Il nicchio e il piede

𝐋𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐢 𝐜𝐡𝐞?

Mentre faccio alcuni lavori in giardino, sollevo un bancale e ci trovo un assembramento di “chioccioline” degno della fila di shopaddicted all’alba del Black Friday. Ovviamente mi scappa lo spiegone.

Si tratta di 𝘏𝘦𝘭𝘪𝘹 𝘱𝘰𝘮𝘢𝘵𝘪𝘢, un gasteropode detto anche “chiocciola borgognona”, uno dei più grandi presenti nell’Europa Continentale (4 – 5 cm di diametro). Nel Regno Unito è stata importata dagli antichi Romani, ed è chiamata “roman snail”.

Predilige habitat di prati e pascoli, boschi, foreste e zone rurali, ma non disdegna anche zone urbane come parchi e giardini; raramente si spinge oltre i 1800 mt s.l.m. Condizioni ottimali sono i climi umidi e freschi, mentre evita sbalzi di temperatura, sole diretto, siccità, scrosci prolungati. Esce allo scoperto quasi esclusivamente di notte, oppure durante giornate umide, col cielo coperto o sotto la pioggia non battente.

In inverno (ma anche nelle giornate estive torride), si porta in zone riparate e si àncora a una struttura (ad esempio il mio bancale) tramite un tappo calcareo che autoproduce, dopo essersi completamente riparata nella chiocciola, per chiudere il largo ingresso della stessa ed evitare la disidratazione. Passa i mesi più rigidi in uno stato di latenza simile all’ibernazione per fuoriuscire poi dalla chiocciola quando le giornate si intiepidiscono nuovamente.

Passiamo alla morfologia: il guscio spiralato non si chiama chiocciola (nè conchiglia) ma 𝙣𝙞𝙘𝙘𝙝𝙞𝙤, e presenta solitamente 4 o 5 spirali destrorse (anche se raramente possono essere sinistrorse), che crescono di pari passo con l’individuo che ospita. Invece la parte “bavosa” che esce dal nicchio è il 𝙥𝙞𝙚𝙙𝙚: un muscolo che permette il movimento dell’animale, favorito dalla secrezione mucosa su cui scivola.

In cima al piede si trovano 4 appendici: due sono sensoriali/tattili, mentre le altre due sono dotate di occhi a lenti fisse. Insomma, per mettere a fuoco, la chiocciola deve avanzare o retrocedere, con molta lentezza però.

Ma veniamo alla parte – come sempre – curiosa.

L’animale è un ermafrodito incompleto. Produce sia spermatozoi maschili che ovuli femminili ma non riesce ad autofecondarsi. Deve aver bisogno di un/una partner, non importa se maschio o femmina, tanto sono entrambe le cose.

Però, se le chiocciole sono abbastanza sbrigative nello scegliersi il/la partner, di sicuro non si risparmiano il divertimento durante la riproduzione. Si trafiggono a vicenda con degli stiletti calcarei (osservate bene la foto, lo si vede) per creare l’atmosfera giusta.

Le uova fecondate verranno poi deposte in lettiera umida, al riparo da sbalzi di temperatura e gelate. Dopo 30 giorni le uova si schiuderanno e ne usciranno chioccioline in miniatura, ma già voraci: mangeranno i gusci delle proprie uova e, ops, anche alcune uova non ancora schiuse.

Ultima curiosità: sembra che laddove vivano le chiocciole, manchino le lumache (quelle senza guscio), perché le prime mangiano le uova delle seconde.

Sebbene sia commestibile e utilizzata largamente in cosmetica e farmacia, la raccolta e l’allevamento della 𝘏𝘦𝘭𝘪𝘹 𝘱𝘰𝘮𝘢𝘵𝘪𝘢 è regolamentato e la specie è iscritta nella lista rossa della IUCN, come esposta a rischio minimo di estinzione.

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𝘏𝘦𝘭𝘪𝘹 𝘱𝘰𝘮𝘢𝘵𝘪𝘢 durante l’accoppiamento. Evidente lo stiletto calcareo che trafigge l’individuo a sinistra.