Girasole

๐‹๐จ ๐ฌ๐š๐ฉ๐ž๐ฏ๐ข ๐œ๐ก๐ž?

Chi di voi non ha sentito in questi giorni l’irrefrenabile desiderio di avvicinarsi al campo coltivato a ๐™œ๐™ž๐™ง๐™–๐™จ๐™ค๐™ก๐™ž intravisto in lontananza e fotografarlo? Ammettiamolo, il fascino di quella distesa color oro รจ travolgente e avvolgente. Il nome scientifico della pianta (๐˜๐˜ฆ๐˜ญ๐˜ช๐˜ข๐˜ฏ๐˜ต๐˜ฉ๐˜ถ๐˜ด ๐˜ข๐˜ฏ๐˜ฏ๐˜ถ๐˜ถ๐˜ด) รจ decisamente meno poetico.

Significa banalmente “fiore del Sole” dai due termini greci “แผฅฮปฮนฮฟฯ‚ hรฉlios” = sole e da “แผ„ฮฝฯ‘ฮฟฯ› anthos” = fiore. Il nome specifico invece si riferisce al ciclo vitale della pianta, annuale per l’appunto. E’ originaria dell’America del Sud e delle regioni piรน calde dell’America settentrionale, ormai naturalizzata in quasi tutta l’Italia (cioรจ che ๐˜ด๐˜ช ๐˜ฅ๐˜ช๐˜ง๐˜ง๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ฅ๐˜ฆ ๐˜ด๐˜ฑ๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ต๐˜ข๐˜ฏ๐˜ฆ๐˜ข๐˜ฎ๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ต๐˜ฆ ๐˜ช๐˜ฏ ๐˜ข๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ฆ ๐˜ฅ๐˜ช๐˜ท๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ด๐˜ฆ ๐˜ฅ๐˜ข ๐˜ฒ๐˜ถ๐˜ฆ๐˜ญ๐˜ญ๐˜ฆ ๐˜ด๐˜ถ๐˜ฆ ๐˜ฅ๐˜ช ๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ช๐˜จ๐˜ช๐˜ฏ๐˜ฆ). In Friuli VG la troviamo dal livello del mare ai 1400 mt. s.l.m. soprattutto come pianta da coltivo. Ma compare anche come subspontanea in vegetazioni ruderali, lungo strade e scarpate, riccamente azotate e mediamente umide.

Gli ๐™„๐™ฃ๐™˜๐™– ๐™™๐™š๐™ก ๐™‹๐™š๐™ง๐™ช’ lo hanno coltivato per millenni, conoscendone qualitร  e pregi. Era il simbolo della sovranitร  e del potere del dio Sole, Inti, e veniva usata a scopo rituale e divinatorio, oltre che alimentare.

La leggenda peruviana della nascita di Cuzco narra che Inti era triste di vedere gli uomini incapaci di coltivare o cacciare, e costretti a nutrirsi solo dei nemici uccisi in battaglia. Pensรฒ allora di inviare sulla terra i suoi figli: ๐˜”๐˜ข๐˜ฏ๐˜ค๐˜ฐ ๐˜Š๐˜ข๐˜ฑ๐˜ข๐˜ค e ๐˜”๐˜ข๐˜ฎ๐˜ข ๐˜–๐˜ค๐˜ญ๐˜ญ๐˜ฐ, per portare loro la civiltร . I due fratelli partirono, portandosi appresso l’immagine del padre – il girasole – e con il preciso scopo di far sorgere una cittร  nel punto in cui la pianta avrebbe messo radici. Fu cosรฌ che nacque ๐˜พ๐™ช๐™ฏ๐™˜๐™ค (“ombelico”), futura capitale dell’impero Inca.

Inca e Aztechi erano anche convinti che i girasoli fossero capaci di attrarre le anime dei defunti che cercassero di raggiungere la luce eterna. Attribuivano all’olio ricavato dai fusti inceneriti, spalmati “in loco”, poteri paragonabili alla pillola blu della Pfitzer. Invece una sostanziosa insalata di petali, con una spolveratina di sale, garantiva “una prolungata prestazione”.

Ovviamente la ๐™ข๐™ž๐™ฉ๐™ค๐™ก๐™ค๐™œ๐™ž๐™– ๐™œ๐™ง๐™š๐™˜๐™– doveva metterci lo zampino, a rendere l’origine del girasole magica e tormentata. Si racconta infatti che la ninfa Clizia si fosse innamorata di Apollo, dio del Sole. Gli occhi di lei erano sempre rivolti alla volta celeste, cercando di individuare l’amato sul suo carro di fuoco. Inizialmente Apollo corrispose l’amore della ninfa; poi, dopo un periodo giocoso, lieve e tenero, lui se ne stancรฒ e l’abbandonรฒ.

