Ippocampo

𝐋𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐢 𝐜𝐡𝐞?

Nel mar Mediterraneo vive e prolifica una specie di pesce davvero curiosa: l’𝘏𝘪𝘱𝘱𝘰𝘤𝘢𝘮𝘱𝘶𝘴 𝘨𝘶𝘵𝘵𝘶𝘭𝘢𝘵𝘶𝘴, detto anche 𝙘𝙖𝙫𝙖𝙡𝙡𝙪𝙘𝙘𝙞𝙤 𝙘𝙖𝙢𝙪𝙨𝙤. Confermo che si tratta di una specie di pesce, anche se non ne ha affatto le sembianze. Al momento, sparsi nei mari del globo terrestre, si contano 54 specie appartenenti alla famiglia 𝘚𝘺𝘯𝘨𝘯𝘢𝘵𝘩𝘪𝘥𝘢𝘦.

Le accomuna la posizione verticale, il muso equino, le pinne pettorali (che sembrano orecchie), la pinna dorsale singola, la coda prensile arcuata, la corazza ossea con spigoli e aculei e la vescica natatoria. Troviamo i cavallucci marini in mari temperati e tranquilli, poco profondi, tra barriere coralline e praterie di posidonie. Sono pessimi nuotatori e avanzano battendo la pinna dorsale (70 battiti al minuto), mentre le pettorali offrono stabilità e direzionalità.

La specie più minuta annovera soggetti adulti lunghi poco più di 2 cm, quella più corpulenta arriva a 20 cm. Vivono in media 5 anni, cibandosi ininterrottamente di numerose specie di crostacei, krill e giovani esemplari di pesci che aspira usando il lungo muso come 𝙖𝙨𝙥𝙞𝙧𝙖𝙥𝙤𝙡𝙫𝙚𝙧𝙚. Sono pure sdentati e privi di stomaco. Grazie a 𝙘𝙚𝙡𝙡𝙪𝙡𝙚 𝙘𝙧𝙤𝙢𝙤𝙛𝙤𝙧𝙚, il cavalluccio riesce a cambiare rapidamente livrea, mimetizzandosi alla perfezione nell’ambiente circostante e sparendo alla vista di potenziali predatori.

E le peculiarità non finiscono qui.

La 𝙧𝙞𝙥𝙧𝙤𝙙𝙪𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 dei cavallucci marini è davvero unica, nel mondo dei viventi. Mamma ippocampo depone le proprie uova in una tasca all’interno dell’addome del maschio. Tocca a lui fecondarle, col beneficio – se non altro – di essere padre certo. La femmina, con cui il maschio forma una coppia monogamica duratura, gli resterà accanto per tutto il periodo di questa gravidanza atipica (𝙜𝙧𝙖𝙫𝙞𝙙𝙖𝙣𝙯𝙖 𝙢𝙖𝙨𝙘𝙝𝙞𝙡𝙚). Lui proteggerà e nutrirà per un tempo variabile, da specie a specie, che va da 10 a 45 giorni, fino a 1800 piccoli ippocampi. Papà cavalluccio è dotato di placenta, ma mancando il cordone ombelicale, non è ancora certa la modalità di nutrimento degli avannotti. Ad ogni modo, giunto al termine, il maschio partorirà, con tanto di contrazioni ed espulsioni, una generazione di prole fin da subito in grado di vivere autonomamente. A questo punto sarà in grado di iniziare una nuova gravidanza.

Il video che condivido qui sotto è davvero affascinante: https://www.youtube.com/watch?v=MsHCqrrU-Gk

ᶠᵒᵗᵒ: ʷᵉᵇ, ᵈⁱ ᵖᵘᵇᵇˡⁱᶜᵒ ᵈᵒᵐⁱⁿⁱᵒ