๐๐จ ๐ฌ๐๐ฉ๐๐ฏ๐ข ๐๐ก๐?
Col termine ๐๐๐ค๐จ๐๐ฉ๐ค (abbreviazione per sito geologico o sito di interesse geologico) si indica “๐ถ๐ฏ๐ข ๐ฒ๐ถ๐ข๐ญ๐ด๐ช๐ข๐ด๐ช ๐ญ๐ฐ๐ค๐ข๐ญ๐ช๐ต๐ข’, ๐ข๐ณ๐ฆ๐ข ๐ฐ ๐ต๐ฆ๐ณ๐ณ๐ช๐ต๐ฐ๐ณ๐ช๐ฐ ๐ช๐ฏ ๐ค๐ถ๐ช รจ ๐ฑ๐ฐ๐ด๐ด๐ช๐ฃ๐ช๐ญ๐ฆ ๐ฅ๐ฆ๐ง๐ช๐ฏ๐ช๐ณ๐ฆ ๐ถ๐ฏ ๐ช๐ฏ๐ต๐ฆ๐ณ๐ฆ๐ด๐ด๐ฆ ๐จ๐ฆ๐ฐ๐ญ๐ฐ๐จ๐ช๐ค๐ฐ-๐จ๐ฆ๐ฐ๐ฎ๐ฐ๐ณ๐ง๐ฐ๐ญ๐ฐ๐จ๐ช๐ค๐ฐ ๐ฑ๐ฆ๐ณ ๐ญ๐ข ๐ค๐ฐ๐ฏ๐ด๐ฆ๐ณ๐ท๐ข๐ป๐ช๐ฐ๐ฏ๐ฆ” ma anche “๐ฃ๐ฆ๐ฏ๐ช ๐ฏ๐ข๐ต๐ถ๐ณ๐ข๐ญ๐ช ๐ฏ๐ฐ๐ฏ ๐ณ๐ช๐ฏ๐ฏ๐ฐ๐ท๐ข๐ฃ๐ช๐ญ๐ช ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ณ๐ข๐ฑ๐ฑ๐ณ๐ฆ๐ด๐ฆ๐ฏ๐ต๐ข๐ฏ๐ฐ ๐ถ๐ฏ๐ข ๐ณ๐ช๐ด๐ฐ๐ณ๐ด๐ข ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ท๐ข ๐ด๐ต๐ถ๐ฅ๐ช๐ข๐ต๐ข
๐ฆ ๐ค๐ฆ๐ฏ๐ด๐ช๐ต๐ข ๐ค๐ฐ๐ฎ๐ฆ ๐ค๐ฐ๐ฎ๐ฑ๐ฐ๐ฏ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฆ ๐ฅ๐ฆ๐ญ ๐ฑ๐ข๐ฆ๐ด๐ข๐จ๐จ๐ช๐ฐ ๐ฅ๐ข ๐ฑ๐ณ๐ฐ๐ต๐ฆ๐จ๐จ๐ฆ๐ณ๐ฆ ๐ฆ ๐ด๐ข๐ญ๐ท๐ข๐จ๐ถ๐ข๐ณ๐ฅ๐ข๐ณ๐ฆ”
In Friuli VG ce ne sono davvero tanti, un pรฒ per la posizione geografica della regione (a confine tra le due placche tettoniche – quella indoeuropea e quella africana – in collisione) un pรฒ per la litogenesi del territorio.
In un volume, il cui pdf si puรฒ scaricare qui https://www.geocorsi.it/N277/geositi-del-friuli-venezia-giulia-libro-completo-pdf.html ne vengono elencati e descritti minuziosamente quasi 200.
Sfogliando il volume, sono incappata in questo:
GEOSITO 29 – NIDI DI RETTILI TRIASSICI IN VAL DOGNA (UD)
Nel 1994, lungo il torrente Dogna, sono state rinvenute le piste fossili di un etosauro (rettile simile al coccodrillo) del Norico (216 – 203 milioni di anni fa): il ritrovamento รจ unico al mondo.
La scoperta come al solito venne fatta casualmente. Fu il corpo Forestale Regionale a segnalare nel lontano 1994 la probabile presenza di orme esposte su una superficie rocciosa di poco spessore.
Le lastre di dolomie grigie intercalate con marne scure, che contenevano le tracce fossili, rischiavano di essere danneggiate e pertanto vennero asportate nel 1996. Il pezzo inferiore della pista di orme dopo 2 anni era giร stata sepolta dai sedimenti delle piene, pertanto รจ rimasta in loco, ma non รจ visibile.
Le lastre asportate sono visitabili presso il Museo del Territorio di Dogna, sezione paleontologica; presentano 2 piste ben definite e altre orme sparse, ma molto probabilmente appartenenti a individui della stessa specie di etosauri.
A poca distanza dal ritrovamento delle impronte i paleontologi si accorsero di uno strato roccioso che presentava delle depressioni piuttosto grandi di forma circolare delimitate da un bordo rilevato. Queste strutture particolarissime dopo qualche anno sono state studiate ed interpretate come nidi fossili degli antenati oggi estinti degli attuali coccodrilli. I nidi hanno un diametro di 1 – 1,5 metri ed una profonditร che varia da 5 a 20 centimetri. Al loro interno non si sono ritrovati resti di uova.
Le coordinate approssimative (dei nidi) sono 373440E 5145066N e non appena impegni e meteo me lo permetteranno, andrรฒ a scovarli, abbinando il ravano a una visita al museo suddetto. Chi viene?