San Severo

𝐋𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐒 𝐜𝐑𝐞?

Il comune di Pinzano al Tagliamento ospita numerosi edifici dedicati al culto cattolico, alcuni di notevole pregio artistico e di indubbio valore devozionale. Ho giΓ  accennato ad alcuni di essi, qui https://www.tangia.it/santissima-trinita/ e qui https://www.tangia.it/cristoforo/ . Percorrendo via Roma, in uscita dalla frazione di Valeriano e diretti verso Pinzano, vi sarΓ  capitato di scorgere un’ancona votiva sul ciglio della strada. E’ dedicata a San Severo e vi consiglio di dedicarle alcuni minuti del vostro tempo. Vi spiego perchΓ¨…

Il capitello di San Severo accoglie o congeda benevola chi entra o esce da Valeriano, al pari dell’ancona, posta all’altro capo del paese, dedicata alla “π˜”π˜’π˜₯𝘰𝘯𝘦 π˜₯𝘦 𝘭𝘒 𝘀𝘭𝘦𝘷𝘒”. Entrambe le strutture sono erette in posizioni strategiche, in luoghi verso cui confluivano numerose vie percorse da viaggiatori, mercanti, pellegrini. CosΓ¬ come la chiesa della Santissima TrinitΓ  offriva ristoro alle anime pie e redenzione a quelle turbate, anche le ancone votive rappresentavano luoghi di raccoglimento spirituale e di ricovero temporaneo.

In origine, l’edificio di culto si trovava piΓΉ a sud-est, lungo la via che conduce al greto del Tagliamento, in direzione dell’odierna strada di π˜‰π˜’π˜΄ 𝘚𝘒𝘯 𝘚𝘒𝘷𝘦’ (Severo). Fonti di archivio datano la presenza di questa prima chiesa campestre al 1564. La struttura presentava due finestre e una porta d’ingresso, aperta sulla piazza attraversata dalla via pubblica, motivo per cui venne definita “𝘰𝘳𝘒𝘡𝘰𝘳π˜ͺ𝘰 𝘱𝘢𝘣𝘣𝘭π˜ͺ𝘀𝘰”. All’interno, tre altari, di cui uno, intitolato “π™π™§π™žπ™£π™žπ™©π™–’, π™ˆπ™–π™™π™€π™£π™£π™– π™š π™Žπ™–π™£π™©π™ž” raffigura proprio San Severo. E’ un’opera di Gaspare Nervesa, eseguita tra il 1595 e il 1598, oggi conservata e visitabile nel vicino oratorio di Santa Maria dei Battuti.

Piccola curiositΓ  sul dipinto: nell’angolo inferiore a sinistra spunta il busto di una bimba, molto probabilmente la figlia dell’artista, Vincenza. Tiene in mano un documento il cui testo fa riferimento alla grazia da lei ricevuta dopo aver invocato l’intervento taumaturgico del Santo: aver riacquistato la vista.

Il 19 settembre 1820 il vescovo Ciani visita la chiesa campestre, ne verifica il pessimo stato di conservazione e decide di demolirla, insieme alla chiesa di San Giovanni di Valeriano. La popolazione, profondamente devota a San Severo, invoca la costruzione di un luogo di culto a lui dedicato altrove; ma dovrΓ  attendere alcuni anni.

Ma chi era San Severo? Nato a Ravenna nel III sec. d.C. fu nominato vescovo nella sua cittΓ  natale nel 283. Deceduto nel 348 e sepolto dapprima a Ravenna, le sue spoglie furono poi traslate a Mainz (Magonza, Germania) e infine a Erfurt (Germania). Dichiarato Santo immediatamente dopo la sua morte, per acclarate virtΓΉ taumaturgiche, il suo culto si diffuse ampiamente e velocemente in Germania. La ‘presenza’ del Santo in terra friulana Γ¨ davvero singolare; non risultano infatti altri luoghi sacri a lui dedicati.

Gli storici suggeriscono un legame con la fuga del patriarca Elia, sospinto dall’invasione longobarda, a Grado (dove diede l’avvio alla costruzione del santuario di Barbana). Evidentemente portΓ² con sΓ¨ le reliquie del Santo, perchΓ© sono state rinvenute, sotto l’altare di Grado, sei lamine auree, di cui una recante il nome di San Severo.

Torniamo a Valeriano, dove nell’anno 1836 alcuni paesani si ammalano di colera, e tre di loro passano a miglior vita. La costruzione dell’ancona non Γ¨ quindi casuale, molto probabilmente Γ¨ caldeggiata proprio da un sopravvissuto, anche lui graziato dal Santo guaritore. Il lavori sono avviati dalla popolazione nel 1837 e il parroco di Valeriano di allora annota che a luglio dello stesso anno si svolge una prima processione al capitello. Le processioni si ripetono negli anni successivi: la quarta domenica del mese di luglio e il primo febbraio. Don Fabricio, nel 1845, registra “…la processione al Capitello, ove si venera la sua immagine…”

Questa immagine, citata dal pievano, Γ¨ quasi sicuramente la statua del Santo, traslata dall’antica chiesa campestre all’attuale ancona votiva. Ma la travagliata storia della statua lignea Γ¨ degna di nota. Salvata dalla demolizione della chiesa, Γ¨ portata a San Daniele del Friuli per delle opere di restauro. Finisce al locale Monte di PietΓ  per alcuni anni dove Γ¨ riscattata e riportata a Valeriano. Posta al riparo nel capitello, vi resta fino al 19 dicembre 2001, quando l’aviditΓ  dell’Uomo se la porta via. Dopo aver segato le sbarre poste alle finestre dell’ancona, dei ladri su commissione asportano la statua e ne fanno perdere ogni traccia.

La popolazione non si abbatte e chiede al pittore spilimberghese π™‹π™‘π™žπ™£π™žπ™€ π™ˆπ™žπ™¨π™¨π™–π™£π™– di colmare degnamente l’assenza della statua. Avendo giΓ  affrescato, anni addietro, la parte di fondo dell’ancona, per incorniciare la statua ancora in loco, ne riproduce una copia pittorica per non interrompere un’antica tradizione devozionale delle genti del luogo. L’artista si ispira alla statua trafugata, aggiungendo sullo sfondo paesaggi tipicamente friulani: momenti di vita agreste, il Tagliamento e alcuni rilievi montuosi. L’inaugurazione ha luogo il 18 ottobre 2002 e rinsalda l’antico legame tra San Severo e Valeriano.

Mi auguro di avervi incuriositi e vi invito a percorrere l’antica “via della Barca” che collegava il guado posto sulla stretta di Pinzano all’abitato di Valeriano e che passava accanto proprio al capitello di San Severo.

San Severo
San Severo, Valeriano di Pinzano al T.to (Foto tratta da Facebook: Live Pinzano)