๐๐จ ๐ฌ๐๐ฉ๐๐ฏ๐ข ๐๐ก๐?
Quando si sente parlare di piante carnivore, la fantasia corre libera verso immagini di foglie lobate che scattano fulminee su poveri e ignari ospiti, oppure su imbuti vegetali fatalmente colmi di sostanze digestive. In Friuli si contano alcune specie di piante prettamente carnivore e alcune protocarnivore. Qui trovate alcuni spiegoni in merito: https://www.tangia.it/borsa-del-pastore/ e https://www.tangia.it/la-pinguicola-carnivora/ . La rosรฒlida (๐๐ณ๐ฐ๐ด๐ฆ๐ณ๐ข ๐ณ๐ฐ๐ต๐ถ๐ฏ๐ฅ๐ช๐ง๐ฐ๐ญ๐ช๐ข) รจ decisamente carnivora, nessun dubbio in merito alle finalitร per cui cattura il proprio cibo.
Un tempo molto diffusa in tutti i continenti dell’emisfero boreale, oggi il suo areale si รจ ridotto notevolmente e la troviamo sia in Europa e Asia settentrionale che nel continente americano, a latitudini circumboreali. In Italia รจ diventata rara e alcune regioni l’hanno iscritta negli elenchi di protezione totale. In Friuli VG la possiamo trovare in alcune torbiere della fascia delle risorgive, del collinare e della pedemontana.
Il nome scientifico ci racconta giร qualcosa delle caratteristiche della pianta. L’epiteto ๐๐ณ๐ฐ๐ด๐ฆ๐ณ๐ข ( = coperta di rugiada) si riferisce alle goccioline che coprono gli apici delle ciglia tentacolari che si stagliano dalle foglie. In realtร quelle ๐๐ค๐๐๐๐ค๐ก๐๐ฃ๐ ๐ฃ๐ค๐ฃ ๐จ๐ค๐ฃ๐ค ๐ง๐ช๐๐๐๐๐, ma un liquido vischioso, zuccherino e luccicante, secreto da delle ghiandole globose, dette “stipitate”. Lo scopo delle ciglia rugiadose รจ piuttosto evidente: attirare qualche ignaro insetto con la falsa promessa di un pasto facile e gustoso. Il liquido appiccicoso incolla la preda alle ciglia e la pianta richiude ermeticamente le foglie su sรจ stesse, imprigionando il malcapitato. La sostanza vischiosa, ricca di pepsina acida prodotta dalla rosolida, digerisce l’insetto, permettendo alla pianta di assimilarne le sostanze nutritive di cui l’habitat รจ povero. Terminato il pasto, le foglie tornano a distendersi e le ghiandole secernono altra “rugiada”.
Sono proprio i substrati, carenti di ๐จ๐ค๐จ๐ฉ๐๐ฃ๐ฏ๐ ๐๐ฏ๐ค๐ฉ๐๐ฉ๐, ad aver selezionato le piante carnivore. Le torbiere, le paludi e gli acquitrini, habitat d’elezione della rosolida e similaria, sono solitamente coperte da acque acide, adatte ad ospitare poche specie vegetali. Sfagni e muschi offrono la base organica su cui si insedia la Rosolida, che perรฒ poi deve provvedere autonomamente alle sostanze nutritive indispensabili per il proprio ciclo vitale.
Ma la rosolida รจ peculiare perchรฉ non si รจ accontentata delle acque acide degli acquitrini friulani. Vive e vegeta bene anche in alcune torbiere alcaline, specie nella fascia delle risorgive. Si รจ evoluta in una ๐ฅ๐๐๐ฃ๐ฉ๐ ๐๐ฅ๐๐๐๐ฉ๐๐๐, che cioรจ mette radici non nel terreno, ma si insedia su tronchi o rami di alberi ospiti. Nello specifico la troviamo in associazione a cespi di Schoenus nigricansย eย Molinia caerulea, i cui supporti si elevano al di sopra del livello massimo raggiunto dall’acqua di falda calcarea.ย
Le sue ridotte dimensioni e la distribuzione molto lacunosa l’hanno preservata da eccessivi prelievi per scopi fitoterapici. Ad ogni modo, la pianta possiede numerose proprietร calmanti, specie in caso di affezioni del tratto respiratorio (tossi, bronchiti, asma, allergie), nonchรฉ irritanti e rubefacenti, utili per eliminare porri, verruche e callositร . Se ne sconsiglia l’uso in caso di ulcere o lesioni del tratto digerente per la capacitร di infiammare le mucose gastriche.
Il folklore popolare la ritrae come pianta magica, portatrice di buonumore e cura contro depressione e malinconia. Gli alchimisti erano soliti raccoglierne la “rugiada” di buon mattino, ingrediente fondamentale delle loro pratiche esoteriche.
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