Giacomo

๐‹๐จ ๐ฌ๐š๐ฉ๐ž๐ฏ๐ข ๐œ๐ก๐ž?
Per chi intende percorrere in auto, moto o bici la Val d’Arzino, la grande arteria viaria chiamata “๐˜š๐˜ต๐˜ณ๐˜ข๐˜ฅ๐˜ข ๐˜™๐˜ฆ๐˜จ๐˜ช๐˜ฏ๐˜ข ๐˜”๐˜ข๐˜ณ๐˜จ๐˜ฉ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ช๐˜ต๐˜ข” รจ ben nota. Collega le frazioni di Anduins e Pielungo (comune di Vito d’Asio) e rappresenta dal 1891, anno dell’inaugurazione, l’unica via percorribile da mezzi a motore. La sua costruzione, ma anche la progettazione e il reperimento dei fondi, รจ opera di Giacomo Ceconi, conte di Montececon.

Andiamo per ordine. ๐™‚๐™ž๐™–๐™˜๐™ค๐™ข๐™ค ๐˜พ๐™š๐™˜๐™ค๐™ฃ๐™ž nasce terzogenito di una famiglia di origini umili, il 29 settembre del 1833 a Pielungo, allora facente parte dell’impero austro-ungarico. L’infanzia lo vede pascolare le poche bestie di proprietร  della famiglia. Appena diciottenne – e semianalfabeta – parte per Trieste per imparare il mestiere di assistente edile. Lavora di giorno come manovale e la sera frequenta le scuole di disegno e i corsi dโ€™arti e mestieri.

Il problem solving pare venirgli naturale, tant’รจ che proprio risolvendo un intoppo tecnico in un cantiere diretto dai fratelli Martina di Chiusaforte, viene ricompensato con la qualifica di “๐˜ฎ๐˜ถ๐˜ณ๐˜ข๐˜ต๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ฆ”. Per potersi mettere in proprio, assoldando operai e facendosi assegnare piccoli cantieri, chiede e paga l’esonero dal servizio di leva (che allora durava 7 anni).

Si specializza nella costruzione di tratte ferroviarie, con annessi (viadotti, fabbricati di servizio, stazioni, trafori). Ne porta a compimento numerosi in quelle che oggi sono la Slovenia, l’Ungheria, la Cechia, la Slovacchia, la Baviera, la Boemia, la Carinzia e il Tirolo.

Ma รจ il ๐™ฉ๐™ง๐™–๐™›๐™ค๐™ง๐™ค ๐™™๐™š๐™ก๐™ก’๐˜ผ๐™ง๐™ก๐™—๐™š๐™ง๐™œ la sfida piรน ardua accettata da Giacomo. Prima perรฒ chiede e si vede concedere la cittadinanza austriaca; solo cosรฌ riesce a mettere a tacere le rimostranze degli imprenditori edili austriaci esclusi dall’appalto. L’opera รจ mastodontica, per quei tempi: 12 km di galleria, a unire la Svizzera con l’Austria, due squadre posizionate agli estremi che devono congiungersi a metร  strada, con imponenti viadotti e opere complementari di difesa, 16’000 operai da coordinare, in maggior parte friulani, provenienti dalla Val d’Arzino, dal Canal del Ferro e dalle vallate lungo il Tagliamento.

E in aggiunta, il ๐™˜๐™ค๐™ฃ๐™ฉ๐™ง๐™–๐™ฉ๐™ฉ๐™ค ๐™˜๐™–๐™ฅ๐™š๐™จ๐™ฉ๐™ง๐™ค: la direzione delle Ferrovie statali austriache stabilisce una penale di 800 fiorini per ogni giorno di ritardo rispetto al termine previsto di ultimazione dei lavori, fissato al 15 agosto 1885. Giacomo rilancia: un premio di 800 fiorini per ogni giorno di anticipo della consegna sulla data concordata. L’ultimo diaframma รจ abbattuto con 13 mesi di anticipo – e con uno scarto di 43 millimetri – il 19 novembre 1883. Il 3 settembre 1884 il primo treno attraversa il traforo, mentre il 20 settembre ha luogo l’inaugurazione.

A Giacomo sono corrisposti in premio 276’000 fiorini – l’equivalente di 600’000 lire di allora – e il titolo nobiliare di Montececon, assegnatogli dall’imperatore Franz Josef I. Nel 1890 rinuncia alla cittadinanza austriaca e torna a risiedere stabilmente in Val d’Arzino.

