata dall’azione distruttrice dell’acqua del rio, ammirando la flora e la geologia decisamente particolari del sito.

Il π™˜π™‘π™žπ™’π™– della forra e quindi del sentiero di avvicinamento, estremamente umido, Γ¨ condizionato dal terreno intriso di acqua tutt’attorno. Le pietre che giacciono nell’alveo del rio e che ne formano le pareti sono espressione dei fenomeni geologici risalenti ad almeno 15 milioni i anni fa. A quel tempo il ghiacciaio wΓΌrmiano copriva, con una coltre spessa anche 800 metri, le alpi, prealpi e parte dell’odierno collinare friulano.

I sedimenti torrentizi, depositati dal Paleotagliamento e di origine prevalentemente calcareo-dolomitica, sono state quindi compresse e cementate dal peso del ghiacciaio e dai sovrastanti depositi morenici. Ma sono presenti anche argille e sabbie deltizie, quindi tipiche di un paesaggio a confine tra continente e mare. E mentre i calcari fanno percolare l’acqua verso gli strati sottostanti, le argille ne impediscono il passaggio.

Ecco spiegata l’elevato tenore di umiditΓ  dell’aria. Questa favorisce l’insediarsi e il fiorire di numerose specie viventi, scarse o assenti altrove. Pioppi neri, salici e ontani neri lungo la sinistra orografica; querce (farnie) e carpini bianchi sulla destra. Poi epatiche, felci (la spaccasassi e il capelvenere), giunchi e primule, tutte accomunate da igrofilia (amanti degli ambienti umidi).

L’area offre riparo a specie animali legate strettamente all’acqua: anfibi, rettili, pesci e uccelli. Particolarmente raro Γ¨ il merlo acquaiolo (𝘊π˜ͺ𝘯𝘀𝘭𝘢𝘴 𝘀π˜ͺ𝘯𝘀𝘭𝘢𝘴) che pare aver trovato riparo sotto alla paretina di una delle cascate. Il biotopo, per la ricchezza di ricoveri e cibo, Γ¨ visitato regolarmente dal tasso, dalla volpe, dalla faina e da altri piccoli roditori.

Ai piedi della cascata sono ben visibili i segni di una antica installazione: si tratta dello π™¨π™—π™–π™§π™§π™–π™’π™šπ™£π™©π™€ artificiale che aveva il compito di innalzare il livello dell’acqua del rio. Questa azionava, poco piΓΉ a valle, un 𝙒π™ͺπ™‘π™žπ™£π™€, costruito nel 1523, che ha macinato per secoli segale, frumento e granoturco. In tempi piΓΉ recenti era stato riadattato anche a centralina idroelettrica che forniva corrente all’abitato di Cimano. La sua attivitΓ  Γ¨ terminata ad inizio XX secolo.

Torniamo alla cascata.

Il sito del salto, al contrario della forra di avvicinamento, gode di un clima decisamente piΓΉ fresco, anche grazie alla nebulizzazione dell’acqua in caduta. E’ proprio questa microframmentazione delle goccioline d’acqua che determina la formazione della parete rocciosa su cui queste si frantumano. La nebulizzazione aumenta esponenzialmente la superficie di contatto fra acqua e aria. Viene quindi favorita la liberazione di anidride carbonica presente nelle gocce. Queste subiscono un abbassamento della solubilitΓ  nei confronti del calcare disciolto in esse. Ed Γ¨ proprio il calcare, che precipita sulla roccia (vi si appiccica), a generare a un π™©π™§π™–π™«π™šπ™§π™©π™žπ™£π™€ di formazione non classica (cioΓ¨ non in acque calde, termali o termominerali).

Per raggiungere il sito, vi consiglio di parcheggiare in Borgo Ceschia (San Daniele del Friuli) e raggiungere a piedi l’imbocco alla forra posto all’incrocio della via omonima e la SP84 (ponte di Cornino). Impiegherete meno di 15 minuti di cammino per ammirare la selvaggia bellezza di questo piccolo gioiello nascosto.

Ulteriori info qui: https://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/ambiente-territorio/tutela-ambiente-gestione-risorse-naturali/FOGLIA214/FOGLIA26/articolo.html

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La cascata dell' acqua caduta
La cascata dell’acqua caduta