𝐋𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐢 𝐜𝐡𝐞?
Alcuni giorni fa ho accennato alla tùmbare di Foscjàn, sita nei dintorni di Villalta di Fagagna (qui: https://www.tangia.it/tumbare-di-foscjan/ ). Oggi accenno alla tùmbare di 𝙈𝙚𝙧𝙚𝙩𝙤 𝙙𝙞 𝙏𝙤𝙢𝙗𝙖 (Ud), ancora visibile e ottimamente conservata.
Una tùmbare è un luogo in origine destinato a custodire i resti mortali di personaggi importanti delle piccole comunità insediatesi nella cosiddetta “linea delle Risorgive” friulana. Il sito assume poi nel tempo significati e scopi diversi, quali luoghi di culto o conviviali, o ancora sede di assemblee fra clan famigliari e raduni fra comunità limitrofe.
Quella di Tomba viene eretta nel 1750 a.C. in un periodo protostorico chiamato ‘𝘉𝘳𝘰𝘯𝘻𝘰 𝘈𝘯𝘵𝘪𝘤𝘰’ (2300 – 1700 a.C.) e ospita un giovane morto all’età di 16-17 anni. Gli oggetti ritrovati accanto allo scheletro fanno pensare che il ragazzo fosse un abile lavoratore del metallo: una grossa pietra squadrata che fungeva da incudine e un lisciatoio, sempre in pietra.
Sono i 𝙙𝙚𝙣𝙩𝙞 del giovane a porre alcune domande a cui sarà difficile trovare risposta; sono limati al punto da aver provocato non pochi dolori al ragazzo. Forse un’alimentazione molto ricca di particelle abrasive (polvere di macine di mulino). O forse soffriva di bruxismo (digrignava i denti). Oppure conciava pelli, che venivano allora ammorbidite stirandole coi denti.
L’𝙚𝙨𝙞𝙡𝙚 𝙘𝙤𝙧𝙥𝙤 è stato deposto supino, avvolto in pelli e protetto da una cassa di legno. Sulla cassa sono stati poi accumulati ciottoli, ghiaie e strati di limo, per elevare e rendere visibile il sito. In un primo momento il tumulo ha un diametro di 1,50 mt ed è alto 1,50 mt. Mano mano che il sito acquista prestigio, anche le dimensioni cambiano: nel 1610 a.C. il diametro alla base misura 22 mt. Verso il 1500 a.C. altre aggiunte portano il tumulo alle dimensioni si suppone leggermente maggiori alle attuali che sono: altezza 6,50 mt e diametro alla base d 25 mt. La struttura ormai imponente è sorretta da un’intelaiatura di travi di cui restano solo le impronte nei materiali inerti. Per raggiungere la sommità della collina, lungo i versanti viene ricavato un camminamento a spirale.
Negli anni 2006-2008 l’Università di Udine ha condotto ricerche di scavo nel tumulo rilevando, oltre alla presenza del giovane sepolto, anche resti di combustione, ossa e ceramiche negli strati superiori. Testimoniano la celebrazione di riti officiati per lunghi periodi successivi alla tumulazione, per rendere onore al defunto e consacrare il sito. Durante questi riti si mangiava e si beveva, le ossa di animali (maiali, capre e pecore) e i resti di stoviglie ne sono la prova.
Ma ancora più sorprendenti sono i due crani, di 𝙗𝙪𝙚 𝙚 𝙘𝙖𝙫𝙖𝙡𝙡𝙤, posti entro due nicchie della copertura della tomba. All’epoca il cavallo domestico non era molto diffuso in Nord Italia e quello di Mereto potrebbe essere uno dei primi individui importati. I due animali sono stati sacrificati quasi sicuramente per testimoniare la ricchezza e il potere della comunità locale.
Sono recuperati anche due cuspidi di frecce, risalenti sempre al Bronzo Antico, e frammenti di ceramica datati 𝘉𝘳𝘰𝘯𝘻𝘰 𝘔𝘦𝘥𝘪𝘰 (2000 – 1550 a.C.).
Un ultimo recente rimaneggiamento, risalente al ‘700, vede spianare la cima della tùmbare per farne un belvedere. In tale occasione gli operai portano alla luce un’urna di pietra contenente le ceneri di un defunto sepolto in età romana, purtroppo andata persa.
Se passate da quelle parti, fermatevi: c’è un altro sito storico molto interessante da visitare a poca distanza. Ovviamente seguirà spiegone in merito.
ᶠᵒᵗᵒ: ʰᵗᵗᵖˢ://ʷʷʷ.ⁱˡᵖᵒⁿᵗᵉᶜᵒᵈʳᵒⁱᵖᵒ.ⁱᵗ