๐๐จ ๐ฌ๐๐ฉ๐๐ฏ๐ข ๐๐ก๐?
“๐๐ข๐ค๐ค๐ฐ๐จ๐ญ๐ช๐ฆ๐ณ๐ฆ ๐ด๐ฐ๐ญ๐ฐ ๐ค๐ช๐ฐ’ ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ด๐ช ๐ค๐ฐ๐ฏ๐ฐ๐ด๐ค๐ฆ ๐ข๐ญ๐ญ๐ข ๐ฑ๐ฆ๐ณ๐ง๐ฆ๐ป๐ช๐ฐ๐ฏ๐ฆ” รจ una precauzione che andrebbe sempre tenuta in considerazione. Scherzosamente (ma nemmeno troppo) affermo che il 90% della flora friulana รจ tossica, velenosa, irritante, urticante e che poche sono le specie vegetali commestibili senza timori per la salute. Importanti sono anche le dosi, ovviamente.
Una delle piante il cui uso e consumo รจ da valutare accuratamente รจ l’erba brusca o romice (๐๐ถ๐ฎ๐ฆ๐น ๐ข๐ค๐ฆ๐ต๐ฐ๐ด๐ข), ๐๐๐ฃ ๐ ๐๐๐ฃ in friulano. Ma anche ‘barbecita, bon cuch, campanuz, jerbo fort, pampanuz, pan cucch, sedala, vinacich’ a confermare la vivacitร della lingua friulana.
La pianta cresce uniformemente in tutta Italia, dal mare alle prime pendici dei monti e sopporta bene lo sfalcio, il calpestio, il pascolamento, attecchendo di preferenza su suoli umidi.
Il nome generico deriva dal latino ‘๐ณ๐ถ๐ฎ๐ฆ๐น’, cioรจ lancia, giavellotto, per la forma delle foglie. Lo specifico ‘๐ข๐ค๐ฆ๐ต๐ฐ๐ด๐ข’ si riferisce al sapore aspro, acidulo della pianta.
๐๐ฉ๐ค๐ง๐๐๐๐ข๐๐ฃ๐ฉ๐ il suo uso alimentare e fitofarmacologico รจ testimoniato fin dai tempi degli Egizi: alla mensa del Faraone non mancava mai, come digestivo a fine pasto. I Romani la utilizzavano come ingrediente per minestre e insalate. Carlo Magno ne auspicava la coltivazione nei giardini dei chiostri monastici, per favorirne il consumo alimentare. I medici medievali la utilizzavano per curare la peste, il colera e lo scorbuto, unโaffezione derivante dallโassenza di vitamina C.
Il sapore acidulo della romice si accompagna bene con verdure fresche e cotte. La si utilizza come salsa per accompagnare pesce e carne, ma in rete girano anche ricette di crostate a cui aggiungerla.
In ๐ข๐๐ฃ๐๐ข๐ ๐๐ค๐จ๐, mi raccomando. Infatti la pianta contiene ossalato di potassio, acido ossalico, ferro, zinco, vitamina C e A. Per quel che riguarda la vitamina C, 100 gr della parte aerea della pianta (fusto, fiori, foglie) ne contengono 80 mg, che รจ la metร del fabbisogno giornaliero. Invece l’acido ossalico รจ presente in concentrazioni da 300 a 500 mg per ogni etto di prodotto fresco, e conferisce il tipico sapore acidulo. Ed รจ proprio l’acido ad essere problematico, specie per chi soffre di calcoli, artrite, gotta, reumatismi, iperaciditร .
Sotto controllo medico, la romice viene usata per le proprietร diuretiche, antinfiammatorie, stomachiche, rinfrescanti, depurative e lassative. Pare sia utile anche nel trattamento di bolle da contatto con ortiche e punture di insetti (le foglie strofinate a fresco sulla parte colpita), di gengiviti e infiammazioni del cavo orale (gargarismi, col decotto delle foglie), foruncoli e acne (cataplasma ottenuto col decotto delle radici). Un bel pediluvio, preparato col decotto della pianta secca, fa miracoli nel caso di piedi gonfi e stanchezza degli arti. Dosi e utilizzi si trovano facilmente in rete.
E ora le peculiaritร della specie.
Il succo estratto dalla pianta รจ largamente usato per eliminare la ๐ง๐ช๐๐๐๐ฃ๐ da supporti ferrosi e le macchie di ruggine, inchiostro e muffa dai tessuti o superfici resistenti.
E’ sconsigliato cucinare la romice in pentole metalliche (ferro, rame e alluminio) perchรฉ l’acido ossalico reagisce con il materiale conferendo al cibo un ๐๐ช๐จ๐ฉ๐ค ๐ข๐๐ฉ๐๐ก๐ก๐๐๐ค poco gradevole.
Non va nemmeno aggiunta alle acque minerali, per lo stesso motivo.
Nelle culture contadine, la radice era utilizzata per ๐ฉ๐๐ฃ๐๐๐ง๐ la lana di rosso o tonalitร del marrone, le foglie invece donava colori rosati e gialli ai tessuti. Dalla foglia pestata con cenere e aceto, si otteneva un caglio per la preparazione della ricotta.
Qui un articolo che tratta in maniera approfondita e competente la questione della tossicitร dell’acido ossalico:
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=650129913792000&id=100063849923435
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