๐๐จ ๐ฌ๐๐ฉ๐๐ฏ๐ข ๐๐ก๐?
Ho accennato in uno spiegone precedente alle sorgenti solforose e terme di Anduins (https://www.tangia.it/forgaria-bagni-anduins/). Dai commenti increduli sull’esistenza di bagni termali in Val d’Arzino, ho concluso che la lacuna andava colmata. ๐ผ๐ฃ๐๐ช๐๐ฃ๐จ รจ una frazione del comune di ๐๐ช๐ต๐ฐ ๐ฅ’๐๐ด๐ช๐ฐ, arroccato sulle pendici sud-orientali del gruppo del monte Pala. Geologicamente parlando si trova sulla fascia di contatto fra due “domini”, quello dei calcari e quello del Flysch.
Semplificando molto l’argomento, di per sรจ vasto, affascinante e complesso, pensate a due tipi di rocce completamente diverse, sia come genesi che come comportamento. A nord di Anduins troviamo Calcari del Giurassico, originatisi in ambiente marino per la deposizione di enormi quantitร di gusci calcarei di animali viventi in quel periodo. A sud si stende la fascia del Flysch, una roccia di formazione piรน recente, che si รจ generata a partire da materiale “terrigeno”, non organico, proveniente dallo smantellamento dei rilievi montuosi. Il calcare รจ notoriamente (ma non vale universalmente) una roccia che lascia percolare l’acqua all’interno delle proprie “fessurazioni”. Invece il Flysch, proprio perchรฉ ricco di sedimenti argillosi, marne e sabbie molto fini, costringe l’acqua a scivolargli sopra.
In una zona di contatto fra queste due litologie cosรฌ differenti, l’acqua meteorica si trova in imbarazzo. Scendo? Resto in superficie? Mi incuneo in qualche frattura? E se poi incontro “elementi” strani? Tipo lo zolfo? Permettetemi la leggerezza e imprecisione nell’esposizione, ma credo di raggiungere comunque lo scopo di incuriosire chi mi legge. Legittimati i suoi dubbi, l’acqua che sgorga ad Anduins, ha molto probabilmente percorso ampiamente i calcari del monte Pala, incappando verosimilmente anche in elementi chimici di cui si รจ arricchita.
Si genera cosรฌ la fonte di Anduins di acque solforose, per l’appunto. O piรน precisamente, citando fonti esterne: “๐ช๐ฅ๐ณ๐ฐ๐ด๐ฐ๐ญ๐ง๐ฐ๐ณ๐ช๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ด๐ข๐ญ๐ช๐ฏ๐ฐ ๐ง๐ณ๐ฆ๐ฅ๐ฅ๐ฆ”, ๐ฑ๐ข๐ณ๐ต๐ช๐ค๐ฐ๐ญ๐ข๐ณ๐ฎ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฆ ๐ณ๐ช๐ค๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ฅ๐ช ๐ด๐ข๐ญ๐ช ๐ฎ๐ข๐จ๐ฏ๐ฆ๐ด๐ช๐ข๐ค๐ช ๐ฆ ๐ฒ๐ถ๐ช๐ฏ๐ฅ๐ช ๐ค๐ฐ๐ฏ ๐ถ๐ฏ๐ข ๐ฆ๐ญ๐ฆ๐ท๐ข๐ต๐ข ๐ข๐ต๐ต๐ช๐ต๐ถ๐ฅ๐ช๐ฏ๐ฆ ๐ค๐ถ๐ณ๐ข๐ต๐ช๐ท๐ข” che sgorgano a 12ยฐC. Questa e altre fonti simili nascono migliaia di anni fa, e sono ben note ai locali da secoli. Ma iniziano ad essere valorizzate, come supporto terapeutico e meta turistica, solo all’inizio del XX secolo.
Il ๐พ๐ค๐ฃ๐ฉ๐ ๐๐๐๐๐ค๐ข๐ค ๐พ๐๐๐ค๐ฃ๐ di Pielungo aveva intuito giร alla fine del XIX secolo l’importanza di una rete viaria che facilitasse l’arrivo di turisti e villeggianti nelle allora depresse vallate delle prealpi carniche. Del genio imprenditoriale e della perseveranza del Conte potete leggere qui: https://www.tangia.it/giacomo/.
