Colei che gironzola libera

𝐋𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐢 𝐜𝐡𝐞?

Lo spiegone di oggi verte su una specie animale tra le più odiate e schifate della faccia della Terra. Eppure le bestiole sono perfette macchine da sopravvivenza e adattabilità. Chi ha letto 𝙇𝙖 𝙈𝙚𝙩𝙖𝙢𝙤𝙧𝙛𝙤𝙨𝙞 di Kafka si ricorderà (impossibile averlo rimosso) di Gregor Samsa e della sua trasformazione.

Oggi vi presento la blatta americana (𝘗𝘦𝘳𝘪𝘱𝘭𝘢𝘯𝘦𝘵𝘢 𝘢𝘮𝘦𝘳𝘪𝘤𝘢𝘯𝘢), che di americano ormai ha ben poco, anche perché è originaria dell’Africa: è diffusa su ogni continente e in ogni condizione ambientale, latitudine, longitudine e altitudine.

Condicio sine qua non: alimenti. Dove ci sono alimenti (inopportunamente conservati, sia ben chiaro), c’è lei. E lei ci sarà anche dopo l’olocausto atomico. Esperimenti scientifici l’hanno esposta a radiazioni nucleari, tassi di inquinamento assurdi, temperature estreme, veleni potenti, patogeni di ogni foggia, eppure lei sopravvive.

Si muove preferibilmente di notte, uscendo da anfratti minuscoli, strisciando, arrampicandosi, zompettando anche a testa in giù, volando e scomparendo velocissima appena si accende qualche fonte luminosa. Adora il buio, l’umido, la sporcizia, possiede un esoscheletro molto resistente (provate a schiacciarne una) e si adatta repentinamente alle variazioni ambientali. E’ anche molto prolifica e tende a creare numerose colonie infestanti sia in ambiti urbani che non, sottoterra e sopra.

Ah sì, il nome di genere è indice della sua propensione all’universalità: “Periplaneta” significa “che gironzola libera su tutto il pianeta”. Più azzeccato di così…

ᶠᵒᵗᵒ: ʰᵗᵗᵖˢ://ʷʷʷ.ᵐᵒᵉᵈⁱ.ⁱᵗ/ᵖᵉʳⁱᵖˡᵃⁿᵉᵗᵃ.ᵖʰᵖ