Grifone

๐‹๐จ ๐ฌ๐š๐ฉ๐ž๐ฏ๐ข ๐œ๐ก๐ž?
Vi avevo promesso una carrellata di fauna friulana e, visto che sto studiando i miei dintorni, oggi tocca al ๐™œ๐™ง๐™ž๐™›๐™ค๐™ฃ๐™š (๐˜Ž๐˜บ๐˜ฑ๐˜ด ๐˜ง๐˜ถ๐˜ญ๐˜ท๐˜ถ๐˜ด).

E’ un rapace diurno di grandi dimensioni. L’apertura alare raggiunge i 280 cm e il peso dell’adulto supera i 10 kg. E’ un avvoltoio, uno delle 23 specie esistenti al mondo, divisi in avvoltoi del Vecchio Mondo e del Nuovo Mondo. Le due sottofamiglie non sono strettamente imparentate tra loro (cioรจ si sono evolute senza un parente filogenetico affine abbastanza recente) e quindi rappresentano una ๐™˜๐™ค๐™ฃ๐™ซ๐™š๐™ง๐™œ๐™š๐™ฃ๐™ฏ๐™– ๐™š๐™ซ๐™ค๐™ก๐™ช๐™ฉ๐™ž๐™ซ๐™–.

Questa avviene quando due specie viventi frequentano ambienti o nicchie ecologiche simili, cioรจ con caratteristiche morfologiche, climatiche, trofiche quasi uguali. Sono queste caratteristiche a selezionare gli individui piรน adatti che, rispondendo alle necessitร  e agli stimoli ambientali, tendono ad assomigliarsi sempre di piรน, lungo le loro linee evolutive.

Torniamo al nostro grifone, definito rapace, ma in realtร  รจ un consumatore seriale di carcasse (detto “๐™ฃ๐™š๐™˜๐™ง๐™ค๐™›๐™–๐™œ๐™ค”). Non caccia attivamente, si ciba di ciรฒ che altri animali o l’ambiente hanno ucciso. Ha l’ingrato ma anche utilissimo scopo di spazzino degli ambienti montani. Ovviamente ha adottato strategie e tecniche peculiari per reperire le sue risorse trofiche.

Una ๐™ซ๐™ž๐™จ๐™ฉ๐™– acutissima per scorgere le carogne. La capacitร  di digiunare per tempi prolungati. Il ๐™ซ๐™ค๐™ก๐™ค ๐™ฅ๐™ก๐™–๐™ฃ๐™–๐™ฉ๐™ค per raggiungere il cibo col minor dispendio energetico. Lo sfruttamento delle correnti ascensionali, sempre per ridurre il consumo di energia, che gli permettono di arrivare a quote di 6000 metri e rimanere in volo per centinaia di chilometri senza sbattere le ali. La ๐™˜๐™–๐™˜๐™˜๐™ž๐™– “sociale” o “gregaria”: quando un individuo scova una carcassa, scende sul bersaglio in volo planato; i grifoni vicini in perlustrazione, lo seguono planando a loro volta in strette spirali. Il planaggio a strette spirali sembra essere il segnale in codice che i grifoni a vista leggono come disponibilitร  di cibo e che li fa accorrere numerosi anche da 10/12 km di distanza. Per inciso: la spartizione del cibo non avviene sempre pacificamente; spesso sono messe in discussione le gerarchie e gli ordini di arrivo.

Anche il ๐™ฅ๐™ž๐™ช๐™ข๐™–๐™œ๐™œ๐™ž๐™ค รจ funzionale al cibo consumato: il collo รจ glabro, per evitare che carne in decomposizione ci si attacchi. Alla base del collo รจ presente un collare di piume che fa da bavaglino ed impedisce a suddetta carne di sporcare le piume del torso. Pure le zampe sono glabre, sempre per una questione igienica.

Fino agli anni ’60 il grifone nidificava spontaneamente nelle Alpi Carniche e Giulie. Le nostre montagne sono comunque al limite dell’areale di nidificazione e l’ecologia insegna che le specie in declino abbandonano per prime proprio queste zone, che come rete trofica e risorse sono meno promettenti. Il grifone abbandona quindi le nostre Alpi come luogo riproduttivo, per bracconaggio, frammentazione degli habitat, attivitร  antropiche.

A cavallo degli anni ’80 torna a transitare per i cieli della regione; la sua presenza รจ registrata tra maggio e fine settembre, ma non diventa stanziale. La Spagna invece sembra essere piรน gradita ai rapaci, contando 35’000 coppie nidificanti, e nel 1992 ben 75 individui – tutti esemplari orfani o incidentati, prossima alla re-immissione in libertร  – vengono donati alla Riserva Naturale Regionale di Cornino (spiegone qui: https://www.tangia.it/la-riserva-di-cornino/ )

Inizialmente si contano numerosi decessi per elettrocuzione, incidenti, bracconaggio; solo nel 1996 cala la mortalitร . La biologia del grifone lo fa diventare sessualmente maturo a 6 anni, con un solo uovo deposto ogni anni. Facile comprendere come natalitร  e mortalitร  abbiano grande peso sulla numerica degli individui gravitanti nell’area protetta.

Negli anni le coppie stanziali sono aumentate, fino a contare oltre 30 coppie nidificanti e un via vai di 150/200 grifoni migranti che non disdegnano il carnaio allestito a ridosso delle pareti strapiombanti di Monte Prรขt. I nidi, inizialmente sparsi solo nelle Prealpi (valle del Tagliamento), ora vengono individuati anche in Carnia (Amaro, Villa Santina, Strabut). Nel 2020 risultano involati ben 44 nuovi individui, unica colonia dell’arco alpino in crescita ed espansione di areale.

Alcuni grifoni sono dotati di un sistema satellitare applicato sul dorso, avente lo scopo di monitorare i loro spostamenti e le loro condizioni di salute. Dati quali velocitร , altezza di volo, chilometri percorsi, orari di maggiore attivitร  sono preziosi per lo studio della loro biologia e dell’ecologia degli ambienti frequentati. Si rilevano le rotte migratorie e l’home range, si possono individuare o delocalizzare strutture impattanti, quali ad esempio le pale eoliche.
Nei pressi del carnaio รจ stata installata una webcam consultabile liberamente qui: http://81.174.43.109:15003/cgi-bin/mjpeg?framerate=2&resolution=640×480
I grifoni inanellati sono quindi riconoscibili e testimoniano che il luogo รจ frequentato da individui provenienti da Croazia, Francia, Spagna, Bulgaria, Serbia e Israele, oltre ad accertare il ritorno di quelli liberati nella Riserva.

Abbiamo un’eccellenza tutta friulana a due passi da casa, approfittiamone per conoscerla, perchรฉ solo chi conosce, protegge e tutela.

Altre info sulla Riserva e il progetto le trovate qui: https://www.riservacornino.it/chi-siamo/la-riserva/
แถ แต’แต—แต’: แถ แต˜หกแต›โฑแต’ แดณแต‰โฟแต‰สณแต’

Grifone
Grifone immortalato nei pressi della Riserva Naturale Regionale di Cornino