Martagone

๐‹๐จ ๐ฌ๐š๐ฉ๐ž๐ฏ๐ข ๐œ๐ก๐ž?
Nei giorni scorsi ho visitato il colle di Medea, ultima propaggine del cosiddetto “Carso isontino”. Mai avrei pensato di trovare, lungo le sue pendici settentrionali, cosรฌ numerose fioriture di ๐™œ๐™ž๐™œ๐™ก๐™ž๐™ค ๐™ข๐™–๐™ง๐™ฉ๐™–๐™œ๐™ค๐™ฃ๐™š (๐˜“๐˜ช๐˜ญ๐˜ช๐˜ถ๐˜ฎ ๐˜ฎ๐˜ข๐˜ณ๐˜ต๐˜ข๐˜จ๐˜ฐ๐˜ฏ). Ho sempre idealmente collocato la pianta in ambiente montano-carsico ad altezze superiori ai 130 metri del colle in questione. Invece il microclima, l’orografia e la pedologia del sito permette al giglio di crescere rigoglioso.

Il nome generico ‘lilium’ deriva dal greco ‘ฮปฮตฮฏฯฮนฮฟฮฝ leรญrion’, a sua volta tratto dal coptico ‘hlฤ“ri’ e dall’egiziano demotivo ‘แธฅrry’ col significato di “fiore”. Quello specifico invece potrebbe derivare da una parola spagnola che descrive i riccioli di capelli di dama; oppure dal turco ‘martagฤn’ che indica un turbante, la cui forma ricorda il fiore. La fantasia non manca.

Troviamo il martagone in tutto il continente eurasiatico e in quasi tutte le regioni italiane. In Friuli VG vegeta bene tra i 300 e 1800 metri s.l.m. (ma anche sul colle di Medea). Preferisce le radure boschive, suoli argillosi ben drenati, umidi ma freschi, ricchi di composti azotati e basici.

Fiorisce tra giugno e agosto e lo si distingue dagli altri gigli della stessa famiglia solo dal colore: uno sfondo rosa pallido con screziature viola intenso o porpora. I tepali sono incurvati all’indietro, mentre le corolle panciute espongono gli stami penduli piuttosto vistosi

Lo stelo raggiunge e supera il metro di altezza. La parte apicale dello stelo puรฒ ospitare da 3 a 20 fiori, a seconda dell’esposizione alla luce del Sole e ai nutrienti contenuti nel terreno. Quando la densitร  di piante e fiori รจ alta, nell’aria si diffonde il loro caratteristico odore forte e non proprio gradevole ai nostri bulbi olfattivi. Invece attrae gli insetti, che hanno il compito di spargere il polline tra le piante e concorrere al perpetrarsi della specie.

Trattandosi di ๐™ฅ๐™ž๐™–๐™ฃ๐™ฉ๐™– ๐™ฅ๐™ง๐™ค๐™ฉ๐™š๐™ฉ๐™ฉ๐™–, ne รจ vietata la raccolta sia dello stelo che della pianta intera. La sua esistenza รจ minacciata non solo dagli umani sconsiderati e ignoranti, ma anche dai cinghiali, che amano nutrirsi delle sue radici, e dagli insetti che possono cibarsi delle parti aeree della pianta.

La pianta รจ ๐™ฉ๐™ค๐™จ๐™จ๐™ž๐™˜๐™–, anche se a volte viene usata in erboristeria per diverse proprietร  officinali. Il Giglio martagone pare sia pianta espettorante, emmenagoga, diuretica e cardiotonica. Il suo bulbo e i petali sono impiegati per uso esterno per lenire piaghe, eczemi, macchie della pelle e scottature.

Il ๐™›๐™ค๐™ก๐™ ๐™ก๐™ค๐™ง๐™š popolare attribuisce alle radici di giglio martagone la facoltร  di trasformare alcuni metalli in oro. Ma anche di alleviare i dolori da dentizione negli infanti. Si raccoglie la radice un venerdรฌ, senza toccarla con le dita, la si avvolge in un fazzoletto di tela, facendo attenzione a evitare i nodi, e lo si appende al collo del bimbo fino ad eruzione avvenuta.

แถ แต’แต—แต’: แตโฑแต‰

giglio martagone (๐˜“๐˜ช๐˜ญ๐˜ช๐˜ถ๐˜ฎ ๐˜ฎ๐˜ข๐˜ณ๐˜ต๐˜ข๐˜จ๐˜ฐ๐˜ฏ)
giglio martagone (๐˜“๐˜ช๐˜ญ๐˜ช๐˜ถ๐˜ฎ ๐˜ฎ๐˜ข๐˜ณ๐˜ต๐˜ข๐˜จ๐˜ฐ๐˜ฏ)
giglio martagone (๐˜“๐˜ช๐˜ญ๐˜ช๐˜ถ๐˜ฎ ๐˜ฎ๐˜ข๐˜ณ๐˜ต๐˜ข๐˜จ๐˜ฐ๐˜ฏ)
giglio martagone (๐˜“๐˜ช๐˜ญ๐˜ช๐˜ถ๐˜ฎ ๐˜ฎ๐˜ข๐˜ณ๐˜ต๐˜ข๐˜จ๐˜ฐ๐˜ฏ)

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