I coccodrilli di Dogna

๐‹๐จ ๐ฌ๐š๐ฉ๐ž๐ฏ๐ข ๐œ๐ก๐ž?
Col termine ๐™‚๐™š๐™ค๐™จ๐™ž๐™ฉ๐™ค (abbreviazione per sito geologico o sito di interesse geologico) si indica “๐˜ถ๐˜ฏ๐˜ข ๐˜ฒ๐˜ถ๐˜ข๐˜ญ๐˜ด๐˜ช๐˜ข๐˜ด๐˜ช ๐˜ญ๐˜ฐ๐˜ค๐˜ข๐˜ญ๐˜ช๐˜ต๐˜ข’, ๐˜ข๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ข ๐˜ฐ ๐˜ต๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ณ๐˜ช๐˜ต๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ช๐˜ฐ ๐˜ช๐˜ฏ ๐˜ค๐˜ถ๐˜ช รจ ๐˜ฑ๐˜ฐ๐˜ด๐˜ด๐˜ช๐˜ฃ๐˜ช๐˜ญ๐˜ฆ ๐˜ฅ๐˜ฆ๐˜ง๐˜ช๐˜ฏ๐˜ช๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ถ๐˜ฏ ๐˜ช๐˜ฏ๐˜ต๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ด๐˜ด๐˜ฆ ๐˜จ๐˜ฆ๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ฐ๐˜จ๐˜ช๐˜ค๐˜ฐ-๐˜จ๐˜ฆ๐˜ฐ๐˜ฎ๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ง๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ฐ๐˜จ๐˜ช๐˜ค๐˜ฐ ๐˜ฑ๐˜ฆ๐˜ณ ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ค๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ด๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ท๐˜ข๐˜ป๐˜ช๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ฆ” ma anche “๐˜ฃ๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ช ๐˜ฏ๐˜ข๐˜ต๐˜ถ๐˜ณ๐˜ข๐˜ญ๐˜ช ๐˜ฏ๐˜ฐ๐˜ฏ ๐˜ณ๐˜ช๐˜ฏ๐˜ฏ๐˜ฐ๐˜ท๐˜ข๐˜ฃ๐˜ช๐˜ญ๐˜ช ๐˜ค๐˜ฉ๐˜ฆ ๐˜ณ๐˜ข๐˜ฑ๐˜ฑ๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ด๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ต๐˜ข๐˜ฏ๐˜ฐ ๐˜ถ๐˜ฏ๐˜ข ๐˜ณ๐˜ช๐˜ด๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ด๐˜ข ๐˜ค๐˜ฉ๐˜ฆ ๐˜ท๐˜ข ๐˜ด๐˜ต๐˜ถ๐˜ฅ๐˜ช๐˜ข๐˜ต๐˜ข
๐˜ฆ ๐˜ค๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ด๐˜ช๐˜ต๐˜ข ๐˜ค๐˜ฐ๐˜ฎ๐˜ฆ ๐˜ค๐˜ฐ๐˜ฎ๐˜ฑ๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ต๐˜ฆ ๐˜ฅ๐˜ฆ๐˜ญ ๐˜ฑ๐˜ข๐˜ฆ๐˜ด๐˜ข๐˜จ๐˜จ๐˜ช๐˜ฐ ๐˜ฅ๐˜ข ๐˜ฑ๐˜ณ๐˜ฐ๐˜ต๐˜ฆ๐˜จ๐˜จ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ฆ ๐˜ด๐˜ข๐˜ญ๐˜ท๐˜ข๐˜จ๐˜ถ๐˜ข๐˜ณ๐˜ฅ๐˜ข๐˜ณ๐˜ฆ”

In Friuli VG ce ne sono davvero tanti, un pรฒ per la posizione geografica della regione (a confine tra le due placche tettoniche – quella indoeuropea e quella africana – in collisione) un pรฒ per la litogenesi del territorio.

In un volume, il cui pdf si puรฒ scaricare qui https://www.geocorsi.it/N277/geositi-del-friuli-venezia-giulia-libro-completo-pdf.html ne vengono elencati e descritti minuziosamente quasi 200.

Sfogliando il volume, sono incappata in questo:
GEOSITO 29 – NIDI DI RETTILI TRIASSICI IN VAL DOGNA (UD)
Nel 1994, lungo il torrente Dogna, sono state rinvenute le piste fossili di un etosauro (rettile simile al coccodrillo) del Norico (216 – 203 milioni di anni fa): il ritrovamento รจ unico al mondo.

La scoperta come al solito venne fatta casualmente. Fu il corpo Forestale Regionale a segnalare nel lontano 1994 la probabile presenza di orme esposte su una superficie rocciosa di poco spessore.

Le lastre di dolomie grigie intercalate con marne scure, che contenevano le tracce fossili, rischiavano di essere danneggiate e pertanto vennero asportate nel 1996. Il pezzo inferiore della pista di orme dopo 2 anni era giร  stata sepolta dai sedimenti delle piene, pertanto รจ rimasta in loco, ma non รจ visibile.
Le lastre asportate sono visitabili presso il Museo del Territorio di Dogna, sezione paleontologica; presentano 2 piste ben definite e altre orme sparse, ma molto probabilmente appartenenti a individui della stessa specie di etosauri.

A poca distanza dal ritrovamento delle impronte i paleontologi si accorsero di uno strato roccioso che presentava delle depressioni piuttosto grandi di forma circolare delimitate da un bordo rilevato. Queste strutture particolarissime dopo qualche anno sono state studiate ed interpretate come nidi fossili degli antenati oggi estinti degli attuali coccodrilli. I nidi hanno un diametro di 1 – 1,5 metri ed una profonditร  che varia da 5 a 20 centimetri. Al loro interno non si sono ritrovati resti di uova.

Le coordinate approssimative (dei nidi) sono 373440E 5145066N e non appena impegni e meteo me lo permetteranno, andrรฒ a scovarli, abbinando il ravano a una visita al museo suddetto. Chi viene?