Le ciaspole del camoscio

𝐋𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐢 𝐜𝐡𝐞?
Il camoscio (𝘙𝘶𝘱𝘪𝘤𝘢𝘱𝘳𝘢 𝘳𝘶𝘱𝘪𝘤𝘢𝘱𝘳𝘢) è un timido ungulato che frequenta gli ambienti montani del centro-sud d’Europa. In Friuli VG sono censiti circa 9’000 capi, sull’arco alpino italiano sono ben 124’000 (dati del 2008). Il camoscio è un bovide artiodattilo (che appoggia, cioè, solo due dita – il terzo e il quarto – mentre il primo è pressoché assente e il secondo e il quinto sono rivolti all’indietro e toccano raramente il suolo) che ha sviluppato degli zoccoli estremamente specifici per l’ambiente innevato e pareti rocciose impervie e scoscese. La parte esterna dello zoccolo è dura e affilata – funge da rampone su neve compatta e ghiaccio – mentre quella interna è morbida e aderisce perfettamente ai più piccoli appigli presenti sulla roccia, creando un effetto simile alla ventosa. Ma non basta: quando cammina sulla neve morbida, la mobilità degli unghioni anteriori gli permette di allargarli al punto da posare anche le unghiette posteriori (solitamente in posizione sollevata rispetto al terreno), aumentando notevolmente la superficie d’appoggio. In più, possiede delle pliche di pelle tra le unghie che gli conferiscono ulteriore galleggiabilità… madre natura lo ha dotato di ciaspole, insomma.
ᶠᵒᵗᵒ: ᴹᵃˢˢⁱᵐᵒ ˢᵖⁱⁿᵉˡˡᵒ ᵖᵉʳ ᴹˢᵖⁱⁿᵉˡˡᵒ.ᵒʳᵍ; ᴬˡᵃᵐʸ

Camoscio in ambiente innevato
Le evidenti capacità arrampicatorie dei camosci