Il Tiglio di Rutte

𝐋𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐢 𝐜𝐡𝐞?
A Rutte Piccolo, frazione di Tarvisio, si trova un albero monumentale, iscritto nell’apposito registro nazionale e regionale.

E’ un tiglio selvatico (𝘛𝘪𝘭𝘪𝘢 𝘤𝘰𝘳𝘥𝘢𝘵𝘢) di notevoli dimensioni: alto 26 metri, circonferenza della ceppaia basale di oltre 11 metri, 6 branche che si dipartono dalla ceppaia del diametro di 1 metro ciascuna, una chioma con diametro di 28 metri e fronda piena e regolare, caratteristica insolita per alberi così vetusti.

Infatti è stato appurato che il tiglio ha ben 350 anni e viene soprannominato “il Tiglio di Napoleone”. Fonti storiche riportano che l’imperatore francese sia salito sulla piccola altura di Rutte, che sovrasta Tarvisio, a vedere coi propri occhi gli effetti della battaglia appena conclusa.

Nei giorni tra il 21 e il 24 marzo 1797 nella piana di Tarvisio si affrontarono i due eserciti, quello austro-ungarico capitanato da Carlo d’Asburgo, e quello francese guidato da Napoleone in persona. I francesi hanno la meglio, sbaragliando gli avversari, infliggendo loro 5000 perdite umane (tra prigionieri e morti), impossessandosi di 25 cannoni e centinaia di carri carichi di vettovaglie e munizioni. Soddisfatto per il successo ottenuto, Napoleone si reca sulla prima altura visibile da Tarvisio e, protetto dalle fronde dell’allora già vecchio tiglio, riposa e si gode sicuramente anche il panorama.

Il tiglio è visitabile partendo dal borgo di Rutte Piccolo, prestando attenzione ai numerosi transiti su proprietà private e inerpicandosi brevemente per un prato, tenendo come riferimento la torretta della centrale elettrica. Le coordinate esatte sono: latitudine 46° 29′ 53,68” N e longitudine E 13° 35′ 44,48”.

Il panorama di cui si gode oggi è certamente diverso da quello apprezzato dall’imperatore francese. Arbusti e alberi si stanno riprendendo indisturbati ampi spazi naturali, però l’atmosfera di riverenza e rispetto per il luogo e per l’albero sono innegabili.

Il nome scientifico, il Tiglio lo deve alle brattee fogliacee, a forma di ala (dal greco “𝘱𝘵𝘪𝘭𝘰𝘯” = ala) e alla forma a cuore delle foglie (dal latino “𝘤𝘰𝘳, 𝘤𝘰𝘳𝘥𝘪𝘴” = cuore).

Come albero ornamentale e da bottinatura (dai cui fiori le api raccolgono nettare e polline) è diffuso e apprezzato in tutta l’Europa continentale.

Nella mitologia nordica e slava è simbolo di immortalità e considerato albero sacro, tanto che veniva piantato nei centri dei paesi per proteggere i cittadini dal malocchio e dalla stregoneria; pare sia addirittura immune dai fulmini. Viene associato anche alla figura femminile, alla tenerezza e alla fedeltà.

Come sempre, consiglio una visita in loco, per verificare con i vostri occhi e gli altri 4 sensi quanto ci sia di vero in quello che vi ho raccontato.
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