𝐋𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐢 𝐜𝐡𝐞?
La lince (𝘓𝘺𝘯𝘹 𝘭𝘺𝘯𝘹) è un mammifero felide, classificata “grande carnivoro” ed è presente saltuariamente anche in Friuli; nella vicina Slovenia, invece, la specie è stanziale, con periodi di alterne fortune. Nella prima metà del secolo scorso veniva regolarmente cacciata, perché considerata antagonista delle attività antropiche, e il suo habitat ridotto ad alcune zone localizzate sulle Alpi Dinariche, fino a spingerla quasi sul baratro dell’estinzione.
Nei primi anni ’70, un appassionato cacciatore svizzero (Karl Weber), ospite della riserva di caccia di Rog (oggi Medved – Slovenia) ebbe l’idea di reintrodurla a scopi venatori – con regole di prelievo molto rigorose – prelevando dallo zoo slovacco di Ostrava tre maschi e tre femmine fertili.
L’introduzione ebbe un insperato successo, con numerose cucciolate e la dispersione su ampi territori degli individui rilasciati e dei loro discendenti.
L’attività venatoria, ripresa pochi anni dopo la reintroduzione della specie, non ha provocato una significativa riduzione dei numeri di linci presenti.
Questo fino all’inizio del XXI secolo, quando l’alta mortalità dei cuccioli ha destato qualche preoccupazione. Faunisti coinvolti nello studio della specie hanno rilevato anche il progressivo isolamento degli individui, dovuto al crescente prelievo venatorio in zone non regolamentate, e la frammentazione degli habitat, come conseguenza delle attività umane.
Si è assistito a una drastica diminuzione – detto “collo di bottiglia” – della popolazione di linci fertili e in buona salute: colpa dell’inbreeding (accoppiamenti tra consanguinei) che solitamente provoca una povertà genetica responsabile di malattie metaboliche, genetiche e di fertilità.
I recenti interventi correttivi, che mirano ad evitare una nuova estinzione della specie, confluiti nel progetto LifeLynx, stanno ottenendo un discreto successo. Si sono reintrodotti nuovi individui, provenienti da zone geografiche molto distanti (a garantire la variabilità genetica) e sottoposti a monitoraggio (tramite radiocollari) per verificare le loro interazioni, i loro spazi vitali, il numero di cuccioli partoriti, etc.
Attendiamo che gli individui in dispersione giungano presto anche nelle Alpi Giulie, a testimoniare la grande biodiversità della nostra regione.
Le vicissitudini della lince dimostrano che l’uomo, anche se mosso dalle migliori intenzioni, può essere causa di numerosi danni ecologici; se invece è informato e dotato di mezzi adeguati, può invertire il trend negativo o almeno mitigarne gli affetti.
ᶠᵒᵗᵒ: ᴾᵃᵒˡᵒ ᵈᵃ ᴾᵒᶻᶻᵒ
Potete monitorare la presenza di linci slovene a questo link:
https://www.lifelynx.eu/almeno-30-linci-adulte-rilevate-in-slovenia-nella-stagione-di-monitoraggio-2021-2022/?lang=it