๐๐จ ๐ฌ๐๐ฉ๐๐ฏ๐ข ๐๐ก๐?
L’ho giร scritto, da qualche parte, che fa particolarmente caldo, per essere a metร ottobre? Devono pensarlo anche alcuni animali che si attardano a compiere quello che l’istinto, in condizioni normali, gli suggerisce. Ad esempio, cercarsi un riparo dalle temperature rigide in arrivo. E’ cosรฌ che osserviamo ancora bruchi di lepidotteri vagare per prati e divorare la poca materia vegetale ancora disponibile. Alcuni giorni fa ho spostato piรน di qualche esemplare di un bruco peloso dal ciglio della strada a zone meno trafficate.
Che abbia fatto bene o male, importa poco. La minaccia di decine di bambini (l’orda barbarica), che avrebbero calpestato incuranti i bruchi, mi ha fatto decidere per il salvataggio. A posteriori ho scoperto essere bruchi del bombice del salice (๐๐ฆ๐ถ๐ค๐ฐ๐ฎ๐ข ๐ด๐ข๐ญ๐ช๐ค๐ช๐ด), dalla foggia meravigliosa sia come larve che come esemplari adulti (vedi foto).
L’insetto si distribuisce su gran parte della Terra, preferendo zone temperate: Europa (escluso l’estremo nord), Est asiatico dalla Russia fino al Giappone. Negli anni ’20 del secolo scorso รจ stato introdotto in Nordamerica, ma i numerosi predatori naturali ne hanno contenuto il numero, escludendola dalla lista degli animali invasivi. In Italia si concentra soprattutto nelle regioni settentrionali. Sceglie luoghi ombreggiati e umidi, i margini di foreste, viali alberati e siepi, coltivazioni agricole. E’ sufficiente che nello stadio larvale, l’insetto trovi il suo nutrimento preferito: salici e pioppi.
Il nome scientifico รจ palese: ‘leucoma’ ( = candore) si riferisce al colore del lepidottero da adulto – bianco candido – mentre lo specifico indica la pianta nutrice di cui la larva si abbuffa. Il mondo anglosassone lo chiama “๐ธ๐ฉ๐ช๐ต๐ฆ ๐ด๐ข๐ต๐ช๐ฏ ๐ฎ๐ฐ๐ต๐ฉ” (falena di raso bianco), quello tedescofono “๐๐ฆ๐ช๐ฅ๐ฆ๐ฏ๐ด๐ฑ๐ช๐ฏ๐ฏ๐ฆ๐ณ” (tessitore dei salici).
Tra agosto e settembre mamma bombice depone da 100 a 200 ๐ช๐ค๐ซ๐ direttamente su corteccia o foglie della pianta nutrice, ricoprendole con una tela sericea da lei prodotta. Meteo permettendo, le uova possono schiudersi giร nell’autunno oppure la primavera successiva. Le ๐ก๐๐ง๐ซ๐ autunnali formano dei bozzoli in cui, tutti assieme, trascorrono l’inverno. restando sulla pianta nutrice. In primavera, marzo – aprile, si uniranno alle larve appena sbucate dalle uova e inizieranno a mangiare. Le robuste mandibole gli permettono di defogliare interamente la pianta di cui hanno deciso di nutrirsi.
Accennavo sopra che il lepidottero ha parecchi nemici naturali, che ne contengono i numeri. Oltre alle piogge battenti e alle nevicate che possono azzerare le generazioni di larve autunnali, ci sono imenotteri, rincoti, coleotteri e ditteri che sono ghiotti di uova, larve e crisalidi di bombice.
Le larve che superano indenni l’inverno vanno incontro a ben ๐๐๐ฃ๐ฆ๐ช๐ ๐ข๐ช๐ฉ๐. Il primo stadio le vede nerastre, col dorso coperto di tubercoli su cui si inseriscono dei ciuffi di pelo, solitamente urticanti (anche se la letteratura รจ contradditoria; nel dubbio, non si tocca). Al secondo stadio compaiono macchie bianche sul dorso. All’ultimo stadio, la larva chiamata “๐ฆ๐ฐ๐ฑ๐ถ๐ฑ๐ข” appare in tutto il suo colorato splendore; รจ ormai lunga circa 50 mm. di colore bruno-rossiccio. Lungo il dorso e l’addome sono presenti macchiette bianche interrotte da tubercoli rossi, da cui spuntano i ciuffi di pelo bruno-giallognoli. Smette di alimentarsi e inizia a filare fili di seta da ghiandole salivari, con cui lega i lembi di una foglia scelta con cura e la arrotola. Si sta costruendo un riparo in cui compiere il prossimo stadio: la ๐๐ง๐๐จ๐๐ก๐๐๐.
