Robinia, acacia, mimosa

𝐋𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐢 𝐜𝐡𝐞?

Quella che noi comunemente chiamiamo ‘𝙖𝙘𝙖𝙘𝙞𝙖’ in realtà è una pianta alloctona, proveniente dall’America settentrionale.

Il suo nome scientifico è 𝘙𝘰𝘣𝘪𝘯𝘪𝘢 𝘱𝘴𝘦𝘶𝘥𝘰𝘢𝘤𝘢𝘤𝘪𝘢 ed è una Fabacea, della stessa famiglia dei fagioli, piselli, soja, carrube. Produce fiori bianchi raccolti in grappoli penduli, molto profumati e apprezzati in cucina.

All’interno della famiglia delle Fabacee troviamo un’altra pianta che conosciamo bene, la 𝘈𝘤𝘢𝘤𝘪𝘢 𝘥𝘦𝘢𝘭𝘣𝘢𝘵𝘢 che invece è una ‘vera acacia’, ma non somiglia per niente alla pianta descritta sopra. E’ infatti quella che noi comunemente chiamiamo 𝙢𝙞𝙢𝙤𝙨𝙖, che produce fiorellini globulari gialli (quelli regalati, per intenderci, in occasione della festa delle donne). Ma anche questa cela un inganno di nomenclatura. Infatti, la ‘vera mimosa’ è un genere che presenta 700 specie, tra le quali la più famosa è la 𝘔𝘪𝘮𝘰𝘴𝘢 𝘱𝘶𝘥𝘪𝘤𝘢, per la sua capacità di richiudere su sé stessa le foglie, se subiscono stimolazioni tattili.

Insomma, siamo di fronte a un gran pasticcio di nomi comuni appioppati alle piante, che rendono difficile una corretta identificazione (seguirà spiegone su altri garbugli tassonomici).

Ma riprendiamo l’argomento dall’inizio. Innanzitutto dall’origine dei nomi scientifici. Il nome generico di ‘𝙖𝙘𝙖𝙘𝙞𝙖’ deriva dal greco ‘ακακια acacía’ (ago, punta, spillo) a indicare la presenza di spine, che molte specie di acacie effettivamente hanno.

Invece la ‘𝙧𝙤𝙗𝙞𝙣𝙞𝙖’ deve il nome a Jean e Vespasien Robin (XVI – XVII sec.), giardinieri e farmacisti di Enrico IV, Re di Francia, che per primi la introdussero nel vecchio continente.

Infine ‘𝙢𝙞𝙢𝙤𝙨𝙖’ deriva dal latino ‘mimo’ o ‘mimesi’, a indicare la capacità di imitare il gesto delle dita di una mano, che si richiudono al minimo contatto.

La vera mimosa (la pudica) non è presente in Italia, se non coltivata in serre, visto che preferisce i climi tropicali dell’America Latina, da cui proviene.

Invece la acacia dealbata (la falsa mimosa), originaria dell’Australia e Tasmania, in Italia vegeta bene esclusivamente lungo le coste, prediligendo le temperature miti dei paesi di provenienza. In Friuli VG la troviamo allo stato spontaneo solo lungo la fascia litoranea. Altrove viene coltivata e adeguatamente protetta dal gelo, visto che le temperature rigide possono causarne la morte.

E finiamo con la robinia (falsa acacia) che in Europa ha assunto carattere invasivo. In Friuli VG ha colonizzato coste, pianure e fondivalle alpini. E’ estremamente versatile, prolifica e longeva. Pare che la robinia presente a Parigi in Rue Saint-Julien le Pauvre sia quella piantata oltre 400 anni fa dal sopracitato Jean Robin. In Italia la robinia fu coltivata per la prima volta già nel 1602 nell’Orto botanico di Padova da dove si diffuse in Piemonte e in Lombardia. Addirittura Alessandro Manzoni ne rimase affascinato, tanto che la introdusse nel giardino della sua bella villa di Brusuglio in Brianza.

Si diffonde facilmente per seme e caccia anche numerosi polloni dalla base, è resistente a malattie e parassiti, rendendone il controllo piuttosto difficile. L’aspetto positivo è determinato dall’impianto radicale, molto diffuso, che è fondamentale nel consolidare fossi e scarpate ferroviarie.

E per finire, qualche curiosità. Inutile dire che il miele d’acacia è miele di robinia; è comunque molto apprezzato per il sapore delicato e l’assenza di cristallizzazione. Il legname è usato come combustibile perché brucia bene, con poco fumo anche quando è ancora umido, e con elevato potere calorifico. Ma lo troviamo utilizzato anche nella fabbricazione di mobili, giocattoli di legno, parquet. I suoi tronchi vengono trasformati in pali e traversine, resistenti nel terreno senza bisogno di alcun trattamento.

La pianta, e quindi anche le spine, contengono numerosi alcaloidi tossici per l’uomo (ma non per i conigli). Ecco perché le punture delle spine di robinia risultano particolarmente dolorose.

Con i grappoli fioriti, che sono l’unica parte vegetale edibile, si possono preparare gustose frittelle, torte e marmellate. Le ricette le trovate facilmente sul web.

ᶠᵒᵗᵒ ᵗʳᵃᵗᵗᵉ ᵈᵃˡ ʷᵉᵇ ⁽ᴬᶜᵗᵃ ᴾˡᵃⁿᵗᵃʳᵘᵐ⁾ ᵈⁱ ᵖᵘᵇᵇˡⁱᶜᵒ ᵈᵒᵐⁱⁿⁱᵒ. ᴳᴵᶠ: ᴴʳᵘˢʰⁱᵏᵉˢʰ ⁻ ᴼᵖᵉʳᵃ ᵖʳᵒᵖʳⁱᵃ, ᶜᶜ⁰, ʰᵗᵗᵖˢ://ᶜᵒᵐᵐᵒⁿˢ.ʷⁱᵏⁱᵐᵉᵈⁱᵃ.ᵒʳᵍ/ʷ/ⁱⁿᵈᵉˣ.ᵖʰᵖ?ᶜᵘʳⁱᵈ⁼¹³⁶⁵³⁹³⁶

Robinia pseudoacacia
Robinia pseudoacacia
Acacia dealbata
Acacia dealbata
Mimosa pudica
Mimosa pudica
Mimosa pudica, reazione a stimolo tattile