I proventi del premio produzione ottenuto dal traforo dell’Arlberg sono prontamente reinvestiti in madrepatria. Finanzia la strada nominata sopra, occupandosi anche dell’esecuzione. Incontra non poche difficoltร : il versante scosceso dell’orrido di Clapet, formato da marne e calcari fessurati, da sbancare con l’uso di mine e attrezzatura rudimentale; le forti ostilitร  dei proprietari dei terreni coinvolti; i ponti e le mezze gallerie necessarie per completare gli 11 chilometri di strada carrabile che avrebbero spezzato l’isolamento millenario “๐˜ฏ๐˜ฆ๐˜ญ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ด๐˜ถ๐˜ข ๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ณ๐˜ช๐˜ฅ๐˜ข ๐˜ฃ๐˜ฆ๐˜ญ๐˜ญ๐˜ฆ๐˜ป๐˜ป๐˜ข” (parole tratte dalle guide turistiche dell’epoca) della sua valle. A due anni dall’inizio lavori la strada viene consegnata alla popolazione e dedicata alla ๐™๐™š๐™œ๐™ž๐™ฃ๐™– ๐™ˆ๐™–๐™ง๐™œ๐™๐™š๐™ง๐™ž๐™ฉ๐™–. Il consorte, re Umberto I, per ringraziarlo converte il titolo nobiliare austriaco nell’equivalente italiano di ๐˜พ๐™ค๐™ฃ๐™ฉ๐™š.

Il contributo assegnatogli dal governo italiano per la costruzione della strada viene utilizzato per edificare scuole e alloggi per insegnanti, finanziare i loro stipendi per 10 anni. A Pielungo istituisce la scuola professionale per muratori, falegnami e carpentieri. A Vito d’Asio e Anduins costruisce e ristruttura scuole; ancora a Pielungo finanzia la costruzione della chiesa e l’acquisto delle campane. Progetta e mette in opera i primi acquedotti comunali e il servizio telegrafico, con uffici postali a Pielungo, Casiacco e ad Anduins. Viene eletto piรน volte sindaco di Vito d’Asio e nel 1905 al Senato in veste di deputato provinciale di Udine.
Ma il conferimento del titolo di Conte implica che Giacomo eriga una residenza degna di tale investitura.

Sceglie Pielungo come sede del suo castello e sovrintende ogni fase costruttiva.
Seguirร  spiegone dedicato interamente al castello.

Giacomo risiederร  stabilmente a Pielungo fino alla sua morte, avvenuta a Udine il 18 luglio 1910. Il suo feretro giunge nella sua amata valle su una carrozza trainata da cavalli; riposa nella cappella adiacente al castello.
Termino lo spiegone sottolineando la lungimiranza e l’amore per l’ambiente dimostrati da Giacomo. Negli ultimi anni della sua vita ha messo a dimora 1’900’000 piantine sui terreni di sua proprietร , dando grande impulso alle opere di rimboschimento in funzione di opere di stabilizzazione dei rischi idrogeologici della Valle.

Nel 2007 la regione FVG ha istituito l’area ๐™’๐™ž๐™ก๐™™๐™š๐™ง๐™ฃ๐™š๐™จ๐™จ ๐˜พ๐™ค๐™ฃ๐™ฉ๐™š ๐˜พ๐™š๐™˜๐™ค๐™ฃ๐™ž, con 814 ettari di terreno, rientrante nella Foresta Regionale del Conte Ceconi. Le intenzioni dell’istituzione delle aree Wilderness sono il mantenimento di uno stato morfologico e paesaggistico di zone rimaste ancora selvagge nonostante i millenni di civilizzazione e sviluppo che hanno caratterizzato il nostro pianeta. Pare che Giacomo abbia conservato il suo spirito dinamico e precursore, rispettoso dell’ambiente e delle genti che vi dimorano, fino alla fine della sua mirabolante esistenza.

Se volete (e ve lo consiglio) saperne di piรน della vita di Giacomo da un punto di vista molto piรน autorevole, e farvi comunque nascere il sorriso sulle labbra, leggete questo: https://www.paolopatui.it/c-come-ceconi-giacomo/

Giacomo Ceconi, conte di Montececon
Giacomo Ceconi, conte di Montececon