Fungo lanterna

𝐋𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐒 𝐜𝐑𝐞?

Nei boschi di latifoglie e conifere della macchia mediterranea collinare possiamo imbatterci in un fungo, anzi, dapprima nell’odore che emette, molto particolare. Cresce lungo i sentieri, o nei sottoboschi radi, poco ombreggiati, mai singolo, ma in piΓΉ esemplari in diversi stati di crescita. E’ saprofita, necessita quindi di terreni ricchi di sostanze organiche e marciume di legno.

Viene descritto per la prima volta nel 1592 da un naturalista e botanico napoletano Fabio Colonna, ma ottiene la sua elevazione a specie fungina solo nel 1729.

Il nome scientifico Γ¨ 𝘊𝘭𝘒𝘡𝘩𝘳𝘢𝘴 𝘳𝘢𝘣𝘦𝘳; clathrus = inferriata, cancello; ruber = di colore rosso. Comunemente viene chiamato ‘fungo lanterna’ o ‘cuore di strega’. Effettivamente la forma del fungo maturo Γ¨ insolita; Γ¨ riconducibile al solido geometrico del icosaedro tronco (un solido a 32 facce, di cui 20 esagoni e 12 pentagoni). Sembra in pratica un pallone da calcio a cui hanno asportato i pannelli bianchi e neri, lasciando intatte solo le giunture. Il tutto di colore rosso corallo.

Nella forma immatura Γ¨ piΓΉ simile a un ovolo, ricoperto da una pellicina biancastra, detta π™šπ™¨π™€π™₯π™šπ™§π™žπ™™π™žπ™€. Questa si lacera, mano mano che il fungo cresce, per permettere la fuoriuscita dell’π™šπ™£π™™π™€π™₯π™šπ™§π™žπ™™π™žπ™€. SarΓ  proprio l’endoperidio a dare forma e colore alla caratteristica gabbia del fungo maturo. Le maglie della gabbia, internamente, sono cosparse di mucillagine granulosa (detta π™˜π™–π™§π™£π™š o π™œπ™‘π™šπ™—π™–) di colore inizialmente verdastro, che contiene le spore. Il fungo, in questo stadio, odora di rapa, che, a mio avviso, non Γ¨ una fragranza disdicevole. Ma mentre il fungo matura, la gleba diventa una poltiglia di colore nerastro e l’odore fetido, nauseabondo: sa di cadaverina e lo si avverte a metri di distanza.

Colore e odore sono espedienti adottati dal fungo (non Γ¨ l’unico, e non Γ¨ nemmeno il piΓΉ puzzolente) per attirare le mosche, note amanti della fragranza di ‘decomposizione’. Queste, atterrando sul fungo e infilandosi al suo interno, si imbrattano di spore e le disperdono poi sugli individui che visiteranno successivamente.

Mi chiederete: Γ¨ commestibile? Direi di no, a meno che non abbiate gusti davvero “alternativi”. In piΓΉ, il fungo maturo Γ¨ tossico. Nell’Europa settentrionale viene consumato da giovane, allo stadio di ovolo, avendo l’accortezza di asportare lo strato gelatinoso. Non so se lo sforzo valga l’assaggio; attendo recensioni in merito.

Ultima notizia: inizia a maturare giΓ  adesso, grazie alle temperature molto miti di questo inverno anomalo. Ne ho visto uno ieri, lungo l’argine boscoso della roggia di Sant’Odorico. Tra un po’ lo si sentirΓ  pure.

αΆ α΅’α΅—α΅’: ᡐⁱᡃ / Κ·Κ·Κ·.ᡐᡉᡗᡉᡒ.ʷᡉᡇ

Clathrus ruber o fungo lanterna
Clathrus ruber o fungo lanterna

Clathrus ruber o fungo lanterna
Clathrus ruber o fungo lanterna