Angelo Ceconi

𝐋𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐢 𝐜𝐡𝐞?

In terra friulana, ma anche oltre i confini regionali, il Conte Ceconi, Giacomo per essere puntigliosi, è conosciuto, apprezzato e tenuto in alta considerazione. Le sue filantropia, generosità, lungimiranza e capacità imprenditoriali sono ben note pressochè ovunque si respiri un pò di brezza friulana. Ma chi conosce gli indiscussi meriti del suo primogenito, conte Angelo Ceconi? Non temete, ci pensa – come meglio può – questo mio spiegone dedicato proprio all’erede del fondatore della casata nobiliare.

Angelo nasce il 1° settembre 1862 nell’attuale Dravograd (Slovenia), allora appartenente all’impero austro-ungarico. La prematura morte della madre, avvenuta nel 1864, lascia Angelo orfano in tenerissima età. Segue di buon grado il padre (spiegone qui: https://www.tangia.it/giacomo/ ), impresario impegnato in numerosi progetti sparsi nel vasto impero, assimilandone il genio innovatore e imprenditoriale, dai toni e contenuti assai moderni. Studia con profitto e si laurea in ingegneria idraulica a Graz.

Il padre gli assegna fin da subito importanti commesse, tra cui la sistemazione del porto di Cagliari. La terra sarda gli entra nel cuore e si stabilisce ad Assemini, con l’intenzione di aprire lì un’attività imprenditoriale. Investendo importanti somme di denaro e azzardando anche qualche investimento a rischio, riesce ad acquistare terreni per un’estensione di 1200 ettari. Si tratta soprattutto di pascoli semiabbandonati o fondi acquitrinosi e inutilizzabili.

Angelo intende favorire il passaggio da una cultura agraria di retaggio feudale, a un’azienda agricola moderna, che metta in pratica i progressi dell’epoca in campo agro-zootecnico. La scuola agraria di Pozzuolo del Friuli lo sostiene in questo progetto, inviandogli personale tecnico specializzato e all’avanguardia. Senza chiedere nulla al governo locale, trasforma campi aridi in floride campagne, grazie a oculati reticoli idrici (vasche, sgrondi, pozzi artesiani, canali irrigui, etc.), estese bonifiche e coltivazioni mirate. Già negli anni Venti, la presenza della malaria nella sua tenuta è ridotta grandemente.

Ma l’ingegnere abbraccia orizzonti più ampi. Importa sull’isola le vacche da latte di razza Simmenthal, caldeggiando il consumo di latte e derivati vaccini, affiancandoli a quelli ovini. Acquista e promuove l’utilizzo di macchine agricole moderne, istituendo dei ‘workshop’ locali, durante i quali istruire i contadini locali sulla loro funzione e impiego.

Il 1910 è l’anno della grande invasione delle cavallette in terra sarda. La guerra agli insetti divoratori è senza quartiere e nel 1912, a piaga terminata, “l’Unione Sarda” elogia il conte Ceconi per l’impulso dato alla lotta. Anche il periodico “L’Agricoltura Sarda” sottolinea i risultati ottenuti dal conte con le trivellazioni operate sui suoi fondi, alla ricerca di acque profonde.

Le coltivazioni, anche quelle azzardate, innovative e avveniristiche volute da Angelo, come ad esempio le trentamila piantine di Eucalyptus, un grande mandorleto e persino il cotone, ottengono ottimi e talvolta insperati risultati. Una volta raggiunti gli scopi imprenditoriali prefissatisi, il conte non cessa di dedicarsi anima e corpo all’innovazione e alla gestione oculata dei risultati ottenuti. I suoi ultimi anni di attività sono caratterizzati da un’oculata e scrupolosa amministrazione dei beni, del territorio e di quanti si sono affidati ai suoi progetti rivoluzionari.

Muore il 25 maggio 1944 all’ospedale di Iglesias, dov’è ricoverato in seguito a un incidente occorsogli con uno cavallo imbizzarrito. La sua tomba si trova al cimitero di Assemini, ma la memoria di questo uomo, così distinto e garbato nei modi, quella non conosce oblio. Ancora oggi si favoleggia, nelle campagne del conte, dell’eleganza di Angelo. Si racconta di come si vestisse con abiti da sera anche per cenare nella sua dimora, solitario e vagamente disilluso dal genere umano. Ma mai cinico o con altri fini che non fossero il benessere e il progresso per chi si era affidato alle sue competenze e conoscenze.

Vi lascio un paio di link che non fanno altro che aggiungere al mio scarno spiegone dettagli edificanti di vita vissuta del conte Angelo Ceconi: https://monumentiaperti.com/it/monumenti/stalle-del-conte-ceconi/ e https://www.facebook.com/profile.php?id=100083336859166

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