๐๐จ ๐ฌ๐๐ฉ๐๐ฏ๐ข ๐๐ก๐?
Ho finito di studiare, ora mi dรฒ all’ozio. Scherzo, ovviamente. Perรฒ a volte sconfinerรฒ verso luoghi e habitat che col Friuli VG non hanno molto in comune. Ma offrono lo stesso uno spaccato sulla infinta molteplicitร che Natura ci offre.
Oggi accenno a una famiglia di rane, le ๐๐๐ฃ๐๐ง๐ค๐๐๐ฉ๐๐๐๐, dette colloquialmente “๐ณ๐ข๐ฏ๐ฆ ๐ฅ๐ข๐ญ ๐ฅ๐ข๐ณ๐ฅ๐ฐ ๐ท๐ฆ๐ญ๐ฆ๐ฏ๐ฐ๐ด๐ฐ” o “๐ฑ๐ช๐จ๐ฎ๐ฆ๐ฆ”, ovviamente per la loro dimensione ridotta. Il nome comune invece desta qualche legittima preoccupazione. Fa riferimento all’abitudine che hanno gli indigeni ๐๐ฎ๐ฃ๐ฆ๐ณ๐ฐ’ e ๐๐ฉ๐ฐ๐ค๐ฉ๐ฐ di intingere le punte delle frecce nelle secrezioni tossiche prodotte dalle rane. Troviamo questi anfibi di preferenza nella giungla e le foreste pluviali del Centro e Sud America, dove la caccia rappresenta ancora una fonte di sostentamento.
La tossina รจ composta da circa 500 alcaloidi diversi che vengono assunti, metabolizzati e immagazzinati dalle rane, mangiando aracnidi e insetti reperiti nelle lettiere del sottobosco. Questi, a loro volta, si cibano di vegetali ricchi di sostanze velenose che, per la catena trofica, ritroviamo poi prodotte e secrete dagli anfibi. Pare che la quantitร di ๐๐๐ฉ๐ง๐๐๐ค๐ฉ๐ค๐จ๐จ๐๐ฃ๐ (la tossina prodotta dalle rane; in greco bรกtrachos = rane) presente sulla pelle di un singolo individuo porti a morte certa 10 umani adulti di media stazza. La morte sopraggiunge per neurotossicitร : i nervi non riescono piรน a trasmettere impulsi e causano un’involontaria contrazione muscolare costante; questa porta a insufficienza respiratoria, cardiaca, fibrillazione, morte.
Ovviamente una cosรฌ alta pericolositร dell’animale va opportunamente segnalata; e qui entra di nuovo in gioco l’๐๐ฅ๐ค๐จ๐๐ข๐๐ฉ๐๐จ๐ข๐ค. Una rana minuscola, dalle dimensioni tra 1 e 4 cm, che uccide al solo contatto cutaneo, dovrร opportunamente avvertire gli incauti del pericolo che corrono. Se date un’occhiata alle foto, comprendete il meccanismo. Colore sgargiante = pericolo imminente.
Ma a dispetto della algida correlazione, queste rane sono esempio di eccellente ๐๐๐ฃ๐๐ฉ๐ค๐ง๐๐๐ก๐๐ฉ๐’. La femmina di ๐๐ข๐ฏ๐ช๐ต๐ฐ๐ฎ๐ฆ๐บ๐ข ๐ง๐ข๐ฏ๐ต๐ข๐ด๐ต๐ช๐ค๐ข (vedi didascalie), originaria del Perรน dove ha colonizzato la Cordigliera andina tra 150 e 900 mt. s.l.m., depone le proprie uova nelle corolle delle Bromeliacee. Sono imbuti naturali, in cui l’acqua piovana crea piccole riserve d’acqua indispensabili per ospitare le uova di rana. E’ il maschio della specie a curarsi della prole e non appena questa inizia a uscire dalle uova, sposta ad uno ad uno ogni nuovo nato in una corolla diversa. Questo per evitare fenomeni di cannibalismo fra fratelli. Insomma, non solo letali tra specie diverse, ma pericolose pure tra di loro.
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