Andiamo al 1876, quando Giovanni Marinelli e Camillo Marinoni compilano l'”๐๐ฏ๐ฏ๐ถ๐ข๐ณ๐ช๐ฐ ๐ด๐ต๐ข๐ต๐ช๐ด๐ต๐ช๐ค๐ฐ ๐ฑ๐ฆ๐ณ ๐ญ๐ข ๐ฑ๐ณ๐ฐ๐ท๐ช๐ฏ๐ค๐ช๐ข ๐ฅ๐ช ๐๐ฅ๐ช๐ฏ๐ฆ” che tratta di acque minerali regionali. I due studiosi affermano che l’acqua era utilizzata “solo per bevanda” e che la vena era di portata di 500 lt/giorno, piuttosto scarsa. L’effettiva fruizione dell’acqua, dall’inconfondibile odore di uova marce, รจ perรฒ antecedente: testimonianze indirette ne parlano giร a partire dal XV secolo.
Negli anni ’70 dell’Ottocento il comune di Vito d’Asio si occupa di realizzare opere di presa e distribuzione dell’acqua solforosa, sistema l’area circostante, ampia circa 10 ettari, piantumandola e attrezzandola di aree di sosta per i fruitori. Pare che anche l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe I abbia visitato e si sia dissetato presso la fonte di Anduins.
La costruzione della tratta ferroviaria ๐๐ข๐ด๐ข๐ณ๐ด๐ข – ๐๐ฆ๐ฎ๐ฐ๐ฏ๐ข, con la stazione “๐๐ฐ๐ณ๐จ๐ข๐ณ๐ช๐ข – ๐๐ข๐จ๐ฏ๐ช ๐๐ฏ๐ฅ๐ถ๐ช๐ฏ๐ด” localizzata nella frazione di Flagogna, unitamente alla ๐๐ต๐ณ๐ข๐ฅ๐ข ๐ฅ๐ฆ๐ญ๐ญ๐ข ๐๐ฆ๐จ๐ช๐ฏ๐ข ๐๐ข๐ณ๐จ๐ฉ๐ฆ๐ณ๐ช๐ต๐ข voluta dal conte Ceconi, implementano notevolmente l’accessibilitร e fruibilitร della zona. Il comune costruisce un vero e proprio stabilimento balneare, con 25 cabine per la balneoterapia, spazi per lo svago e il relax degli ospiti. Altre attivitร ricettive sfruttano l’occasione: il lussuoso “Grande Albergo alla Fonte”, il “Belvedere” e “Alla Posta”, prontamente ristrutturati, offrono complessivamente 500 posti letto.
Alcuni resoconti dell’epoca stimano in 700 persone il flusso giornaliero di villeggianti alla fonte di Anduins. Altri azzardano numeri ancora piรน imponenti: 4-5000 posti letto tra strutture convenzionali e case private sparse su tutta l’area interessata. I fruitori dello stabilimento erano di estrazione sociale molto varia. Il succitato albero “Alla Fonte” offriva servizi signorili, con vasellame di pregio e posateria d’argento. Le Ferrovie dello Stato concedevano sconti a chi scendeva in stazione “Bagni Anduins” e il servizio di carrozze di collegamento tra la stazione e lo stabilimento era sempre in funzione.
Gli ammodernamenti dell’impianto di presa e adduzione della fonte, aumenta la portata a 6000 lt./giorno nel 1924. In quegli anni si effettuano le prime analisi chimiche puntuali dell’acqua “pudia” (dal latino ‘putens’, maleodorante) della fonte di Anduins. L’ingegner Giovanni Bearzi, nel 1926, scrive la guida turistica “Spilimbergo e il suo mandamento”, dichiarando che: “๐๐ง๐ง๐ช๐ค๐ข๐ค๐ช ๐ช๐ฏ ๐ต๐ถ๐ต๐ต๐ฆ ๐ญ๐ฆ ๐ข๐ง๐ง๐ฆ๐ป๐ช๐ฐ๐ฏ๐ช ๐ฅ๐ฆ๐ญ๐ญ๐ฆ ๐ฎ๐ถ๐ค๐ฐ๐ด๐ฆ ๐ฃ๐ณ๐ฐ๐ฏ๐ค๐ฉ๐ช๐ข๐ญ๐ช, ๐ช๐ฏ๐ต๐ฆ๐ด๐ต๐ช๐ฏ๐ข๐ญ๐ช ๐ฆ ๐ท๐ฆ๐ด๐ค๐ช๐ค๐ข๐ญ๐ช, ๐ญโ๐ข๐ค๐ฒ๐ถ๐ข ๐ฑ๐ถ๐ฅ๐ช๐ข ๐ฅ๐ฆ๐ญ ๐๐ข๐ณ๐ฒ๐ถ๐ฆ๐ต รจ ๐ฑ๐ณ๐ฆ๐ป๐ช๐ฐ๐ด๐ข ๐ข๐ฏ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ฑ๐ฆ๐ณ ๐ญ๐ฆ ๐ฎ๐ข๐ญ๐ข๐ต๐ต๐ช๐ฆ ๐ฅ๐ฆ๐ญ๐ญ๐ข ๐ฑ๐ฆ๐ญ๐ญ๐ฆ. ๐๐ญ ๐ด๐ถ๐ฐ ๐ด๐ข๐ฑ๐ฐ๐ณ๐ฆ ๐ฅ๐ช ๐ถ๐ฐ๐ท๐ข ๐ง๐ณ๐ข๐ค๐ช๐ฅ๐ฆ รจ ๐ช๐ญ ๐ฅ๐ฐ๐ค๐ถ๐ฎ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฐ ๐ฅ๐ฆ๐ญ๐ญ๐ข ๐ด๐ถ๐ข ๐ฏ๐ข๐ต๐ถ๐ณ๐ข ๐ฆ ๐ฅ๐ฆ๐ญ๐ญ๐ข ๐ด๐ถ๐ข ๐ท๐ข๐ญ๐ช๐ฅ๐ช๐ตร . ๐๐ณ๐ฐ๐ท๐ข ๐ค๐ฆ๐ณ๐ต๐ข ๐ฆ ๐ช๐ฏ๐ฅ๐ช๐ด๐ค๐ถ๐ด๐ด๐ข รจ ๐ช๐ญ ๐ค๐ฐ๐ฏ๐ค๐ฐ๐ณ๐ด๐ฐ ๐ด๐ฆ๐ฎ๐ฑ๐ณ๐ฆ ๐ค๐ณ๐ฆ๐ด๐ค๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฆ ๐ฅ๐ฆ๐ช ๐ค๐ฐ๐ฏ๐ค๐ฐ๐ณ๐ณ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ช ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ด๐ฆ๐ฎ๐ฑ๐ณ๐ฆ ๐ข๐ง๐ง๐ญ๐ถ๐ช๐ด๐ค๐ฐ๐ฏ๐ฐ ๐ข๐ญ๐ญ๐ข ๐ง๐ฐ๐ฏ๐ต๐ฆ ๐ฃ๐ฆ๐ฏ๐ฆ๐ฅ๐ฆ๐ต๐ต๐ข”
Negli anni prima dello scoppio della II guerra mondiale si assiste a un forte ridimensionamento del centro termale, causata dalla crisi economica. L’albergo “Alla Fonte” chiude, lo stabilimento stesso รจ trasformato in albergo-ristorante. La locale Pro-Loco si incarica della gestione di ciรฒ che resta del centro termale. Nel 1943 il comune vende l’edificio a una ditta udinese, concedendole anche la gestione della sorgente solforosa. La fine dell’evento bellico riporta i turisti nella valle, senza perรฒ mai raggiungere i numeri degli anni ’20.
Anduins si affolla ancora di turisti nei giorni festivi, quando musica, balli e cinema attraggono ancora un numero discreto di turisti, ma il declino dello stabilimento รจ segnato. L’edificio รจ riconvertito in colonia estiva per ragazzi provenienti dal Pordenonese. Si tenta di rilanciare il turismo balneare costruendo un edificio con docce e vasche per le cure idropiniche. Nel 1967 il vecchio stabilimento รจ nuovamente riconvertito in ristorante. Ma รจ il terremoto del 1976 a decretare la fine della fonte di Anduins. L’edificio storico รจ irrimediabilmente lesionato e viene abbattuto; la portata della fonte si riduce drasticamente, verosimilmente per gli effetti dell’evento tettonico.
E a nulla valgono le indagini di ordine medico, clinico, geologico, idrico, urbanistico, nonchรฉ econometrici svolte in quegli anni. Questi studi collocano la fonte di Anduins ai vertici qualitativi tra tutte le acque presenti in regione. Ma se manca l’acqua, ogni speranza di riportare la localitร ai fasti dei secoli scorsi fallisce mestamente. Ad oggi i progetti di rilancio della zona sono accantonati e l’amministrazione comunale, unitamente ai portatori d’interesse, ben poco puรฒ contro la Natura.
La Natura dร , la Natura prende e di noi non ha contezza.
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