ππ¨ π¬ππ©ππ―π’ ππ‘π?
Ho scritto alcuni spiegoni palesando la mia passione per il vastissimo mondo degli insetti. Vi ho ammorbato parecchio con api, falene, fasmidi, mantidi e cimici. Anche oggi tratto di una specie di insetto appartenente all’ordine dei rincoti; ma questi animaletti rientrano – sempre nella nostra ottica antropocentrica – in una famiglia quasi “simpatica”. Sono i πππ§π§πππ o ππ£π¨ππ©π©π π₯ππ©π©ππ£ππ©π€π§π.
Per l’appartenenza all’ordine dei rincoti devono ringraziare l’apparato boccale, a forma di “rostro”, rhΓ½nkhos in greco. Ma Γ¨ la loro capacitΓ di “galleggiare” sul pelo dell’acqua a farceli ammirare pieni di invidia.
Doverosa una breve descrizione delle loro caratteristiche morfologiche e biologiche, per essere imparziali e un minimo divulgativi. Innanzitutto esistono 580 specie di insetti appartenenti alla famiglia dei gerridi, distribuite uniformemente su tutta la Terra (o, per essere piΓΉ precisi, sulle sue acque). Sono fondamentalmente terrestri, ma il loro ciclo vitale Γ¨ strettamente, se non obbligatoriamente, legato all’acqua. I loro stadi vitali si svolgono sul pelo dell’acqua, preferibilmente dolce e calma o poco mossa, costellata perΓ² da punti emersi, come pietre o vegetali. Un unico genere (ππ’ππ°π£π’π΅π¦π΄) riesce a colonizzare anche acque marine.
L’adulto ha un corpo oblungo, tra 2 mm e 2 cm. Il suo esoscheletro Γ¨ ricoperto da peli idrofobici (che respingono l’acqua), di colore solitamente scuri e riflessi argentati. E’ talvolta dotato di ali, poco sviluppate o assenti, a seconda della specie. Il capo Γ¨ di dimensioni ridotte, fornito di occhi composti (da numerosi ommatidi, vedi la mantide) e antenne ben sviluppate, oltre al rostro giΓ menzionato.
Quest’ultimo gli serve per nutrirsi delle sue prede: piccoli animali, artropodi e molluschi, vivi o morti, che trova sulla superficie dell’acqua o appena al di sotto. Risulta utile (rileggetevi lo spiegone sulla cimice) nel contenimento delle popolazioni di larve, ad esempio di zanzara, che si sviluppano in ambiente prettamente acquatico e rappresentano una larga percentuale della sua dieta. Utilizzando le zampe anteriori per afferrare e trattenere le vittime, le perfora col rostro per paralizzarle inizialmente, poi ne succhia i fluidi interni.
Essendo animali gregari, quindi tendenti a formare gruppi di piΓΉ individui, in caso di scarse risorse trofiche, i gerridi ricorrono anche al cannibalismo. Accoppiamento e deposizione di uova avvengono in ambiente acquatico, soprattutto in primavera. Le uova vengono ancorate su piante acquatiche, appena al di sotto del pelo dell’acqua, ma anche su materiali galleggianti. Addirittura su seppie e uccelli marini (con scarso successo riproduttivo, immagino).
Ma veniamo alla loro peculiare capacitΓ di pattinare o sciare sull’acqua. Lo fanno con sorprendente velocitΓ , muovendosi a scatti e sfuggendo cosΓ¬ anche ai predatori. Comprendere i meccanismi che permettono ai gerridi di non affondare, potrebbe avere ricadute interessanti e positive anche sulla locomozione a pelo d’acqua di altri oggetti, non da ultimi noi umani. I primi studi scientifici attribuivano alla sola “π©ππ£π¨ππ€π£π π¨πͺπ₯ππ§ππππππ‘π” i meriti della ‘fluttuazione’ degli insetti.
La tensione superficiale Γ¨ la forza di coesione che agisce sulle molecole d’acqua e fa sΓ¬ che si crei una sorta di pellicola orizzontale e libera, quando interagiscono solo due mezzi (acqua – aria); mentre, in presenza di un terzo materiale, la superficie tende a curvarsi (ad es. aria – acqua – solido/zampe dell’insetto/bordo di un bicchiere; vedi foto).
Studi piΓΉ approfonditi hanno preso in esame la forma e struttura delle zampe dei pattinatori. Si Γ¨ scoperto che la sottile peluria che ricopre i tarsi delle zampe (la parte finale, che termina con l’unghia) Γ¨ imbevuta da π¨π€π¨π©ππ£π―π π€π‘ππ€π¨π πππ§π€π§ππ₯ππ‘π‘ππ£π©π, che rendono impossibile all’acqua di infiltrarsi tra i peletti. Si crea quindi un cuscinetto di aria tra le zampe e il pelo d’acqua. Ma c’Γ¨ di piΓΉ.
La posizione delle sei zampe Γ¨ singolare, tipica della famiglia dei gerridi: le coppie di zampe medie e posteriori sono sottili e allungate, a formare una X, che in pratica corrisponde a una πππ¨π π’ππ₯π₯π€ππππ€ π¦πͺπππ§ππ£ππ€π‘ππ§π col baricentro del corpo che vi ricade all’interno. La disposizione cosΓ¬ allargata di quattro zampe, impedisce loro di rompere la tensione superficiale, appoggiandosi solamente sul pelo dell’acqua. La coppia di anteriori Γ¨ piΓΉ corta, robusta e protesa in avanti e ha funzione prettamente raptatoria (di afferramento della preda). Il movimento Γ¨ impresso dalle zampe medie, mentre le posteriori fanno da timoni per repentini cambi di direzione o da freni.
Oltre a studiare il galleggiamento e la locomozione dei gerridi per usi umani, un’altra loro peculiaritΓ attira l’interesse del mondo scientifico. Le femmine, piΓΉ grandi dei maschi e piΓΉ voraci perchΓ© bisognose di energia da destinare alla produzione di uova, accumulano nel loro organismo concentrazioni piuttosto alte di π’ππ©ππ‘π‘π π₯ππ¨ππ£π©π. Soprattutto cadmio, ma anche mercurio, ferro, zinco e alluminio. L’utilizzo degli insetti come indicatori di contaminazione tossiche Γ¨ oggetto di studi in svariati campi. Anche la presenza di π¨π€π¨π©ππ£π―π π©ππ£π¨ππ€ππ©π©ππ«π negli specchi d’acqua dolce Γ¨ rilevata dai gerridi. Questi inquinanti, rilasciati ad esempio dai detersivi, si legano alle molecole d’acqua, rompono la tensione superficiale e impediscono il galleggiamento degli insetti pattinatori.
Un’ultima nota, derivante da osservazioni ed esperienze personali. Le cimici (quelle verdi, autoctone, ma anche le asiatiche, alloctone invasive e dannose per le colture) appartengono allo stesso ordine dei gerridi. E sono capaci, pure loro, di galleggiare sul pelo dell’acqua. Provare per credere. Buttatene una in un secchiello pieno d’acqua, facendo in modo che appoggi le zampe sull’acqua. ResterΓ a galla e fuggirΓ dalla trappola liquida. Ma aggiungete all’acqua nel secchiello due gocce di detersivo per piatti… a voi le conclusioni.