Le nemorali

๐‹๐จ ๐ฌ๐š๐ฉ๐ž๐ฏ๐ข ๐œ๐ก๐ž?

L’inverno, almeno quello astronomico, non รจ ancora terminato eppure il sottobosco di media montagna inizia giร  a brulicare di vita. Le ultime chiazze di neve rivelano la presenza di specie animali che stanno progressivamente uscendo dal letargo o ibernazione.

Ieri ho seguito per alcune decine di metri la traccia di un tasso, che effettivamente alle nostre latitudini non va in letargo. Ma di certo non mette il naso volentieri fuori dalla tana quando le temperature sono ancora sotto zero. Poi ho intercettato passi di volpe, capriolo e qualche mustelide non meglio identificato. Anche i volatili iniziano a farsi baldanzosi, attendiamo solo gli insetti impollinatori e che la festa abbia inizio.

Ma di cosa si nutriranno gli impollinatori, se la vegetazione รจ ancora silente? Corrono in loro aiuto le ๐™ฃ๐™š๐™ข๐™ค๐™ง๐™–๐™ก๐™ž dal latino ๐˜ฏ๐˜ฆ๐˜ฎ๐˜ถ๐˜ด = bosco. Sono piantine erbacee modeste, tipicamente presenti nel sottobosco di latifoglie ancora coperto di foglie, o addirittura neve. Eppure sbucano dal terreno, dapprima con un fusto appena accennato, poi mettono vicine alcune foglie, crescono, i capolini fioriscono, producono nettare e polline. Compiono il loro ciclo vegetativo prima di tutte le altre specie presenti: sono costrette a farlo in questo periodo ben preciso.

Approfittano della luce solare che ancora penetra tra i rami spogli, raggiungendo gli strati inferiori, e godono della protezione che la lettiera offre. Fra qualche settimana le precoci gemme dei faggi inizieranno a carpire i tiepidi raggi solari e alle nemorali non resterร  altro da fare che dedicarsi alla maturazione dei propri frutti. E attendere la primavera successiva.

Le specie di nemorali piรน diffuse in Friuli sono l’๐˜๐˜ฆ๐˜ญ๐˜ญ๐˜ฆ๐˜ฃ๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ถ๐˜ด ๐˜ท๐˜ช๐˜ณ๐˜ช๐˜ฅ๐˜ช๐˜ด e ๐˜. ๐˜ฏ๐˜ช๐˜จ๐˜ฆ๐˜ณ (elleboro verde e nero, che poi รจ bianco), il ๐˜“๐˜ฆ๐˜ถ๐˜ค๐˜ฐ๐˜ซ๐˜ถ๐˜ฎ ๐˜ท๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ฏ๐˜ถ๐˜ฎ (il campanellino) e il ๐˜Ž๐˜ข๐˜ญ๐˜ข๐˜ฏ๐˜ต๐˜ฉ๐˜ถ๐˜ด ๐˜ฏ๐˜ช๐˜ท๐˜ข๐˜ญ๐˜ช๐˜ด (il bucaneve), l’๐˜Œ๐˜ณ๐˜บ๐˜ต๐˜ฉ๐˜ณ๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ช๐˜ถ๐˜ฎ ๐˜ฅ๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ด-๐˜ค๐˜ข๐˜ฏ๐˜ช๐˜ด (dente di cane), la ๐˜š๐˜ค๐˜ช๐˜ญ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ฃ๐˜ช๐˜ง๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ช๐˜ข (scilla silvestre) e la ๐˜—๐˜ณ๐˜ช๐˜ฎ๐˜ถ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ท๐˜ถ๐˜ญ๐˜จ๐˜ข๐˜ณ๐˜ช๐˜ด (primula comune).

Qui sotto una carrellata di colori sgargianti e forme affascinanti.

แถ แต’แต—แต’: แตโฑแต‰ แต‰ แตˆแตƒหก สทแต‰แต‡

Helleborus viridis, elleboro verde
Helleborus niger, elleboro nero
Leucojum vernum, campanellino
Galanthus nivalis, bucaneve
Erythronium dens-canis, dente di cane
Scilla bifolia, scilla silvestre
Primula vulgaris, primula comune