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Le spiagge di sabbia dorata di Lignano non sono solo la moderna mΓ¨ta estiva di orde di turisti, ma furono anche punto di approdo di un personaggio storico, le cui gesta riecheggiano in opere letterarie, teatrali e canti popolari: Riccardo Cuor di Leone. Il re d’Inghilterra, di ritorno dalla terza crociata in Terra Santa (anno 1192), fece naufragio – fortunoso – presso una spiaggia “π΄πΆπππ’ π€π°π΄π΅π’ π₯π¦ππβπ’ππ΅π° ππ₯π³πͺπ’π΅πͺπ€π°, π΅π³π’ ππ²πΆπͺππ¦πͺπ’ π¦ ππ¦π―π¦π»πͺπ’” come riportano numerosi storici stranieri. Lignano? Molto probabile.
Le indicazioni vaghe trovano perΓ² conferma nel dicembre del 2011, quando due pescatori maranesi rinvengono una spada, nei fondali dell’isola di Martignano, dalle evidenti fattezze medievali (studi la datano tra il X e il XII secolo), ancora infilata nel fodero di cuoio. Questo particolare, aggiunto ai materiali molto pregiati con cui Γ¨ stata assemblata la spada, fanno dedurre che sia affondata in seguito al naufragio di un personaggio molto benestante.
Ma torniamo a Riccardo Cuor di Leone: in fuga attraverso l’Europa continentale per raggiungere la patria, viene “avvistato” dapprima a Latisana, dove acquista dei cavalli, poi sulla direttrice Palazzolo – Varmo, travestito da templare, infine a Gorizia. Viene infine catturato nel dicembre 1192 da Mainardo di Gorizia e consegnato al duca dβAustria Leopoldo V, che lo imprigiona nel castello di DΓΌrnstein, ritenendolo responsabile dell’assassinio di un parente. SarΓ liberato, dietro pagamento di lauto riscatto, nel febbraio 1194.
Non Γ¨ necessario spaziare troppo con la fantasia, viste le numerose “coincidenze”, per concedere spessore storico alla presunta traversata friulana del re inglese.
αΆ α΅α΅α΅ β½Λ’α΅α΅α΅α΅ Κ³β±α΅Κ³α΅α΅α΅α΅α΅ α΅Κ³α΅Λ’Λ’α΅ Λ‘’β±Λ’α΅Λ‘α΅ α΅α΅Λ‘Λ‘α΅ αΆα΅βΏαΆΚ°β±α΅Λ‘β±α΅βΎ: α΄Ήβ±Κ³αΆα΅ αΆα΅Λ’β±βΏ
Brava e mai noiosa con le sue spiegazioni legate alla nostra terra , ormai Γ¨ diventata un ” must ” delle mie mattine .
Grazie mille Roberto. Il tuo apprezzamento mi incentiva a scovare altre chicche friulane e a promuovere il territorio come merita.