𝐋𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐢 𝐜𝐡𝐞?
Nelle campagne attorno a Fagagna si possono incontrare parecchie chicche, degne di uno spiegone.
Quello odierno parla di una casaforte (a cui ho accennato qui: https://www.tangia.it/marc-di-murus/ ) e che si chiama 𝘽𝙧𝙪𝙣𝙚𝙡𝙙𝙚 𝘿𝙤𝙢𝙪𝙨 𝙈𝙖𝙜𝙣𝙖. E’ costruita lungo il tracciato che ricalca in parte l’antica strada romana che collegava Concordia (Sagittaria) col Norico (corrispondente ad un’area attuale compresa fra Austria orientale, Baviera e Slovenia nord-orientale), detta 𝙑𝙞𝙖 𝙙𝙚𝙡 𝙎𝙖𝙡𝙚.
Passava anche per la località 𝘈𝘥 𝘚𝘪𝘭𝘢𝘯𝘰𝘴 ( = alle Risorgive), mai localizzata con esattezza; sarà oggetto di futuro spiegone.
In corrispondenza dei 𝘊𝘢𝘴𝘢𝘭𝘪 𝘓𝘪𝘯𝘪, appena fuori Fagagna, si raggiunge il fortilizio sopra citato. A Casali Lini sono stati ritrovati numerosi bronzetti (piccole sculture in bronzo), monete e pietre miliari, a testimoniare che la via per il Norico, inaugurata nell’anno 2 a.C., era intensamente frequentata. Non stupisce quindi che fin dall’età preromana (IV – III a.C.) vi sia stata edificata una torre di guardia. Fu ampiamente utilizzata per il controllo della via di comunicazione commerciale e militare, sia in età longobarda che medievale.
L’attuale fortilizio, costruito sulla torre preesistente, è citato per la prima volta nel 1208, in un elenco dei beni feudali dei conti D’Arcano. Nel Trecento i nobili feudatari, chiamati anche ‘De Tricano’, per lo stemma nobiliare recante tre cani neri, pensarono bene di ampliare la costruzione, facendola diventare una dimora fortificata. Recinti in muratura, palizzate in legno e un largo fossato circondavano l’edificio. Giovanni Nicolò D’Arcano la trasformò poi in abitazione destinata al riposo e alla caccia. Da allora si sono succedute numerose ristrutturazioni, ma l’edificio ha mantenuto le strutture e gli spazi abitativi originari.
Ad esempio la Cucina con la grande cappa e il girarrosto a peso del Cinquecento ancora funzionante. Oppure la ‘Caminata’, sala dotata di un grande camino e per questo motivo luogo di soggiorno invernale nel XV e XVI secolo, con più strati di pittura a scacchi bianchi e rossi in ricordo dello stemma famigliare e il targone di Bartolomeo d’Arcano, cavaliere di Rodi alla fine del Quattrocento. Lo studiolo, arricchito da parati di seta cremisi secenteschi con il pomposo capocielo che sovrasta lo scrittoio e nel quale troneggia un enorme albero genealogico della casata.
Essere i signori D’Arcano comunque prevedeva anche l’esercizio della giustizia e la Brunelde era dotata di un’angusta cella (visitabile) a cui si accedeva tramite una stretta porticina, posta di fronte alla scala trecentesca. L’anello attraverso cui i carcerieri facevano passare la catena, che legava le caviglie degli imputati o condannati, è ancora in loco. E c’è anche il vasto granaio che all’occorrenza diventava sala di giustizia.
Il signore del feudo aveva facoltà di comminare pene corporali fino alla morte, che avveniva per impiccagione, decapitazione o, nei casi più gravi, per squartamento. I quarti del malcapitato, poi, come monito, erano appesi e lasciati imputridire ai confini della giurisdizione.
Secondo una 𝙡𝙚𝙜𝙜𝙚𝙣𝙙𝙖, nella dimora si aggira il fantasma di Marc di Murùs, ultimo vessillifero del Patriarcato d’Aquileia. Durante l’assedio al suo castello ad opera della Repubblica Veneziana, fece fuggire il figlio Pileo, carico dei tesori della casata. Il figlio nascose il tesoro proprio nella Brunelde. Marco invece venne catturato, imprigionato, strangolato e decapitato per volere dei suoi nemici. E vaga ancora oggi per le stanze del fortilizio, tenendo la testa sottobraccio, alla ricerca del suo patrimonio.
Attualmente i diretti discendenti dei conti D’Arcano risiedono stabilmente nella Brunelde e la dimora è visitabile in occasione di eventi storico-culturali. Non serve che vi inviti ad approfittare di tali eventi per immergervi in 800 anni di storia, vicende tragiche e ammantate di mistero.
Per approfondire l’argomento, consultate questa pagina dedicata: https://www.archeocartafvg.it/portfolio-articoli/fagagna-ud-casaforte-la-brunelde/?fbclid=IwAR1xvV_e3xgWELp-UF3K7e6BfZoMMX9CNTv7_dL2rbmf5rruCn8UrCDKNjI
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