๐๐จ ๐ฌ๐๐ฉ๐๐ฏ๐ข ๐๐ก๐?
Del Citiso strisciante (๐๐บ๐ต๐ช๐ด๐ถ๐ด ๐ฑ๐ด๐ฆ๐ถ๐ฅ๐ฐ๐ฑ๐ณ๐ฐ๐ค๐ถ๐ฎ๐ฃ๐ฆ๐ฏ๐ด) pare sia piรน semplice incontrare la pianta in natura che notizie attendibili in rete o sui libri. Il prof. di botanica Livio Poldini lo colloca, nel suo testo “Itinerari botanici” sulle pendici del monte Amariana e tra i Magredi di Cordenons. Ma รจ possibile ammirarlo anche nei dintorni di Spilimbergo. Ho giร accennato all’altissima biodiversitร presente nel bacino idrografico del Tagliamento. Il fiume ha modellato per millenni il territorio che ha attraversato e di cui bagna ancora oggi il suolo. Passeggiando nella Cleva di Baseglia, tra i numerosi e sterminati campi seminati a granaglie, si ha la fortuna di scorgere un cuscino di fiorellini gialli, dalla forma peculiare, che colorano un fazzoletto di erbe e arbusti incolti.
In Natura il disordine รจ un pregio, un vantaggio: รจ spesso sinonimo di biodiversitร . E altrettanto spesso, questi prati poveri, magri, incolti sono ignorati dalla moltitudine di fruitori dell’ambiente naturale. Il citiso strisciante ne trae vantaggio, espandendosi indisturbato tra le altre specie di erbe poco appariscenti, sebbene la superficie a sua disposizione sia piuttosto ridotta.
Infatti il citiso predilige terreni magredili, i greti di fiumi e torrenti, anche abbandonati, con una cotica erbosa ridotta, ad alto tenore di carbonati (i ciottoli che formano i maggiori alvei fluviali friulani) e poveri di humus e sostanze azotate. Per la sua distribuzione prevalentemente illirica – i Balcani occidentali -, in Italia la pianta รจ presente solo in Friuli VG, Veneto e Lombardia, tra il livello del mare ai 1000 mt. s.l.m. Sarร la sua limitata espansione a rendere cosรฌ difficile reperire informazioni affidabili? Sicuramente giova la confusione della nomenclatura scientifica. Chi lo descrive come ๐๐บ๐ต๐ช๐ด๐ถ๐ด ๐ฑ๐ด๐ฆ๐ถ๐ฅ๐ฐ๐ฑ๐ณ๐ฐ๐ค๐ถ๐ฎ๐ฃ๐ฆ๐ฏ๐ด, chi ๐๐บ๐ต๐ช๐ด๐ถ๐ด ๐ฅ๐ฆ๐ค๐ถ๐ฎ๐ฃ๐ฆ๐ฏ๐ด ๐ฑ๐ช๐ฏ๐ฅ๐ช๐ค๐ฐ๐ญ๐ข, chi taglia corto con ๐๐บ๐ต๐ช๐ด๐ถ๐ด ๐ฅ๐ช๐ง๐ง๐ถ๐ด๐ถ๐ด, ๐๐ฆ๐ฏ๐ช๐ด๐ต๐ข ๐ฅ๐ช๐ง๐ง๐ถ๐ด๐ข e ๐๐ฐ๐ณ๐ฐ๐ต๐ฉ๐ข๐ฎ๐ฏ๐ถ๐ด ๐ฑ๐ด๐ฆ๐ถ๐ฅ๐ฐ๐ฑ๐ณ๐ฐ๐ค๐ถ๐ฎ๐ฃ๐ฆ๐ฏ๐ด.
L’etimologia รจ incerta. Pare che l’epiteto Cytisus venga dal grecoย “kรฝtos”ย = “cavitร ”. Invece quello specifico รจ formato da “pseรบdos”ย = “falso, menzognero, simile” eย da “procumbens”ย = “sdraiato a terra” nel senso di “simile alla specie procumbens, cioรจ strisciante”.
Le varie app per cellulare che usiamo solitamente per il riconoscimento spicciolo di una pianta (PlantNet, ma anche il serissimo iNaturalist) non contemplano la specie, se non dopo aver insistito molto. Ad ogni modo le poche schede reperite in rete ci dicono che รจ una Fabacea, una leguminosa. E giร questo dato dovrebbe incuriosirci: le radici delle fabacee ospitano un batterio, il ๐๐ฉ๐ช๐ป๐ฐ๐ฃ๐ช๐ถ๐ฎ ๐ญ๐ฆ๐จ๐ถ๐ฎ๐ช๐ฏ๐ฐ๐ด๐ข๐ณ๐ถ๐ฎ, capace di “catturare” l’azoto atmosferico, scarso nel substrato, e farlo assorbire alla pianta. Questa proprietร รจ ampiamente sfruttata nelle attivitร agricole, perchรจ permette la rotazione delle colture erbacee, detta pratica del sovescio, che mantiene o aumenta la fertilitร dei terreni interessati da coltivazioni leguminose.
Fiorisce tra aprile e maggio, emanando un profumo intenso. E proprio dai fiori, di un caldo e brillante giallo-oro, veniva estratto un colorante giallo utilizzato nell’industria tessile.
In passato le sostanze alcaloidi estratte dal citiso, quali citisina e sparteina, erano somministrate per le proprietร antifibrillatorie, diuretiche, purgative, ipertensive emostatiche e narcotiche. Si curavano varie forme di nevrosi e l’insufficienza cardiaca. Detti alcaloidi sono perรฒ notoriamente tossici e i dosaggi devono essere, al giorno d’oggi, valutati attentamente da personale preparato ed esperto.
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