ππ¨ π¬ππ©ππ―π’ ππ‘π?
In tempi passati nevicava anche il 5 agosto, a ricordarci che non ci sono piΓΉ le mezze stagioni da un bel po’. Nello specifico, ha nevicato a πππ©πππ£π€ (comune di Precenicco), o per lo meno, cosΓ¬ afferma il folklore popolare. Lungo la ciclabile FVG2 ci passate accanto e vi consiglio la visita, anche se dovesse essere chiusa al pubblico. Provate a spostarvi sul retro e vi affaccerete sul geosito denominato “Meandri abbandonati del Fiume Stella presso Titiano”.
Come fa intuire il nome del πππ€π¨ππ©π€, si puΓ² osservare il πππͺπ’π ππ©ππ‘π‘π che in tempi remoti scorreva effettivamente nei pressi dell’odierna sede della chiesa, facendo un’ampia curva. Ma – si suppone – giΓ in epoca romana il fiume ha deciso di percorrere altri alvei e di dismettere progressivamente questa ansa. L’acqua del fiume ci giunge lo stesso, ed Γ¨ habitat ottimale per numerose specie di insetti, pesci, anfibi e vegetazione acquatica e riparia. Ammetto di averci visto nuotare pure la nutria, ma l’amena bellezza del luogo compensa la discussa presenza del mammifero alloctono.
Torniamo alla chiesa, che secondo alcuni storici si ergerebbe sul sito che in epoca romana ospitava una struttura di ristoro e ricovero per pellegrini che da Aquileia si dirigevano verso il Norico. Il rapporto che lega la chiesetta all’ordine monastico-militare dei πΎππ«ππ‘πππ§π πππͺπ©π€π£πππ, invece, Γ¨ certo e documentato. L’ordine era stato istituito con scopi religiosi e di assistenza durante la terza crociata a coloro che dalla Germania fossero giunti in Terra Santa. Furono i cavalieri teutonici, signori feudali di Precenicco (e quindi di Titiano) negli anni 1232 – 1636, a costruire l’edificio originale, probabilmente nel XIII secolo. Con esso intendevano rimarcare la loro presenza lungo le acque dello Stella, importante via commerciale e militare, e ultimo avamposto prima di inoltrarsi nella vasta palude che allora copriva la Bassa friulana.
E hanno voluto lasciare il marchio imperituro della loro opera sull’architrave d’ingresso. I due stemmi scolpiti di lato nella pietra si riferiscono ai due commendatori (detti “Komtur”) vissuti qui tra la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500, mentre quello centrale riporta la croce dell’Ordine si Santa Maria dei Teutonici di Gerusalemme. I suddetti commendatori erano: ππ°π©π’π―π― π·π°π― ππΆπ΄π΄π¦π―, Komtur dell’Ordine per Precenicco, e ππͺππͺπ±π±π° π₯πͺ ππ°π©π¦π―π΄π΅π¦πͺπ―, Komtur per il feudo precenicchese del medesimo Ordine.
Allo stesso periodo risale l’affresco del Padre posto nella lunetta sopra all’architrave. Anche gli affreschi presenti nella chiesa, raffiguranti l’incoronazione della Vergine, san Gottardo, san Floriano e papa Onorio III sono stati dipinti in quegli anni.
Verso la fine del XVI il nuovo padrone della zona, l’arciduca d’Austria, fece costruire una π©π€π§π§π ππ€πππ£ππ‘π annessa alla chiesa. L’intenzione era di far pagare il dazio non solo a chi usufruiva della via d’acqua per il trasporto di merci e legname. Ma anche e soprattutto agli scaltri che scaricavano le mercanzie poco a monte della dogana, le trasferivano su carri e le ricaricavano poco a valle della stessa per risparmiare sulle tasse.
All’interno della chiesetta erano originariamente custodite due statue lignee raffiguranti la Madonna. Una del XV sec. realizzata in legno d’ulivo detta “ππ’π₯π°π―π¦ π±πͺΓ§πΆπ𦔠per le sue dimensioni. E una del XVI sec. attribuita alla bottega dei Floreani di Udine che rappresenta la “ππ’π₯π°π―π―π’ π₯π¦πππ’ ππ¦π·π¦”.
Colgo l’occasione per raccontarvi alcune leggende legate alla chiesa.
Della “Madone piΓ§ule” si racconta che fosse stata trasportata varie volte nella chiesa principale del paese. D’improvviso scompariva e riappariva lungo le sponde del fiume, proprio accanto alla chiesetta ormai abbandonata e in rovina.
Della dedica alla “Madonna della Neve” ho accennato all’inizio. Pare che un 5 agosto di alcuni secoli fa abbia nevicato davvero sul sito dove poi sarebbe stata eretta la chiesa (in realtΓ il luogo sarebbe stato il colle Esquilino a Roma, dove la Madonna fece coprire con un manto nevoso l’area su cui costruire un tempio a lei dedicato; il culto poi si Γ¨ allargato nello spazio e nel tempo, fino a fare sorgere chiese dedicate alla “Madonna della Neve” in ogni dove; perΓ² cosΓ¬ si toglie il sapore romantico e leggendario alla narrazione friulana). Ma non basta; si racconta anche che una coppia di sposi innamorati abbia saputo di attendere un figlio, dopo anni di tentativi andati a male, proprio nello stesso giorno. C’Γ¨ motivo migliore per costruire un luogo di culto alla madre di tutti i cristiani?
Ovviamente negli anni venne rimaneggiata, restaurata e ristrutturata grazie anche agli interventi mirati di don Giacomo Comelli. Nel 1946 venne demolita la torre doganale asburgica, mentre nel 1949 fu la popolazione di Titiano a occuparsi dei lavori di sistemazione definitivi. Il 5 agosto 1949 si festeggiΓ² l’inaugurazione della struttura attualmente visibile. Sono state apposte anche tre lapidi sulla facciata anteriore, di cui una ricorda indirettamente il tragico raid aereo angloamericano compiuto su Latisana, il 19 maggio 1944.
Ad oggi, il 5 agosto Γ¨ celebrata la santa messa e ha luogo la processione che trasporta la statua lignea della Beata Vergine, via fiume, dal centro di Precenicco fino alla sua chiesa. Si Γ¨ persa invece la tradizione che vedeva le popolazioni di Palazzolo, Rivarotta e Teor raggiungere Titiano su carri appositamente adornati.
Per approfondimenti architettonici e artistici, vi consiglio questo sito: http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=68691
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