Papavero comune

๐‹๐จ ๐ฌ๐š๐ฉ๐ž๐ฏ๐ข ๐œ๐ก๐ž?

I campi seminati a grano stanno assumendo colori dorati e sono prossimi alla mietitura. Fa capolino, in numero piรน o meno ridotto, qualche fazzoletto colorato di rosso acceso. E’ merito del ๐™ฅ๐™–๐™ฅ๐™–๐™ซ๐™š๐™ง๐™ค ๐™˜๐™ค๐™ข๐™ช๐™ฃ๐™š (๐˜—๐˜ข๐˜ฑ๐˜ข๐˜ท๐˜ฆ๐˜ณ ๐˜ณ๐˜ฉ๐˜ฐ๐˜ฆ๐˜ข๐˜ด) e alle sue delicate corolle.

Il nome generico della pianta deriva dall’arabo ‘papร mbele’ che proviene dal sanscrito ‘papavira’ o ‘papavara’ inteso come “succo nocivo”. Quello specifico richiama il greco ‘rheo’ ( = scorrere via, per la caducitร  dei petali) oppure ‘roia’ ( = melograno, per il colore dei fiori).

In Friuli รจ chiamato anche confenรฒn, pavariรจl, rosoline, papavar salvadi.

E’ considerata una pianta infestante dei raccolti e viene spesso trattata con diserbanti per rimuoverla. La trovo una pratica davvero deplorevole. Nel nostro immaginario romantico (ma anche visivo/pittorico) i campi di grano hanno necessitร  di macchie di colore rosso fuoco. Concordate? Ad ogni modo, in Friuli VG รจ definita “๐˜ข๐˜ญ๐˜ญ๐˜ฐ๐˜ค๐˜ต๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ข ๐˜ฏ๐˜ข๐˜ต๐˜ถ๐˜ณ๐˜ข๐˜ญ๐˜ช๐˜ป๐˜ป๐˜ข๐˜ต๐˜ข” perchรฉ di origini asiatico-nordafricana e fin dal Neolitico presente nei coltivi dell’uomo agricoltore.

Preferisce campi coltivati, orti, giardini, aree ruderali, cigli stradali, addirittura discariche, sempre in pieno Sole. Il terreno dev’essere ricco di sostanze azotate, argilloso, con umiditร  costante anche nella stagione piรน arida. Non gradisce troppa competizione con altre specie erbacee e nemmeno temperature troppo rigide (non lo troviamo al di sopra dei 1400 mt. s.l.m.)

La pianta presenta un fusto eretto, coperto da peli, alto 80-90 cm. che – se tagliato – emette un lattice biancastro, tossico per ingestione, a causa dell’alto contenuto di un alcaloide, la ๐˜ณ๐˜ฉ๐˜ฐ๐˜ฆ๐˜ฅ๐˜ช๐˜ฏ๐˜ข.

Il bocciolo รจ pendulo; il fiore รจ solitamente rosso (ma capitano esemplari anche bianchi), macchiato di nero alla base e compare tra aprile e agosto. Il polline, curiosamente di colore nero, รจ molto appetito dagli insetti impollinatori.

Il frutto che segue l’impollinazione รจ davvero notevole. Contiene numerosi semi, piccoli, a forma di rene, di colore grigiastro. E’ chiamato capsula e dalle foto che allego, potete osservare la sua geometria articolata e l’ingegnoso metodo di dispersione dei semi. Quando la capsula รจ ancora immatura, e di conseguenza anche i semi custoditi, il coperchio (detto “๐™จ๐™ฉ๐™ž๐™ข๐™ข๐™–”) aderisce perfettamente alla capsula. Quando รจ arrivato il momento della dispersione, lo stimma della capsula matura si alza quanto basta per permettere la fuoriuscita dei semi a ogni alito di vento.

Passiamo agli usi ๐™›๐™ž๐™ฉ๐™ค๐™ฉ๐™š๐™ง๐™–๐™ฅ๐™ž๐™˜๐™ž. Secondo alcuni botanici, il nome generico ‘papaver” deriverebbe dalla parola “pappa” a indicare come l’infuso di steli (o petali, 4-5 al massimo) venisse somministrato regolarmente ai bambini prima della nanna, per corroborare un sonno ristoratore.

Gli ๐™š๐™›๐™›๐™š๐™ฉ๐™ฉ๐™ž ๐™จ๐™š๐™™๐™–๐™ฉ๐™ž๐™ซ๐™ž della pianta erano conosciuti fin dall’antichitร . I petali veniva raccolti ed essiccati per farne tisane espettoranti in caso di tossi persistenti e calmanti in caso di insonnie.

Anche in ๐™˜๐™ช๐™˜๐™ž๐™ฃ๐™– il papavero trova numerosi usi.

Le rosette basali giovani venivano utilizzate per condire insalate, da crude, o minestroni, da cotte. I semi possono aromatizzare pane e dolci.

Dai petali si estraeva una tintura rossa adoperata dalla ๐™˜๐™ค๐™จ๐™ข๐™š๐™จ๐™ž popolare per donare riflessi colorati alle chiome delle donne ma anche per colorare sciroppi, confetture e bevande.,

Ricordo che il papavero comune รจ parente del papavero da oppio (๐˜—๐˜ข๐˜ฑ๐˜ข๐˜ท๐˜ฆ๐˜ณ ๐˜ด๐˜ฐ๐˜ฎ๐˜ฏ๐˜ช๐˜ง๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ถ๐˜ฎ), da cui ancora oggi si estrae la morfina.

Un ricordo personale: con le capsule aventi lo stimma planare, ci facevamo i timbri. Immergevamo solo la parte costolata in colori a tempera e ne ricavavamo forme geometriche perfette. Qui trovate l’ispirazione:

http://www.vogliounamelablu.it/…/06/timbri-e-papaveri.html

Il ๐™›๐™ค๐™ก๐™ ๐™ก๐™ค๐™ง๐™š ๐™ฅ๐™ค๐™ฅ๐™ค๐™ก๐™–๐™ง๐™š ci racconta di numerose pratiche che legavano il papavero alla ricerca dell’anima gemella.

Colpendo con un bastoncino la corolla della pianta e pensando intensamente all’amato/a, se ne ricavava un suono: piรน forte il suono, piรน stretto il legame affettivo. L’innamorata preparava le torte condendole con semi di papavero; la controparte ne avrebbe contato il numero e avrebbe ricavato, associando le quantitร  dei semi utilizzati all’impegno profuso dalla donzella, la profonditร  del sentimento espresso. Chi invece fosse ancora alla ricerca dell’altra metร  della mela, dovrebbe munirsi di una capsula matura di papavero e, durante una notte di luna piena, gettare alle spalle i semi; in sogno sarebbe poi apparso il volto della/del predestinata/o.

แถ แต’แต—แต’: แตโฑแตƒ & แดฌหกแตƒแตสธ, แตˆโฑ แต–แต˜แต‡แต‡หกโฑแถœแต’ แตˆแต’แตโฑโฟโฑแต’

Papavero comune, foto mia
Foto mia: Papavero comune
Papavero comune, capsula immatura
Papavero comune, capsula immatura
Papavero comune, capsula matura
Papavero comune, capsula matura