Il borgo degli errabondi

𝐋𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐒 𝐜𝐑𝐞?
Il comune di Nimis (UD) Γ¨ formato da numerose frazioni e borghi; uno di questi Γ¨ Vigant, appollaiato a 575 mt. s.l.m. sulle pendici del gruppo montuoso della Bernadia. Il borgo non conta piΓΉ alcun residente, ma qualche abitante sparuto resiste e conserva gelosamente tradizioni, cultura e racconti di vita vissuta.

Ai piedi del borgo si incanala, per ben 1500 metri, una grotta carsica, formatasi per l’erosione delle acque del rio Tanaloho. Ad annunciare l’esistenza della cavitΓ , un maestoso antro, o abisso di Vigant, appunto.

Si tratta di un amplissimo “portale” delle dimensioni di 10 x 8 metri, parzialmente percorribile grazie a un camminamento che vi si addentra per alcune decine di metri. L’acqua che si inabissa nella grotta rivedrΓ  la luce solo 250 metri piΓΉ in basso, grazie a un’altra grotta, la Pre-Oreak, che si apre sul Cornappo.

Il nome del Borgo e dell’Abisso viene attribuito storicamente (sec. XII) al conte Vigando, proprietario di un quartiere fortificato, posto proprio sopra l’attuale Vigant. Ma testimonianze orali riportano un’origine piΓΉ romantica e romanzata: il termine “viganti” indicherebbe un popolo errabondo, vagante. Parte di questa massa di persone erranti si sarebbe fermata in questo luogo ameno, forse attirata dai folti boschi o dal clima mite delle Prealpi Giulie.

Di sicuro i Viganti avranno incontrato l’orso bruno (𝘜𝘳𝘴𝘢𝘴 𝘒𝘳𝘀𝘡𝘰𝘴) che ha abitato la grotta dopo che si Γ¨ estinto suo cugino, l’orso delle caverne (𝘜𝘳𝘴𝘢𝘴 𝘴𝘱𝘦𝘭𝘒𝘦𝘢𝘴). Di entrambi sono stati ritrovati denti e frammenti di ossa negli strati del terriccio depositatosi sul fondo delle marmitte. La riproduzione a grandezza naturale dell’orso delle caverne, presente nella vicina Grotta di Villanova, si rifΓ  ai resti rivenuti nell’Abisso, visto che a Villanova non sono mai stati trovati resti appartenenti all’imponente plantigrado.

Al giorno d’oggi la grotta Vigant ospita invece animali molto meno temibili: innocui chirotteri (pipistrelli) i quali approfittano della temperatura e umiditΓ  pressochΓ© costanti delle zone piΓΉ interne dell’abisso. Un specie ritenuta ad alto rischio di estinzione Γ¨ il miniottero di Schreibers (π˜”π˜ͺ𝘯π˜ͺ𝘰𝘱𝘡𝘦𝘳𝘢𝘴 𝘴𝘀𝘩𝘳𝘦π˜ͺ𝘣𝘦𝘳𝘴π˜ͺπ˜ͺ), di cui Γ¨ stata censita nel 2005 una numerosa colonia, che utilizza il secondo salone della grotta Pre-Oreak come nursery.

CosΓ¬ come sono protette tutte le specie di pipistrelli presenti in Italia, bisogna preservare e tutelare gli ambienti e gli habitat che ancora offrono riparo, protezione e risorse alle specie minacciate dall’estinzione. I complessi ipogei, le grotte e gli abissi sono strutture fragili, vanno visitate con attenzione e precauzioni, senza lasciare traccia del nostro passaggio.

Come al solito, consiglio una visita in loco, per ammirare le formazioni rocciose che modellano l’Abisso, magari dopo un periodo di abbondanti piogge. Non ve ne pentirete.

L’ingresso dell’Abisso di Vigant