๐๐จ ๐ฌ๐๐ฉ๐๐ฏ๐ข ๐๐ก๐?
La Riserva Naturale Regionale del Lago di Cornino ospita numerose specie animali autoctone, nello specifico esemplari considerati inadatti alla reintroduzione nell’ambiente, in seguito a patologie o incidenti occorsi loro e che ne hanno compromesso le capacitร di sopravvivenza al di fuori delle voliere in cui sono accuditi.
Considerato che mi รจ capitato di accompagnare visitatori grandi e piccini tra recinti, teche e voliere della Riserva e che ho voluto approfondire gli aspetti etologici ed ecologici della fauna ospitata, da oggi vi tocca qualche spiegone dedicato proprio a loro.
Lunedรฌ 02/10/2023 hanno fatto il ‘check-in’ due allocchi degli Urali (๐๐ต๐ณ๐ช๐น ๐ถ๐ณ๐ข๐ญ๐ฆ๐ฏ๐ด๐ช๐ด), Sissi e Franz, ma lascio decantare un po’ il giustificato clamore mediatico, dedicandomi al cugino ๐๐ก๐ก๐ค๐๐๐ค ๐๐ค๐ข๐ช๐ฃ๐ (๐๐ต๐ณ๐ช๐น ๐ข๐ญ๐ถ๐ค๐ฐ). I due soggetti presenti in Riserva, ๐ฝ๐ง๐ช๐ฃ๐ e ๐ฝ๐ง๐ช๐ฃ๐ค, sono molto riservati. Sono predatori notturni, quindi di giorno riposano e lo fanno al riparo da occhi indiscreti. Lei si rintana nella casetta, posta nell’angolo piรน distante dalla rete di recinzione; lui si infila nello stretto spazio dietro alla casetta. In giornate uggiose o col Sole velato, se mantenete calma e silenzio, potete osservarli in bella vista, appollaiati su trespoli e rami. Bruno ha riportato danni a un occhio, in seguito all’impatto con un’auto.
La coppia rientra nel progetto di ripopolamento e reintroduzione di specie animali protette, promosso dalla Riserva di Cornino. In termini pratici, si tenta di far riprodurre coppie di uccelli rapaci per poi affidare i pulcini a istituti specializzati nella gestione di fauna selvatica, che li alleveranno e ne favoriranno il reinserimento in Natura. Lo scopo del progetto รจ di riportare la popolazione di uccelli, giร residenti in determinate aree, ma giunte sull’orlo dell’estinzione, a numeri cosiddetti “vitali”. Cioรจ arricchire la varietร genetica e il numero di coppie riproduttive. Oltre all’acquisizione di dati scientifici da parte di studiosi e alla corretta divulgazione fra i non addetti al mestiere.
Ma passiamo alla conoscenza spicciola (i miei spiegoni non hanno mai la presunzione di essere esaustivi) della specie in oggetto.
Il nome generico ‘Strix’ deriva dal greco “strix, strigisโ = civetta, gufo – che ci riconduce immediatamente a โstrigaโ = strega, ambiente al quale tradizionalmente sono associati tutti gli uccelli rapaci notturni. Lo specifico ha a che fare, secondo alcuni, con la sua avversione per la luce diurna. ‘Alux’ significa ‘senza luce’, che diventa, in latino, “ulucus” e in volgare “alocho”, cui segue “alloco”. Altra etimologia lo vorrebbe derivato dall’arabo ‘lokaon’ (folle, tonto), poi traslitterato con “loco” (usato soprattutto in Spagna) e giunto in Europa come “aluco” Il termine, nel significato sociale moderno, indica un essere stupido e sciocco.
E’ un rapace notturno, dicevamo, di medie dimensioni, diffuso in ampie parti dell’Europa, Asia e Nordafrica e sedentaria, molto legata al territorio di appartenenza. In Italia lo troviamo di preferenza in ambienti forestali di latifoglie o misti, agricoli e addirittura antropizzati. Utilizza volentieri le casette nido che gli vengono messe a disposizione da ornitologi e semplici appassionati di avifauna. Negli areali da lui frequentati, il numero di esemplari รจ stabile o addirittura in incremento.
In Europa si stimano tra 480’000 e 1’000’000 di allocchi; in Italia la situazione รจ meno rosea: 45’000 – 70’000 individui che si distribuiscono nelle zone biogeografiche alpina (fino a 1000 mt s.l.m.), continentale e mediterranea. Non รจ pertanto inserito nella Lista Rossa della IUCN, ma รจ protetto dalla legge italiana 157/92 relativa alle “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”
La sua alimentazione si concentra su piccoli mammiferi, quali ghiri, donnole e scoiattoli, anfibi e rettili, uccelli di piccole dimensioni (civette, assioli), grossi insetti e bruchi di sfingidi. Inghiotte le prede vive ed espelle, dopo qualche ora, le parti non digerite. Infatti le borre dell’allocco comune, cioรจ i salsicciotti di cibo indigesto, contengono pelo, ossa ed esoscheletri.
Il suo volo รจ estremamente silenzioso e planato e gli permette di calare sulle prede con un’alta percentuale di successi predatori. Dentesani lo definisce “rapido”, altri ornitologi usano l’aggettivo “lento e pesante”. Quando ne avrรฒ visto uno in volo notturno, vi riferirรฒ. Ad ogni modo, il senso piรน sviluppato dell’allocco comune รจ l’udito. Le orecchie sono posizionate in maniera asimmetrica, il che gli permette di individuare anche le prede piรน silenziose.
