๐๐จ ๐ฌ๐๐ฉ๐๐ฏ๐ข ๐๐ก๐?
Alcuni giorni fa ho partecipato a un interessantissimo evento lungo il greto del nostro Tagliamento. E ho promesso che vi avrei ammorbato con gli spiegoni sul tipo di ciottoli che potete trovare passeggiando nel suo alveo. Sapete anche che se non faccio esperienza personale, non imparo e non trasmetto emozioni. Quindi ieri ho messo in pratica quanto spiegato dalla nostra guida, esimio paleontologo Fabio Marco Dalla Vecchia.
Il ๐๐๐ก๐๐๐ง๐ ๐ฃ๐๐ง๐ค del titolo si riferisce a rocce di origine sedimentaria, i cui ciottoli sono quelli piรน numerosi tra quelli che ‘formano’ il greto del Tagliamento. Infatti, il bacino da cui attinge il fiume, trasportando a valle massi, pietre, scaglie, ghiaia, risultanti dallo smantellamento dei rilievi montani, รจ formato da rocce calcaree o dolomitiche. E sono tendenzialmente di colore biancastro o grigiastro (seguirร spiegone apposito).
Ma alcuni ciottoli sono ๐๐๐๐ก๐ก๐. Direte voi: il titolo parla di calcare nero; che ci azzecca? Dotatevi di una martellina, scegliete un bel ciottolo giallo, magari non troppo spesso, e sfogate la vostra (eventuale) frustrazione repressa. Una bella martellata al centro del ciottolo. Sorpresa: l’interno รจ di colore decisamente piรน scuro della crosta superficiale. Antracite, a volte rossastro, altre volte tendente al nero. Com’รจ possibile?
Il ๐๐๐ก๐๐๐ง๐ (o carbonato), nella colorazione classica biancastra, si forma grazie alla sedimentazione di organismi marini. I loro gusci, conchiglie, teche e talli sono formati in gran parte da carbonato di calcio sottratto dall’organismo, ancora in vita, all’acqua marina. Una volta morti i “proprietari” dei suddetti gusci, quest’ultimi si depositano sul fondo marino. Vengono sminuzzati al punto da formare ghiaie fini, sabbie, fanghi di colore bianco, che subiscono successivamente una ๐๐๐๐๐๐ฃ๐๐จ๐.
La diagenesi รจ quel processo chimico-fisico per cui dei sedimenti sciolti diventano roccia compatta. Puรฒ avvenire per diversi motivi; nel caso dei calcari รจ quasi sempre dovuta a compattazione, cioรจ al peso di ulteriori strati che si depositano superiormente, facendo espellere agli strati inferiori le acque interstiziali e avvicinando tra di loro ogni singolo componente inerte.
Quando perรฒ in questo mare ‘preistorico’ l’ossigeno disciolto in acqua รจ carente – sia per mancato ricircolo (cioรจ acque basse) o per profonditร elevate dello spessore – la decomposizione rallenta. Il ๐ข๐๐ฉ๐๐ง๐๐๐ก๐ ๐ค๐ง๐๐๐ฃ๐๐๐ค si deposita insieme ai gusci. E non viene ri-immesso nel ciclo dei nutrienti dagli organismi detritivori (granchi ad esempio) che se ne ciberebbero, perchรฉ anche loro stenterebbero a vivere in un ambiente cosรฌ anossico. La sostanza organica si compatta anch’essa, insieme ai gusci. Subisce i medesimi processi di diagenesi e finisce per colorare il calcare di nero.
Altra condizione particolare in cui il calcare si colora di scuro รจ data dalla presenza di ๐จ๐ค๐ก๐๐ช๐ง๐ค ๐๐ ๐๐๐ง๐ง๐ค, disciolto in acqua. Questo minerale (nello specifico, si chiama pirite) viene ‘inglobato’ nel calcare, colorandolo di varie sfumature di rosso ruggine.
Ma la ๐ง๐ช๐๐๐๐ฃ๐ non รจ un processo di ossidazione che prevede la presenza di ossigeno? Giusto, ed รจ quello che capita al calcare con alto tenore di sostanza vegetale o di pirite, una volta che affiora in superficie e agli agenti atmosferici. Ad essere corretti, l’ossidazione avviene anche in acqua, ma non in quel mare asfittico in cui il calcare si รจ formato. In sostanza, il calcare appare nero per la sostanza vegetale presente nella roccia. E la sua superficie, se c’รจ anche pirite, si ossida assumendo ๐๐ค๐ก๐ค๐ง๐๐ฏ๐๐ค๐ฃ๐ ๐๐๐๐ก๐ก๐ค – ๐๐ง๐๐ฃ๐๐๐ค๐ฃ๐๐ฉ๐.
E per fissare il concetto, aggiungo che il solfuro di ferro puรฒ trasformarsi in un minerale chiamato “๐ญ๐ช๐ฎ๐ฐ๐ฏ๐ช๐ต๐ฆ”. Piรน giallo di cosรฌ…
Il calcare nero lo troviamo abbondante soprattutto in Carnia, risalente al Permiano superiore (260 – 250 milioni di anni fa) e al Carnico inferiore (230 – 215 mil. d.a.f.). Ma anche l’era paleozoica (440 – 360 mil. d.a.f.) ha prodotto calcari neri; li troviamo a confine con l’Austria, alpi Giulie e Prealpi Carniche. E ovviamente nel letto del Tagliamento.