๐๐จ ๐ฌ๐๐ฉ๐๐ฏ๐ข ๐๐ก๐?
L’inverno รจ ormai passato, astronomicamente parlando, ma le temperature in questi giorni hanno subito un drastico calo, inducendo alcuni animali a restarsene rintanati ancora un po’. Si tratta soprattutto di specie letargiche, che durante i mesi rigidi abbassano il loro metabolismo in maniera significativa per consumare meno calorie possibili. Il ๐ง๐๐๐๐๐ค ๐๐ช๐ง๐ค๐ฅ๐๐ค (๐๐ณ๐ช๐ฏ๐ข๐ค๐ฆ๐ถ๐ด ๐ฆ๐ถ๐ณ๐ฐ๐ฑ๐ข๐ฆ๐ถ๐ด) รจ uno di loro.
E’ un piccolo mammifero diffuso praticamente in tutta Europa e in Italia convive col cugino ๐ณ๐ฐ๐ถ๐ฎ๐ข๐ฏ๐ช๐ค๐ถ๐ด. Distinguere le due specie รจ praticamente impossibile per un neofita, perรฒ riconoscere il riccio risulta facilissimo. E’ dotato di aculei (peli cavi con un rinforzo di cheratina), fino a 7500 nell’adulto, un musetto appuntito coperto di peli, occhietti tondi, neri e vispi e orecchie corte che spuntano giusto al limitare degli aculei.
Mangia di tutto, insetti, lumache, anfibi, piccoli mammiferi, uova, (anche un etto di carne al giorno), ma non disdegna l’integrazione vegetariana.
Le sue abitudini notturne sono legate alla presenza di potenziali prede piรน che alla relativa assenza di predatori.
Se aveste la fortuna di incontrarne uno, magari in difficoltร , vi consiglio di contattare gli enti preposti al recupero: https://www.regione.fvg.it/…/agricol…/foreste/FOGLIA100/
Se invece avesse solo bisogno di un rifugio ๐ต๐ฆ๐ฎ๐ฑ๐ฐ๐ณ๐ข๐ฏ๐ฆ๐ฐ, potete offrirgli cibo per gatti, sia umido che secco, (mai latte, nรจ pane) e acqua fresca. Ve ne sarร grato e toglierร il disturbo appena la situazione glielo permetterร .
Dicevamo del ๐ก๐๐ฉ๐๐ง๐๐ค: per poterlo affrontare, il riccio deve accumulare uno spesso strato di grasso nei mesi estivi e autunnali. Gli esemplari giovani, quelli nati a primavera dello stesso anno, rischiano di morire per inedia, se la riserva non รจ adeguata. La loro temperatura scende dagli abituali 35ยฐC a 10ยฐC, i battiti cardiaci passano da 190 a 20/min. Ogni risveglio anticipato, e la conseguente mancanza di cibo, possono essere fatali. La tana, in cui il riccio trascorre l’inverno, รจ solitamente una buca, scavata sotto qualche radice contorta, tra siepi e cumuli di legna. La fodera accuratamente con abbondante muschio e foglie secche, a formare un ottimo strato isolante e comodo giaciglio.
A dispetto delle zampette corte, che gli impongono un’andatura impacciata e goffa, l’animale รจ un buon nuotatore e agile arrampicatore, nonchรฉ discreto velocista (18 km/h di punta).
Ma veniamo alle note curiose.
Il riccio รจ resistente a numerose sostanze velenose – api, vespe, alcuni coleotteri – ma quella al morso della ๐ซ๐๐ฅ๐๐ง๐ non รจ documentato. Anzi, si suppone che sia solo una questione di lunghezza: i denti della vipera sono piรน corti degli aculei, quindi non raggiungono l’epidermide.
Perรฒ i faunisti stanno ancora studiando uno dei comportamenti piรน insoliti, riscontrato soprattutto nei ricci, che potrebbe avere finalitร di difesa. Si tratta del ๐จ๐๐ก๐-๐๐ฃ๐ค๐๐ฃ๐ฉ๐๐ฃ๐ (o autounzione), che ha luogo quando l’animale incontra fortuitamente un odore o una sostanza anomala. Possono essere sapone, tabacco, vernici, ma anche secrezioni di altri animali, parti di carcasse in decomposizione, etc. Il riccio produce immediatamente abbondante saliva schiumosa che riversa sulla sostanza; con la mistura cosรฌ ottenuta, si cosparge il corpo. Pare che, assumendo odori molto sgradevoli, faccia desistere gli eventuali predatori dall’assaggiarlo e i parassiti dall’infestarlo.
Ovviamente assumere la classica forma difensiva a “palla spinosa”, con tutti gli aculei rizzati e puzzolenti, รจ una strategia di indubbio successo. Tant’รจ vero che solo il tasso, grazie a mascelle potenti, e la volpe (che urina sul riccio, per indurlo alla fuga e abbandonare quindi la posizione appallottolata) sono predatori naturali.
Altrettanto non vale per l’azione dell’uomo: l’uso massiccio di pesticidi, la frammentazione del territorio e gli investimenti stradali ne fanno strage. Dal 1992, con la legge nazionale 157, il riccio รจ specie protetta in Italia e se ne vieta ogni disturbo, detenzione o uccisione.
E da ultimo, alcune note storiche. Gli aculei del riccio venivano usati per cardare la lana, per assemblare i frustini dei cavalli, per pungolare i vitelli. Le ceneri del riccio, unite alla resina delle conifere, venivano spalmate sulla testa dei pelati: la ricrescita dei capelli era assicurata. Nell’antica Roma, la carne di riccio era molto apprezzata, soprattutto nella stagione delle ghiande, di cui l’animale รจ ghiotto.
Ricordo che anche cibarsi di riccio รจ ad oggi illegale, anche se in alcuni paesi europei รจ ancora ingrediente prelibato di piatti tipici.
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