Monte San Lorenzo II

๐‹๐จ ๐ฌ๐š๐ฉ๐ž๐ฏ๐ข ๐œ๐ก๐ž?

La prima parte รจ qui: https://www.tangia.it/monte-san-lorenzo-i/

Dal documento risulta che il frate, dopo due anni di aspirantato e il successivo rigetto da parte dei superiori del santuario di Fanna, si sia rivolto ai ๐™˜๐™ค๐™ฃ๐™ฉ๐™ž ๐™™๐™ž ๐™ˆ๐™–๐™ฃ๐™ž๐™–๐™œ๐™ค, tentando di convincerli a concedergli una porzione di San Lorenzo con funzioni di eremo. Evidentemente le doti persuasive non gli mancavano. Lโ€™atto di concessione porta la firma proprio dei conti e specifica, circa lโ€™eremo: โ€œ๐˜ฅ๐˜ช ๐˜ค๐˜ถ๐˜ช ๐˜ช๐˜ฏ๐˜ช๐˜ป๐˜ช๐˜ฐ’ ๐˜ญ๐˜ข ๐˜ค๐˜ฐ๐˜ด๐˜ต๐˜ณ๐˜ถ๐˜ป๐˜ช๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ฆ ๐˜ค๐˜ฐ๐˜ญ ๐˜ฅ๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ข๐˜ณ๐˜ฐ (๐˜ต๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ฎ๐˜ช๐˜ญ๐˜ช๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ช) ๐˜ณ๐˜ข๐˜ค๐˜ค๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ต๐˜ฐ ๐˜ฅ๐˜ข๐˜ญ๐˜ญ๐˜ฆ ๐˜ฒ๐˜ถ๐˜ฆ๐˜ด๐˜ต๐˜ถ๐˜ฆโ€, nonostante le proteste del clero locale.

Il frate รจ descritto come un โ€˜๐™˜๐™ž๐™ง๐™ž๐™—๐™ž๐™ง๐™žโ€™ della Val dโ€™Arsa (una minoranza romena in Istria, parlante lingua di origini ladine) โ€œ๐˜ด๐˜ค๐˜ข๐˜ญ๐˜ต๐˜ณ๐˜ฐ ๐˜ฆ ๐˜ข๐˜ฃ๐˜ช๐˜ญ๐˜ฆ ๐˜ฏ๐˜ฆ๐˜ญ ๐˜ณ๐˜ข๐˜จ๐˜จ๐˜ช๐˜ถ๐˜ฏ๐˜จ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ญ๐˜ฆ ๐˜ด๐˜ถ๐˜ฆ ๐˜ฎ๐˜ช๐˜ณ๐˜ฆ, ๐˜ฅ๐˜ฆ๐˜ด๐˜ช๐˜ฅ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ฐ๐˜ด๐˜ฐ ๐˜ฅ๐˜ช ๐˜ถ๐˜ฏ๐˜ข ๐˜ช๐˜ฏ๐˜ฅ๐˜ช๐˜ฑ๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ฅ๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ป๐˜ข ๐˜ข๐˜ด๐˜ด๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ถ๐˜ต๐˜ขโ€. Gli viene notificato che la vita eremitica non รจ piรน canonicamente riconosciuta. Lui replica che avrebbe inoltrato una nuova domanda di ammissione allโ€™Ordine religioso al nuovo superiore provinciale che sarebbe stato eletto di lรฌ a poco.

Nel frattempo il frate, insediatosi sul monte San Lorenzo, inizia la costruzione del piccolo eremo, tra la chiesa e la casetta. Allestisce una teleferica, azionata da motore, che gli facilita il trasporto in cantiere dei materiali di costruzione. Le pie donne del paese gli chiedono di recitare il rosario, ma la lingua usata e la titubanza del prete inducono le questuanti a supporre che quanto farfugliato non cโ€™entrasse granchรฉ con la loro richiesta. Gli uomini del paese lo vedono intento ad osservare col binocolo i voli militari di addestramento sui Magredi.

Quando i sospetti del popolo, fomentati dalle bizzarrie comportamentali dellโ€™eremita, e le indagini del clero sulle sue origini si fanno pressanti, questi scompare.

Di lui restano poche foto, scattate nelle sue scarse apparizioni in veste ufficiosa. Una lo ritrae in tonaca, la quale rivela allโ€™occhio attento di un religioso pordenonese la sua appartenenza allโ€™ordine dei Francescani minori.