E’ attivo anche di giorno, se occupato nelle attivitร di allevamento pulli. La coppia nidificante resta ๐ช๐ฃ๐๐ฉ๐ ๐ฅ๐๐ง ๐ฉ๐ช๐ฉ๐ฉ๐ ๐ก๐ ๐ซ๐๐ฉ๐; la cova รจ ad appannaggio della femmina, salvo qualche breve scambio di ruoli, mentre il maschio provvede al nutrimento di pulli e compagna.
Ma partiamo dalla deposizione delle ๐ช๐ค๐ซ๐. Avviene tra febbraio e maggio; ha luogo in cavitร di alberi, sottotetti e camini di case disabitate, nidi abbandonati di altre specie avicole (gazze, cornacchie) o mammiferi (tassi e conigli). In casi estremi, l’allocco puรฒ arrivare a scacciare il Barbagianni dal proprio nido. Mediamente sono deposte 2 – 4 uova; la cova dura un mese; dopo la schiusa, i ๐ฅ๐ช๐ก๐ก๐ sono accuditi per circa tre mesi. Il maschio difende vigorosamente i suo territorio e i pulli, con il suo becco adunco e gli artigli affilati che sfodera in voli e attacchi dissuasivi.
I giovani individui abbandonano i propri nidi ancora prima di saper volare. Si gettano sui rami e tronchi attigui e risalgono nel nido, arrampicandosi con gli artigli sui tronchi. E’ questo il periodo piรน delicato: volpi, faine e rapaci diurni sono i predatori che piรน numerosi decimano le giovani generazioni. Una volta involati, invece, รจ la denutrizione la minaccia piรน incombente. Terminate le cure parentali, i giovani allocchi devono disperdersi sul territorio alla ricerca di risorse trofiche adeguate. Non sempre hanno successo.
Altri ๐ฅ๐๐ง๐๐๐ค๐ก๐ che segnano fortemente il numero di individui che arrivano all’etร riproduttiva sono le๐ข๐ต๐ต๐ช๐ท๐ช๐ต๐ข’ ๐ด๐ช๐ญ๐ท๐ช๐ค๐ฐ๐ญ๐ต๐ถ๐ณ๐ข๐ญ๐ช (il taglio dei boschi, specie in stagione di nidificazione), la presenza di ๐ค๐ข๐ท๐ช ๐ฅ๐ช ๐ฎ๐ฆ๐ฅ๐ช๐ข ๐ฆ ๐ฃ๐ข๐ด๐ด๐ข ๐ต๐ฆ๐ฏ๐ด๐ช๐ฐ๐ฏ๐ฆ e le ๐ต๐ฆ๐ญ๐ฆ๐ง๐ฆ๐ณ๐ช๐ค๐ฉ๐ฆ per il trasporto del legname, contro cui gli allocchi impattano. Anche il ๐ฃ๐ณ๐ข๐ค๐ค๐ฐ๐ฏ๐ข๐จ๐จ๐ช๐ฐ fa la sua deplorevole parte, nonostante la protezione nazionale di cui gode. L’utilizzo di ๐ฑ๐ฆ๐ด๐ต๐ช๐ค๐ช๐ฅ๐ช in agricoltura e ๐ฅ๐ช๐ด๐ช๐ฏ๐ง๐ฆ๐ด๐ต๐ข๐ฏ๐ต๐ช per la microfauna causa l’avvelenamento degli allocchi che se ne nutrono. Il ๐ค๐ข๐ฎ๐ฃ๐ช๐ข๐ฎ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฐ ๐ค๐ญ๐ช๐ฎ๐ข๐ต๐ช๐ค๐ฐ espone la specie alla malaria aviaria, che decima le popolazioni con un tasso crescente negli ultimi 70 anni. Infine l’๐ถ๐ณ๐ฃ๐ข๐ฏ๐ช๐ป๐ป๐ข๐ป๐ช๐ฐ๐ฏ๐ฆ e ๐ฃ๐ข๐ฏ๐ข๐ญ๐ช๐ป๐ป๐ข๐ป๐ช๐ฐ๐ฏ๐ฆ degli habitat frequentati dal rapace ne limita fortemente i tassi di sopravvivenza.
Per finire, qualche dato morfologico. Da adulto, l’allocco raggiunge i 40 cm di lunghezza e i 600 gr. di peso. La femmina รจ leggermente piรน grande del maschio, caratteristica comune a tutti gli Strigidi. Il ๐ฅ๐๐ช๐ข๐๐๐๐๐ค รจ ๐ข๐๐ข๐๐ฉ๐๐๐ค, si nasconde alla perfezione tra le cortecce dei tronchi su cui si posa. Le colorazioni sono varie: dal rosso al marrone, passando per diverse tonalitร di grigio. La testa รจ grossa e puรฒ ruotare di 270ยฐ, gli occhi neri sono contornati da dischi piumati color panna, mentre sono assenti i ciuffi auricolari.
Il suo canto, che potete ascoltare qui: https://xeno-canto.org/species/Strix-aluco, รจ abbastanza caratteristico ed evoca paure ancestrali legati alla notte, al buio e all’ultraterreno. Molto genericamente, tutti i rapaci notturni – gufi, civette, barbagianni – sono associati alla morte e considerati messaggeri dell’oltretomba, nonchรฉ portatori di sventure. L’allocco in particolare simboleggia scarsa attivitร intellettiva, rintronamento, stupiditร . Molto probabilmente questa errata percezione รจ dovuta ai movimenti lenti e allo sguardo un po’ perso che ha l’animale di giorno.
Noi invece restiamo rapiti dalla perfezione delle sue forme, dal varietร cromatica del suo piumaggio, dalla sua estrema adattabilitร e dalla tecnica di caccia silenziosa e infallibile. Altro che ‘tonto’.
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