L’aglio dell’orso

𝐋𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐢 𝐜𝐡𝐞?

La stagione primaverile, oltre alla tavolozza di colori con cui la natura si ammanta, offre anche un tripudio di odori che pervadono boschi e prati. Non sempre sono fragranze “di fiorellini”. Anzi. A volte si esce dal sottobosco portandosi appresso una scia aromatica di bruschetta “aglio, olio e peperoncino”, ma senza aver visto nè olio nè peperoncino. E’ bastato il tappeto di aglio ursino (𝘈𝘭𝘭𝘪𝘶𝘮 𝘶𝘳𝘴𝘪𝘯𝘶𝘮) a impregnarci gli abiti del suo inconfondibile odore.

Si tratta di un’𝘈𝘮𝘢𝘳𝘺𝘭𝘭𝘪𝘥𝘢𝘤𝘦𝘢𝘦 che cresce di preferenza nelle aree planiziali e collinari, in boschi di latifoglie, ombrosi e umidi. Quasi sempre, accanto a un tappeto di aglio ursino, scorre un corso d’acqua.

Il suo nome generico deriva probabilmente dal celtico 𝘢𝘭𝘭 = caldo, bruciante (la sensazione che si prova a masticarlo crudo) – e dal latino 𝘶𝘳𝘴𝘪𝘯𝘶𝘮 = dell’orso.

La pianta contiene 𝙖𝙡𝙡𝙞𝙞𝙣𝙖, un amminoacido inodore, fintantoché le cellule vegetali restano intatte. Alla loro rottura (per sfregamento o masticazione), l’amminoacido si trasforma in 𝙖𝙡𝙡𝙞𝙘𝙞𝙣𝙖, un composto fortemente odoroso. Pare che l’odore pungente repella gli erbivori che vogliano cibarsene.

Da almeno 3000 anni viene coltivato e usato in cucina, ma non solo. Insieme alle specie vegetali simili (cipolla, aglio e porro), è apprezzato come erba aromatica.

Consiglio la preparazione del pesto con l’aglio ursino. La ricetta è qui: https://www.cookist.it/pesto-aglio-orsino/

Ha proprietà depurative, antisettiche, antiasmatiche, ipotensive, diuretiche, vaso-dilatatrice, febbrifuga. Si può anche mescolare nell’insalata le parti aeree fresche della pianta come cura depurativa contro eruzioni cutanee.

Ribadisco come sempre che si raccoglie solo ciò che si conosce alla perfezione, oppure ci si fa accompagnare da persone esperte. Raccogliere e preparare alimenti con erbe sconosciute può portare alla morte.

L’orso se ne ciba in abbondanza appena esce dall’ibernazione: la lunga inattività riduce la peristalsi intestinale del grosso animale. Per riattivare il transito e “stappare” il tubo di scarico, l’aglio ursino pare ottenere l’effetto desiderato.

E per finire, una leggenda popolare che ne parla. Quando Satana è stato costretto ad abbandonare il Paradiso terrestre, è atterrato sulla Terra imprimendo le impronte dei suoi due piedi. Dall’orma lasciata dal piede destro è nata la cipolla, mentre da quella del sinistro è spuntato l’aglio ursino. Ecco perché dell’aglio si faceva largo uso nella preparazione di filtri e pozioni magiche. Appenderne una treccia all’interno delle abitazioni pare tenesse lontano il malocchio e forze negative.

ᶠᵒᵗᵒ: ᴬⁿᵈʳᵉᵃ ᴹᵒʳᵒ ᵖᵉʳ ᴰʳʸᵃᵈᵉˢ

aglio ursino
Distesa di aglio ursino in fiore