Argiope

𝐋𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐒 𝐜𝐑𝐞?

Ma quanto puΓ² essere bello un ragno? Ammetto: ragni belli, nell’accezione classica del termine, ce ne sono pochi. Possono essere carucci i salticidi coi loro visetti buffi, pieni di occhi e il corpo peluscioso; sono imponenti le migale, incutono rispetto; fanno tenerezza i folcidi con le loro zampe dinoccolate.

Eppure un ragno stupendo c’Γ¨ e lo troviamo ampiamente distribuito in Italia: il π™§π™–π™œπ™£π™€ π™«π™šπ™¨π™₯𝙖 (𝘈𝘳𝘨π˜ͺ𝘰𝘱𝘦 𝘣𝘳𝘢𝘦𝘯𝘯π˜ͺ𝘀𝘩π˜ͺ). Nello specifico, Γ¨ la femmina che sfoggia la livrea piΓΉ vistosa. Il maschio passa pressochΓ© inosservato. Ma anche la tela tessuta dalla Argiope Γ¨ notevole.

Partiamo dalla tassonomia. La prima descrizione viene fatta nel 1772 su un esemplare repertato in Carniola (oggi corrispondente a una regione fra Austria, Slovenia e Friuli); viene chiamato ‘Aranea brΓΌnnichii’. Il nome del genere subisce numerose variazioni, ma nel 1873 Γ¨ classificato come 𝘈𝘳𝘨π˜ͺ𝘰𝘱𝘦; deriva dal greco: ‘argΓ³s’ che significa lucente con riferimento all’addome (Γ¨ argenteo e bianco), con tante macchie rosse e bianche. Invece lo specifico Γ¨ un omaggio allo zoologo danese M. T. BrΓΌnnich.

La colorazione dorsale (striature trasversali alternate, bianche, gialle e nere) Γ¨ ovviamente 𝙖π™₯π™€π™¨π™šπ™’π™–π™©π™žπ™˜π™–. Serve a intimorire i predatori, umano incluso, perchΓ© il ragno Γ¨ tendenzialmente poco aggressivo. Fa caccia passiva grazie alla tela, del diametro di oltre 30 cm, formata da numerosi raggi tenuti legati dal spire strette. Raggi e spire sono cosparse da gocce di liquido adesivo.

La tramatura nella parte centrale Γ¨ ancora piΓΉ fitta e spesso si puΓ² notare lo π™¨π™©π™–π™—π™žπ™‘π™žπ™’π™šπ™£π™©π™ͺ𝙒, una struttura formata da seta candida e densa, che attraversa la tela longitudinalmente. Lo stesso tipo di seta resistente Γ¨ utilizzato per avvolgere le prede catturate. La tela viene posizionata di preferenza nell’erba alta, in zone umide lambite da corsi d’acqua, ma anche nella arida macchia mediterranea.

Nonostante il π™’π™žπ™’π™šπ™©π™žπ™¨π™’π™€, Γ¨ abbastanza facile notare la femmina immobile al centro della ragnatela, a zampe distese accoppiate. Abbandona quella posizione solo se disturbata da predatori o da agenti atmosferici, o per mangiare. Quando avverte un pericolo si posiziona al centro della tela e le imprime un movimento oscillatorio per 15-30 secondi. In alternativa, si lascia cadere a terra, sparendo tra la vegetazione, salvo trattenere un filo di seta tessuto durante la caduta, che le permette di riguadagnare la sua tela, appena cessato il pericolo.

Nel peggiore dei casi il ragno π™’π™€π™§π™™π™š; il dolore Γ¨ piΓΉ dovuto ai cheliceri (le zanne) piuttosto che al veleno inoculato, e scompare dopo alcune ore.

Gli affezionati lettori dei miei spiegoni sanno che l’accoppiamento tra ragni ha sempre una componente splatter. Eccovela.

La femmina ha la fissa per una cena post-copula a base di ragno maschio, quello che l’ha appena fecondata. Ma il maschietto Argiope Γ¨ quasi sempre abbastanza lesto da svignarsela prima che la signora lo assaggi. Nella fretta della fuga, perΓ², il suddetto maschio perde il suo 𝘱𝘦π˜₯π˜ͺ𝘱𝘒𝘭𝘱𝘰 (l’organo riproduttore) nella femmina. Gli si spezza proprio: forma un tappo che impedisce ad altri maschi di provarci. Abbiamo finalmente un padre che Γ¨ certo della sua paternitΓ .

In altri casi, la femmina previene la fuga precipitosa del compagno, tentando di avvolgerlo nella tela. Il maschio avveduto fugge, perdendo qualche zampa, ma non demorde. Torna dalla femmina per un secondo tentativo, ma le menomazioni da lei inflitte lo hanno indebolito al punto da indurlo a rassegnarsi al suo destino. Non Γ¨ raro incontrare numerosi maschi morti appesi nella ragnatela della femmina.

I π™₯π™žπ™˜π™˜π™€π™‘π™ž verranno deposti in un ovisacco, dove si svilupperanno durante l’inverno. Dopo la prima muta vanno in dispersione grazie al 𝘣𝘒𝘭𝘭𝘰𝘰𝘯π˜ͺ𝘯𝘨 (il ragnetto raggiunge una zona rialzata e produce uno speciale filo aeronautico, in attesa che arrivi la folata di vento abbastanza forte che afferri il filo e lo trascini lontano dal nido, anche di centinaia di metri). Capita spesso di trovare numerosi esemplari radunati in spazi ristretti: sono per lo piΓΉ giovani ragni che attendono il momento proficuo per colonizzare altre aree.

Quando quest’estate rasate il prato, buttate l’occhio sugli steli piΓΉ alti. Se siete fortunati e buoni osservatori, potete ammirare l’indiscutibile fascino della signora Argiope.

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Argiope bruennichi
Argiope bruennichi, femmina
Argiope bruennichi, femmina e maschio
Argiope bruennichi, femmina e maschio