E’ lunga 20 mm. di colore bruno-nero lucido, ha macchie bianche sul dorso e sul ventre, ciuffi gialli – se femmina – o bianchi – se maschio. Col meteo favorevole i primi sfarfallamenti avvengono a giugno e agosto e possono quindi dare vita a una seconda generazione nello stesso anno. Sfarfallamenti un po’ piรน tardivi faranno sรฌ che la generazione riproduttiva dia origine alle larve svernanti.
Il bombice ๐๐๐ช๐ก๐ฉ๐ค che esce dalla crisalide รจ una farfalla con un’apertura alare di 37-50 mm. completamente bianco sericeo. Le femmine sono leggermente piรน grandi dei maschi. Le antenne sono brunastre; quelle delle femmine presentano piccoli denti; quelle dei maschi sono pettinate; le zampe sono “zebrate”.
La loro attivitร riproduttiva inizia fin da subito. I maschi volano attorno a pioppi e salici come nuvole, ancora prima del tramonto e fino all’alba. Le femmine invece si fanno attendere: emettono feromoni che sono captate dalle antenne dei maschi, distanti anche chilometri. Al sorgere del Sole si rifugiano in zone d’ombra e al riparo dai predatori. Se disturbati, fingono la tanatosi, per distrarre l’aggressore.
Pare (ma anche questo dato non รจ univoco) che gli adulti siano privi di ๐จ๐ฅ๐๐ง๐๐ฉ๐ง๐ค๐ข๐๐, quindi inadatti a nutrirsi. Dal momento dello sfarfallamento attendono, in pratica, solo il periodo riproduttivo e il trapasso. Che puรฒ essere provocato da varie specie di uccelli, upupe e cuculi, oppure chirotteri. A tal proposito, il bombice del salice ha sul torace un organo uditivo sensibile agli ๐ช๐ก๐ฉ๐ง๐๐จ๐ช๐ค๐ฃ๐ emessi dai pipistrelli.
I ๐๐๐๐ก๐ ๐ง๐๐ฅ๐ง๐ค๐๐ช๐ฉ๐ฉ๐๐ซ๐ del bombice conoscono improvvisi e repentini incrementi (๐ฑ๐ณ๐ฐ๐จ๐ณ๐ข๐ฅ๐ข๐ป๐ช๐ฐ๐ฏ๐ฆ) e decrementi (๐ณ๐ฆ๐ต๐ณ๐ฐ๐จ๐ณ๐ข๐ฅ๐ข๐ป๐ช๐ฐ๐ฏ๐ฆ) della densitร di popolazione. In ambiente naturale, questi cicli hanno durata quinquennale. Ma, come accennato sopra, condizioni climatiche favorevoli possono indurre due sfarfallamenti annui. La riduzione di predatori naturali sono un altro fattore che incrementa il numero di bombici sul territorio. Che, ricordo, possono divorare intere chiome di alberi – non solo salici e pioppi (ma anche querce, ontani, betulle, pruni) – causandone la morte.
Soprattutto in pioppeti industriali si ricorreva, con grave rischio per l’entomofauna utile, a insetticidi e pesticidi chimici. In tempi recenti invece la ๐ก๐ค๐ฉ๐ฉ๐ ๐๐๐ค๐ก๐ค๐๐๐๐ ha iniziato a dare risultati confortanti. Si sta utilizzando il ๐๐ข๐ค๐ช๐ญ๐ญ๐ถ๐ด ๐ต๐ฉ๐ถ๐ณ๐ช๐ฏ๐จ๐ช๐ฆ๐ฏ๐ด๐ช๐ด ๐ด๐ด๐ฑ. ๐๐ถ๐ณ๐ด๐ต๐ข๐ฌ๐ช, che dimostra una buona attivitร contro le larve e anche tramite regolatori di sviluppo chitino-inibitori, che hanno attivitร bloccante o inibente nei riguardi dellโevoluzione embrionale o delle giovani larve.
แถ แตแตแต โฝหกแตสณแตแตโพ: แดฌหกแตแตสธ; โฝแตแตหขแถสฐโฑแตโพ: แดณโฑแตหขแตแตแตแต แดนแตแถปแถปแต; โฝแถ แตแตแตโฑโฟแตโพ: แถแตหกโฑโฟ แดณแตแตหกแต