𝐋𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐢 𝐜𝐡𝐞?
Presso la Riserva Naturale Regionale del Lago di Cornino è ospite anche un’altra specie (oltre a Crok, il corvo imperiale) con una sola rappresentante solitaria chiamata Penny. E’ una poiana comune (𝘉𝘶𝘵𝘦𝘰 𝘣𝘶𝘵𝘦𝘰), con una menomazione all’ala causatale dall’impatto contro un’auto. Incapace di volare e destinata a morte certa, se fosse rimasta in ambiente naturale, è stata affidata, una volta rimessa di traumi dell’incidente, alle amorevoli cure del personale della riserva.
E’ piuttosto timorosa e non si è ancora abituata alla presenza dei visitatori. Motivo per cui è consigliato mantenere una certa distanza dalla voliera che le fa da riparo. L’occasione, per invitarvi a farle visita, con circospezione e la dovuta calma, è buona per accennarvi a questo rapace diurno che vediamo spesso volteggiare sopra le nostre teste e di cui sentiamo ben distinto e riconoscibile il verso (https://xeno-canto.org/826462).
La poiana comune trova il suo habitat ideale in Europa, nella fascia temperata, con un areale diffuso fino in Asia Minore (India e Mongolia inclusi) e Africa sud-occidentale. In Italia ospitiamo individui sia stanziali e migratori, che partendo dalla Scandinavia e dai Paesi baltici, raggiungono l’Africa equatoriale transitando per lo stivale. In Friuli VG se ne contano numerose stanziali, mancando gli inverni rigidi delle aree più settentrionali. Predilige gli ambienti boschivi, che le offrono riparo, e gli ampi spazi aperti o radure erbacee in cui poter cacciare.
Nelle nostre Alpi abita anche ben oltre il limite della vegetazione arborea, utilizzando le pareti scoscese dei rilievi per nidificare. E’ considerata una specie “opportunista”, poiché caccia prevalentemente piccoli roditori, uccelli nidiacei, rettili, invertebrati. Non disdegna le carcasse, comunque. La sua tecnica di caccia prevede che rimanga appollaiata su un supporto elevato fino all’arrivo di una papabile preda, su cui poi cala infallibile. Oppure volteggia in ampie spire e per lungo tempo, senza sbattere le ali, alla ricerca di cibo a terra che individua grazie a una vista davvero acuta.
Le vittime vengono spiumate, se volatili, con estrema cura. E qui svelo, per soddisfare la vostra curiosità, come riconoscere chi ha effettuato una predazione, quando incappiamo in una nuvola di piume lasciate a terra. Se il ‘𝙘𝙖𝙡𝙖𝙢𝙤’ (l’asse centrale rigido delle penne più lunghe) è integro o al più piegato, il ‘colpevole’ è stato un rapace. Se invece il calamo è assente o strappato, l’assassino (passatemi il termine improprio) è un mammifero carnivoro (volpe, lupo, mustelide, etc) – vedi foto in basso. Le predazioni ad opera della poiana comune sono, se pulite (cioè non “inquinate” da altri animali, ad esempio cleptoparassiti o spazzini), molto evidenti. Ne resta solo il bianco scheletro, ripulito accuratamente.
L’individuo adulto misura tra 50 e 60 cm di lunghezza, l’apertura alare va dai 110 ai 140 cm, con un peso variabile tra i 500 e i 1000 grammi per il maschio, mentre la femmina è leggermente più grande (700 – 1300 gr.). I colori del piumaggio sono molto variabili: superiormente è di solito bruno scuro. Inferiormente dipende dall’età, dalla sottospecie e dal territorio di provenienza del soggetto; va dal marrone al biancastro. La coda, visibile quando l’esemplare è in volo, è piuttosto corta, con piume barrate di nero, a formare numerose fasce scure.
Indizio inconfondibile e presente in tutti gli individui è “il pugno”, cioè la macchia carpale di colore nero. Si trova nella parte inferiore dell’ala, solitamente bianca, lì dove – paragonando la nostra mano all’ala del rapace – troveremmo il carpo, cioè l’inizio delle ossa delle nostre dita. Le ali della poiana comune sono ampie e arrotondate e in volo formano un profilo frontale a “V” essendo tenute leggermente rialzate. La testa, durante il volo e in posizione di riposo, è incassata fra le spalle, facendo apparire l’uccello di forma piuttosto tozza.
La riproduzione si svolge tra marzo e maggio, in nidi costruiti su alberi o rocce isolate. La femmina depone 2 o 3 uova, che vengono covate da entrambi i genitori per 34 giorni. Inizialmente il guscio appare bianco, macchiettato di puntini color ocra. Con l’avanzare della cova, le uova assumono colori sempre più scuri, fino al marrone scuro. I pulli sono nutriti ed accuditi, anche con aggressiva veemenza, da mamma e papà poiana per 50 giorni. La mortalità infantile non incide sul benessere della specie, tant’è che la IUCN la classifica come “least concern”, cioè a rischio minimo. Al contrario, pare che il numero di poiane sia in costante aumento, per lo meno nei loro areali di fitness ottimale.
Qui trovate ulteriori informazioni sulla poiana, molto dettagliate: https://www.monaconatureencyclopedia.com/buteo-buteo/
Vi aspetto in Riserva!
ᶠᵒᵗᵒ ⁽ˢᵘᵇᵃᵈᵘˡᵗᵒ⁾: ʰᵗᵗᵖˢ://ʷʷʷ.ᵐᵒⁿᵃᶜᵒⁿᵃᵗᵘʳᵉᵉⁿᶜʸᶜˡᵒᵖᵉᵈⁱᵃ.ᶜᵒᵐ/ᵇᵘᵗᵉᵒ⁻ᵇᵘᵗᵉᵒ/