Ötzi, il fuoco

𝐋𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐢 𝐜𝐡𝐞?

Ieri ho accennato al ritrovamento fortuito di Ötzi e al suo corredo. Tra i tanti oggetti rinvenuti accanto a lui, si contano 4 pezzi di un fungo lignicolo ( = che cresce sui tronchi) parassita – fintanto che la pianta è viva – e saprofita – quando il tronco è ormai marcescente. Si chiama 𝘍𝘰𝘮𝘦𝘴 𝘧𝘰𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘳𝘪𝘶𝘴 ( = esca; detto anche fungo esca del fuoco), è formato da una scorza esterna legnosa, densa, spesso biancastra, e da una carne interna spugnosa e fibrosa bruno-rossastra, detta 𝘢𝘮𝘢𝘥𝘰𝘶. L’amadou, colpito da scintille ottenute tramite percussione di pirite contro selce (due tipi di pietre), prende facilmente fuoco, ma non produce fiamma né fumo, e arde molto a lungo. Al momento del bisogno, basta aggiungere foglie e rametti secchi per ottenere delle fiamme con cui ravvivare un focolare. L’amadou, opportunamente conservato, permette quindi anche di trasportare il fuoco da un focolare all’altro, senza doverne accendere uno nuovo. Il fuoco, la scoperta di come mantenerlo, accenderlo al bisogno e trasportarlo, ha segnato profondamente lo sviluppo della specie umana, come protezione dai predatori, fonte di calore e preparazioni alimentari, promozione della socializzazione e gestione dell’ambiente circostante.

ᶠᵒᵗᵒ:ʷᵉᵇ

Fomes fomentarius, ben visibile l’amadou