La ninfa addolorata e delusa, pianse senza interruzione per nove lunghi giorni in mezzo ad un campo, rimanendo attaccata alla terra mentre osservava Apollo, attraversare il cielo col suo carro. La poveretta rimase talmente immobile sulla terra, che il suo corpo si contrasse, irrigidendosi, per poi trasformarsi in un sottile stelo, ma molto resistenti. I piedi si spinsero fin dentro la terra e i capelli si tramutarono in una lucente corolla gialla. La ninfa Clizia divenne cosรฌ il girasole, continuando ad inseguire il suo amore volgendosi al cielo alla ricerca del Sole.

Ho accennato alle ๐™ฅ๐™ง๐™ค๐™ฅ๐™ง๐™ž๐™š๐™ฉ๐™–’ ๐™–๐™ก๐™ž๐™ข๐™š๐™ฃ๐™ฉ๐™–๐™ง๐™ž della pianta. Dai semi si ricava un olio adatto all’alimentazione umana e si preparano snack salati una volta decorticati. Finiscono anche nei mix di semi che offriamo agli uccellini durante i mesi invernali. I fiori sono ambiti dagli insetti melliferi (api) che ne fanno un miele monoflorale molto apprezzato. Dal fusto e dalle foglie si ottengono ottime fibre.

Ma vorrei attirare l’attenzione dei miei lettori sulla straordinaria corolla dorata che caratterizza il girasole. Il fiore, in realtร , รจ un’๐™ž๐™ฃ๐™›๐™ž๐™ค๐™ง๐™š๐™จ๐™˜๐™š๐™ฃ๐™ฏ๐™–, cioรจ un’insieme ordinato di tanti fiori veri e propri, di diverse forme e funzioni. I fiori dei petali (detti “ligulati”) sono disposti esternamente in cerchio, di colore giallo, marrone o arancione, lunghi 5-10 cm. Invece nel disco centrale troviamo una complessa spirale di fiori tubulosi, detti anche “attinomorfi” (vedi foto), lunghi da 5 a 8 mm. Una volta maturi, i fiori tubulosi diventano semi; o per essere precisi, diventano un achenio (frutto) che contiene il seme vero e proprio, protetto dalla pula (scorza) esterna e provvisto di pappo (il paracadute che favorisce la dispersione del seme col vento).

La spirale dei fiori tubulosi รจ il motivo per cui la pianta รจ ritenuta sacra dagli antichi. La linea geometrica curva su cui sono disposti i fiori ha andamento sia orario che antiorario. Solitamente si contano 34 spirali in un senso e 55 nell’altro; in girasoli molto grandi si possono trovare 89 spirali in un senso e 144 nell’altro. Questi numeri vi suggeriscono un argomento a cui ho accennato alcuni giorni fa? Fibonacci? Ebbene sรฌ, la disposizione dei fiori segue la successione di Fibonacci, o ๐™จ๐™š๐™ฏ๐™ž๐™ค๐™ฃ๐™š ๐™–๐™ช๐™ง๐™š๐™–.

Ci aggiungiamo la capacitร  che hanno i boccioli di inseguire il Sole nel suo “viaggio” da est ad ovest? Questa peculiaritร , chiamata ๐™š๐™ก๐™ž๐™ค๐™ฉ๐™ง๐™ค๐™ฅ๐™ž๐™จ๐™ข๐™ค, รจ dovuta alla crescita asimmetrica dello stelo che sta sotto il bocciolo, dove una differenza di esposizione al sole dello stelo fa accumulare auxine al lato in ombra. Questo ormone induce le cellule ad allungarsi e a crescere con il conseguente piegamento dello stelo col bocciolo che si orienta cosรฌ verso il sole. Quando il fiore giunge a maturazione, l’eliotropismo si perde, ma spesso lo stelo si blocca in una posizione che fa volgere l’infiorescenza vero est, in attesa del “sorgere” della nostra stella.

La medicina popolare assegna al fiore le seguenti proprietร  curativa, soprattutto come tisana di petali: febbrifuga, diuretica, antimalarica, espettorante, stomachica (digestiva).

Pare che coi semi essiccati si possa preparare un ottimo ๐™ซ๐™ž๐™ฃ๐™ค ๐™–๐™ก ๐™œ๐™ž๐™ง๐™–๐™จ๐™ค๐™ก๐™š terapeutico. Servono 2 manciate di semi, triturati con la pula, e 1/2 litro di vino bianco in cui ammollare i semi. La mistura va fatta bollire a fuoco vivo in un tegamino per 10 minuti e poi passata per una tela filtrante. Il liquido viene versato in una bottiglia di vetro, posta in frigo e consumata entro 3 mesi. E’ utile nel trattamento di stati influenzali o febbrili, gola irritata e raffreddore.

แถ แต’แต—แต’: แดฌแถœแต—แตƒแต–หกแตƒโฟแต—แตƒสณแต˜แต แต‰ แตโฑแตƒ

Infiorescenza del girasole
Infiorescenza del girasole
Fiori tubulosi del girasole
Fiori tubulosi del girasole