Salvador si fa piรน serrato nelle indagini. E scopre un nome โ€“ ๐™‘๐™ก๐™–๐™™๐™ž๐™ข๐™ž๐™ง๐™ค ๐™๐™ช๐™ฃ๐™ ๐™ค โ€“ quello dei genitori e un fascicolo curricolare. Il documento ribadisce gran parte delle informazioni giร  reperite. Avviamento professionale a Fiume, soldato per due anni, transita per Fanna nel 1945 e a Padova nel marzo 1947. Il mistero perรฒ si infittisce. Il suo numero di matricola elencato nellโ€™Archivio militare di Pola, conservato allโ€™Archivio di Stato di Trieste, risulta abraso; leggibile solo il nome e la successiva destinazione: Torino. A Torino Salvador scopre che Runko รจ stato spedito negli Abruzzi, nel 1943. Una lettera svela che, catturato dai tedeschi, fuggito, era tornato in patria a combattere i titini. Nello stesso periodo il presunto eremita era perรฒ a Camposampietro; incongruenza. Successivi passaggi per Bolzano, Venezia, Brescia e Padova sono confermati da testimonianze scritte.

Tra il 1953 e il 1963 soggiorna in una casa di cura psichiatrica di Brescia. Nel 1956 viene finalmente ammesso alla professione temporanea di religioso; nel 1959 a quella solenne. Poi scompare di nuovo. Riappare a Torino, provenendo da Brescia, nel 1961, dopo essersi sposato a Roma. Nel capoluogo piemontese lavora alla Fiat, come operaio; due suoi colleghi rintracciati da Salvador affermano che fosse sposato, ma rimasto vedovo prestissimo. Dopo il 1979 si risposa con una donna istriana. Risulta deceduto, dal certificato di morte rilasciato dal comune di Torino, nel 2006 a ๐™‚๐™–๐™ก๐™ก๐™š๐™จ๐™–๐™ฃ๐™ค, piccolo centro nei pressi di Dignano dโ€™Istria.

Salvador non demorde e viaggia per cimiteri istriani, seminando biglietti con la richiesta di essere contattato dai parenti, sulle tombe dei Runko seppelliti lรฌ. Ha scoperto che la famiglia Runko apparteneva a una stirpe di minoranza romena di lingua ladina insediatasi in Val dโ€™Arsa. Provenivano da Susgnevizza, un comune istriano formato, negli anni โ€™20, dalle frazioni di ๐˜“๐˜ฆ๐˜ต๐˜ข๐˜ซ, ๐˜Ž๐˜ณ๐˜ฐ๐˜ฃ๐˜ฏ๐˜ช๐˜ฌ ๐˜ฆ ๐˜’๐˜ณ๐˜ฃ๐˜ถ๐˜ฏ๐˜ฆ. Vladimiro aveva indicato Krbune come luogo di nascita. Salvador scova due anziane donne, Maria e Lidia, originarie di Krbune, che si ricordano di un Runko fuggito in Italia durante la guerra e fattosi prete. Si ricordano anche il nome di un nipote: ๐™‘๐™–๐™ก๐™š๐™ง๐™ž๐™ค.

Valerio collabora alle indagini di Salvador; sapeva che lo zio si era fatto prete e che in seguito aveva dismesso lโ€™abito talare. Gli racconta che lo zio era tanto fervente clericale, quanto nemico dei titini. Ha rischiato la vita, quella volta che i titini volevano giustiziarlo. Eโ€™ ferito a unโ€™orecchio; creduto morto, รจ abbandonato tra i fucilati. Ed ecco che qualche tassello si incastra: una cartella clinica ritrovata in Lombardia, relativa al paziente che si faceva chiamare โ€œPadre Fortunatoโ€ parla di seri problemi allโ€™udito. Valerio conduce Salvador alla tomba dello zio, a Grobnik, dove risultano sepolti Vladimiro Runko e la seconda moglie.

Lโ€™eremita รจ tornato da dove รจ partito; il cerchio si chiude, ma il mistero aleggia ancora sui luoghi da lui percorsi. Che ne dite se saliamo sul monte san Lorenzo a respirare aria di eremi?

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L'eremita di Monte San Lorenzo
L’eremita di Monte San Lorenzo