๐๐จ ๐ฌ๐๐ฉ๐๐ฏ๐ข ๐๐ก๐?
Nei giorni scorsi ho apprezzato molto il suggerimento di una mia attenta lettrice di spiegoni. Mi chiedeva notizie sul miele di Barena, di cui ho sentito accennare, ma non ho mai approfondito l’argomento. Ovviamente il tarlo della curiositร si insinua nelle mie circonvoluzioni cerebrali e mi si ripresenta dopo un po’ di tempo.
Nello specifico, il miele di Barena รจ un Presidio Slow Food della regione Veneto: seguirร spiegone apposito. Intanto ho reperito le specie vegetali di cui le api bottinatrici sono ghiotte. E crescono pure in Friuli VG. Tra di esse la ๐๐ข๐ญ๐ช๐ค๐ฐ๐ณ๐ฏ๐ช๐ข ๐ท๐ฆ๐ฏ๐ฆ๐ต๐ข, specie protetta a livello nazionale. Quindi non si raccoglie, non si porta a casa nemmeno una piccola parte, non si mangia.
Ma volevo deliziarvi comunque con uno spiegone su una specie mediterranea diffusa anche nella nostra regione, che fosse interessante e pure commestibile senza rischi di denunce o multe salate: la ๐๐ข๐ญ๐ช๐ค๐ฐ๐ณ๐ฏ๐ช๐ข ๐ง๐ณ๐ถ๐ต๐ช๐ค๐ฐ๐ด๐ข o ๐ผ๐จ๐ฅ๐๐ง๐๐๐ค ๐๐ ๐ข๐๐ง๐.
Il nome comune la dice lunga sul dove trovarla: in riva al mare, lungo foci fluviali, su velme e barene sabbiose. Predilige zone periodicamente sommerse dalle maree, suoli argillosi e fangosi con salinitร simile a quella marina; manca del tutto lungo la pietrosa costiera triestina. La distribuzione dell’habitat si limita alle coste mediterranee ed africane. E’ una pianta alofita, come la tamerice – spiegone qui: https://www.tangia.it/tamerice-comune/ – cioรจ ‘amica del sale’, che resiste bene ai caldi torridi estivi e allo stress idrico, ma anche alle alte concentrazioni di cloruro di sodio (il sale).
Il nome generico ‘Salicornia’ deriva da due parole latine: “sal” (sale) e “cornus” (corno) a sottolineare la curiosa e particolare forma dei rami (vedi foto) che contengono alte quantitร di sali minerali. Il nome specifico invece significa ‘arbustiva’ o ‘ricca di germogli’. In friulano รจ chiamata ‘๐๐ณ๐ข๐ด๐ด๐ถ๐ญ๐ฆ ๐ด๐ข๐ญ๐ฎ๐ข๐ด๐ต๐ณ๐ฆ’ a ricordarci che la salicornia รจ una ๐๐๐ข๐๐๐๐ฉ๐ ๐จ๐ช๐๐๐ช๐ก๐๐ฃ๐ฉ๐. E’ cioรจ un vegetale classificato nel sistema di ๐๐ข๐ถ๐ฏ๐ฌ๐ชรฆ๐ณ come “๐ฑ๐ช๐ข๐ฏ๐ต๐ข ๐ฅ๐ช ๐ข๐ฎ๐ฃ๐ช๐ฆ๐ฏ๐ต๐ช ๐ข๐ณ๐ช๐ฅ๐ช, ๐ค๐ฐ๐ฏ ๐ง๐ฐ๐จ๐ญ๐ช๐ฆ ๐ฐ ๐ง๐ถ๐ด๐ต๐ช, ๐ฐ ๐ต๐ถ๐ต๐ต๐ช ๐ฆ ๐ฅ๐ถ๐ฆ, ๐ข๐ฅ๐ข๐ต๐ต๐ข๐ต๐ข ๐ข ๐ช๐ฎ๐ฎ๐ข๐จ๐ข๐ป๐ป๐ช๐ฏ๐ข๐ณ๐ฆ ๐ณ๐ช๐ด๐ฆ๐ณ๐ท๐ฆ ๐ฅ’๐ข๐ค๐ฒ๐ถ๐ข”, limitando la traspirazione e regolando il bilancio idrico. Anche le crassule sono camefite succulente, a corroborare il nome popolare assegnato alla salicornia. Cito anche il nome comune tedesco, ricordatevelo: Glasschmelz (sostanza che dissolve il vetro).
L’aspetto รจ singolare, ricorda un’alga che spunta dalle sabbie. Il ๐๐ช๐จ๐ฉ๐ค รจ prostrato, cioรจ che non si eleva al di sopra del terreno, di colore verde-celestino, che in autunno vira verso il rosso. L’arbusto cresce tra 30 e 100 cm. e presenta numerose ๐ง๐๐ข๐๐๐๐๐๐ฏ๐๐ค๐ฃ๐ carnose, composte da una successione di sezioni cilindriche, lunghe alcuni millimetri. Ha anche delle ๐๐ค๐๐ก๐๐, ma solo un occhio attento le riconosce. Sono carnose, dello stesso colore del fusto, a forma di scaglie, fuse assieme e formare le avvolgenti sezioni cilindriche di cui sopra.
I ๐๐๐ค๐ง๐ spuntano tra luglio e ottobre dalle sezioni a gruppi di tre, di dimensioni ridotte e colore bianco-giallastro. L’impollinazione รจ anemocora, facilitata dal vento. Anche la dispersione del ๐จ๐๐ข๐, un piccolo achenio, รจ operata dal vento.
A differenza della cugina ๐๐ข๐ญ๐ช๐ค๐ฐ๐ณ๐ฏ๐ช๐ข ๐ท๐ฆ๐ฏ๐ฆ๐ต๐ข. la fruticosa puรฒ essere raccolta, rispettando i limiti indicati dalla legge regionale. L’elevato contenuto di sali – iodio e bromo soprattutto – e vitamina C era apprezzato giร dagli antichi. I Vichinghi si portavano appresso una scorta durante le loro lunghe navigazioni. L’attivitร antiscorbutica รจ confermata pure dalla medicina moderna. Risultava utile anche nel lenire alcuni effetti dell’ipotiroidismo.
Le popolazioni costiere ne hanno apprezzato, e lo fanno tutt’ora, il ๐จ๐๐ฅ๐ค๐ง๐ molto salato dei gambi crudi. Sono ottimi insaporitori di piatti di pesce o insalate, sostituiscono un contorno di verdure fresche, condito di solo olio e limone, oppure rappresentano un ingrediente fondamentale per la preparazione di concentrati vitaminici. Conservati sott’aceto con qualche foglia di alloro, pepe e aglio, arricchiscono i piatti invernali di carne bollita.
E torniamo all’etimologia tedesca: scioglivetro. Dalla cenere di salicornia si estraeva il ๐๐๐ง๐๐ค๐ฃ๐๐ฉ๐ค ๐๐ ๐ฅ๐ค๐ฉ๐๐จ๐จ๐๐ค, usato come detergente e nella fabbricazione e lavorazione del vetro. L’aggiunta di carbonato di potassio alle miscele di vetro, ne abbassa il punto di fusione da 1700ยฐC a 1550ยฐC, riducendo considerevolmente i costi di produzione. Al contempo ne aumenta la resistenza, la trasparenza e il coefficiente di rifrazione. Il vetro cosรฌ prodotto si chiama “potassico” ed รจ caratteristico dei “vetri di Boemia”.
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