๐๐จ ๐ฌ๐๐ฉ๐๐ฏ๐ข ๐๐ก๐?
๐๐ถ๐ด๐ต๐ฆ๐ญ๐ช๐ฅ๐ช ๐ข ๐ค๐ฐ๐ฏ๐ง๐ณ๐ฐ๐ฏ๐ต๐ฐ. Sebbene sia piuttosto difficile osservarle con dovizia di particolari, poter distinguere, con un ragionevole margine di errore, una faina da una martora รจ motivo di vanto e soddisfazione personale.
Cos’รจ un mustelide, innanzitutto? E’ un mammifero carnivoro, tendenzialmente snello e affusolato (tasso escluso), con pelliccia nera/marroncina e macchie o strisce golari. In Friuli VG sono presenti ben 9 specie, 8 autoctone (tasso, ermellino, donnola alpina, donnola comune, puzzola, faina, martora e lontra) e 1 alloctona (visone americano, introdotto per pellicceria).
Ma concentriamoci sulle due specie nominate sopra: ๐๐๐๐ฃ๐ (๐๐ข๐ณ๐ต๐ฆ๐ด ๐ง๐ฐ๐ช๐ฏ๐ข) e ๐ข๐๐ง๐ฉ๐ค๐ง๐ (๐๐ข๐ณ๐ต๐ฆ๐ด ๐ฎ๐ข๐ณ๐ต๐ฆ๐ด).
La prima รจ diffusa in tutta la regione, dai boschi montani agli ambienti planiziali, fin nei centri cittadini, utilizzando indifferentemente manufatti umani e strutture naturali come ripari. Ha abitudini notturne. Si ciba indifferentemente di vegetali e frutta ma anche di anfibi, rettili, uccelli e piccoli mammiferi. Allo stato selvatico puรฒ vivere fino a 10 anni e le maggiori cause di morte sono dovute agli investimenti stradali, alle predazioni di cani randagi e predatori naturali, alla distruzione del loro habitat. Le misure della faina adulta si aggirano sui 42/48 cm del corpo, 26 cm della coda, 12 cm del garrese e 1,50 – 2,30 kg di peso.
La seconda invece preferisce ambienti montani boscati, di cui sfrutta le cime frondose e le cavitร nei tronchi per ripararsi. Conduce vita diurna e notturna. Le sue prede sono piccoli roditori forestali, piccoli mammiferi in generale, ma anche insetti e anellidi. Integra occasionalmente la sua dieta con vegetali e frutta. Ha una durata di vita media piuttosto breve: 4-5 anni. Viene cacciata perchรฉ ritenuta antagonista venatoria, ma cade preda anche di rapaci, volpi e linci. Misure: 40/55 cm del corpo, 20/20 cm della coda, 15 cm del garrese e 2 kg di peso circa.
Ma veniamo alle differenze salienti, oppure confondenti, della morfologia. La faina ha una ๐ฅ๐๐ก๐ก๐๐๐๐๐ ๐จ๐ณ๐ช๐จ๐ช๐ฐ ๐ฃ๐ณ๐ถ๐ฏ๐ข๐ด๐ต๐ณ๐ข e una ๐ข๐๐๐๐๐๐ ๐ฅ๐๐ฉ๐ฉ๐ค๐ง๐๐ก๐ bianca (ma talvolta puรฒ apparire giallognola) che parte dall’area mandibolare, copre la parte pettorale e raggiunge, biforcandosi, gli ๐ฐ๐ฎ๐ฆ๐ณ๐ช. Nella martora la pelliccia รจ piรน ๐ณ๐ฐ๐ด๐ด๐ช๐ค๐ค๐ช๐ข e la macchia, di colore dal bianco all’arancione, non scende fino alle zampe ma si frastaglia sul ๐ฑ๐ฆ๐ต๐ต๐ฐ๐ณ๐ข๐ญ๐ฆ.
La faina ha ๐ฃ๐๐จ๐ค chiaro, la martora bruno-nero. La faina ha ๐ฏ๐๐ข๐ฅ๐ glabre, la martora le ha pelose. La faina ha ๐ค๐ง๐๐๐๐๐๐ piccole, orlate di bianco e divergenti, la martora le ha orlate di giallo e piazzate in posizione piรน centrale. Altra differenza sostanziale: le ๐๐๐ฉ๐ฉ๐ (le cacche). La faina le fa piรน puzzolenti, dall’odore acre e penetrante, in posizioni ben visibili (massi, muretti) e contenenti parecchi resti riconducibili ai vegetali ingeriti. Quella della martora invece odora di muschio, viene deposta in buche, su rami e tronchi e contiene meno resti vegetali della faina, mentre sono spesso presente elitre di coleotteri.
P.S. La credenza popolare che vede la martora uccidere le proprie prede per dissanguamento carotideo รจ assolutamente falsa.
Ora che siete edotti di mustelidi (alcuni), spargetevi per boschi e pianure e fotografateli, se vi riesce.
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