San Zenone

๐‹๐จ ๐ฌ๐š๐ฉ๐ž๐ฏ๐ข ๐œ๐ก๐ž?

“Non si ravana mai abbastanza” potrebbe diventare un motto condiviso per chi ama il proprio – e non solo – territorio. Ho percorso numerosissime volte la SP34 che collega Lestans a Sequals in auto e ogni volta mi ripromettevo di seguire, alla prima occasione buona, il cartello posto a ciglio strada che indica “Chiesa di San Zenone – secolo XV”. A essere onesti, l’aspetto del cartello non รจ invitante, ma la curiositร  ha spesso la meglio.

Alcuni giorni fa intraprendo un’esplorazione del territorio, partendo da Sequals. Attraverso dapprima una distesa di campi coltivati, attorniata dai colli e primi rilievi delle Prealpi Carniche. Poi un colle alberato, solitario verso meridione, attira la mia attenzione. Lo aggiro da sud, sperando di intercettare una bressana di cui avevo letto e che scovo dietro a un boschetto. Sulla strada di rientro, mi imbatto in un cartello simile a quello di cui sopra.

Colgo l’occasione per sfatare la leggenda metropolitana che vuole le rappresentanti femminili del genere umano come negate per l’orienteering e incapaci di collocare correttamente sรจ stesse in un ambiente estraneo. Poi, ad ogni regola o credenza popolare, corrispondono le eccezioni, sia ben chiaro.

Tornando a me, la folgorazione mi coglie quasi immediatamente e seguo le indicazioni suggerite ed eccola, la chiesa di San Zenone, che si erge sul versante orientale dell’omonimo colle. Ma prima di essa, mi colpisce l’enorme ๐™›๐™–๐™ง๐™ฃ๐™ž๐™–, in friulano ๐˜ณรด๐˜ญ, che cresce di lato all’edificio. La cartellonistica lรฌ accanto รจ generosa e mi informa che nel 2018 il tronco della ๐˜˜๐˜ถ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ค๐˜ถ๐˜ด ๐˜ณ๐˜ฐ๐˜ฃ๐˜ถ๐˜ณ misurava di diametro 3,75 metri, a 1,20 metri dal suolo. Altezza complessiva della pianta: 25,40 mt. Etร  presunta: superiore a 100 anni. Risulta inserita nell’elenco regionale degli alberi monumentali. Trovate la mappa WEBGIS qua: https://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/ambiente-territorio/tutela-ambiente-gestione-risorse-naturali/FOGLIA200/FOGLIA9/#id1

Ma passiamo all’edificio che mi ha atteso cosรฌ a lungo. Dal sito della CEI ricavo i dati strutturali: a navata unica (A) con abside quadrata (B). Copertura a capriate lungo la navata; volta a vela nella zona absidale; ingresso a sesto acuto. Una piccola loggia (D) precede l’ingresso (detto anche “prรฒnao”); il tetto รจ a capanna; una piccola cella campanaria a monofora campeggia sulla facciata anteriore; nel loggiato, sopra la porta, รจ dipinto lo stemma dei Savorgnan, risalente al XVI sec. d.C. Un piccolo locale (C), addossato sul retro (XVII sec.) funge da sacrestia.

Una prima testimonianza scritta che si riferisca all’edificio (A rossa), รจ datata 1289. Enrico di Lestans redige un lascito testamentario a favore di alcune chiese, tra cui San Zenone. Scavi archeologici effettuati nel 1999 hanno evidenziato la presenza di un edificio pre-esistente quello citato nel testamento; di entrambi perรฒ non restano tracce significative. Solo la ๐™ก๐™–๐™จ๐™ฉ๐™ง๐™– ๐™จ๐™š๐™ฅ๐™ค๐™ก๐™˜๐™ง๐™–๐™ก๐™š in pietra, con due croci scolpite, che oggi funge da mensa dell’unico altare parrebbe appartenere alla tomba dello sconosciuto fondatore della prima chiesa edificata sul colle.

La costruzione dell’edificio attuale invece risale alla fine del XIV sec. Il ritrovamento di ๐™™๐™ช๐™š ๐™ข๐™ค๐™ฃ๐™š๐™ฉ๐™š ๐™™’๐™–๐™ง๐™œ๐™š๐™ฃ๐™ฉ๐™ค rinvenute negli strati indagati, fissano una data piuttosto sicura di posa della prima pietra. Tale data รจ detta “๐˜ฑ๐˜ฐ๐˜ด๐˜ต ๐˜ฒ๐˜ถ๐˜ฆ๐˜ฎ”, prima della quale, non essendo le monete ancora state coniate, รจ impossibile che la chiesa fosse stata eretta. E’ certa la consacrazione datata 1551.

Alla fine del XVII secolo viene aggiunta la loggia antistante, ad opera del tagliapietre Iseppo Castella di Meduno, completata solo nel 1738. I Conti ๐™Ž๐™–๐™ซ๐™ค๐™ง๐™œ๐™ฃ๐™–๐™ฃ si insediano come giurisdicenti all’inizio del XVI secolo. L’affresco che adorna l’architrave d’ingresso della navata รจ stato apposto negli anni immediatamente successivi al loro arrivo.

Durante gli anni della Prima Guerra Mondiale, la chiesa diventa deposito di materiale bellico, subendo l’incuria dell’uomo, affaccendato in altre attivitร . Il rifacimento della monofora campanaria del 1923 รจ l’ultimo intervento apportato dalla popolazione, che se ne scorda e lascia l’edificio in preda ai vandali. Solo nel 1971-1972 si provvede a un sostanzioso lavoro di recupero e restauro della chiesa.

La chiesa di San Zenone, nei suoi anni d’oro, ha rappresentato un luogo non solo di richiamo religioso, ma anche di centro di socializzazione e vita comunitaria delle genti del luogo.

Nel XVI secolo, coi Savorgnan presenti e politicamente impegnati a fronteggiare movimento ostili, le famiglie di residenti si riunivano a festeggiare presso la chiesa ogni prima domenica di maggio. I capifamiglia avevano l’obbligo di portare lo schioppo e di censire le “๐˜ค๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ฏ๐˜ช๐˜ฅ๐˜ฆ”, milizie territoriali a rapida mobilitazione.

La stessa intitolazione a San Zenone suggerisce alcuni aspetti legati al territorio. San Zenone fu vescovo di Verona dal 362 al 371 d.C. Era di origini africane, nato in Mauritania, e venne per questo chiamato “il vescovo moro”. Abituato a procurarsi il cibo da solo, era solito pescare nell’Adige, divenendo il ๐™จ๐™–๐™ฃ๐™ฉ๐™ค ๐™ฅ๐™ง๐™ค๐™ฉ๐™š๐™ฉ๐™ฉ๐™ค๐™ง๐™š ๐™™๐™š๐™ž ๐™ฅ๐™š๐™จ๐™˜๐™–๐™ฉ๐™ค๐™ง๐™ž ๐™™๐™ž ๐™–๐™˜๐™ฆ๐™ช๐™– ๐™™๐™ค๐™ก๐™˜๐™š. Le campagne attorno a Sequals, fino alla fine del XIX sec., erano coperte da acquitrini, paludi e torbiere. Il pesce non mancava di certo e il fondatore volle molto probabilmente ingraziarsi i favori del Santo, dedicandogli l’oratorio.

E non mancano antichi detti popolari, entrati di diritto nella cultura tramandata oralmente, che si riferiscono a San Zenone.
โ€œโ€ฆA San Zen a รจ platada una pula cun dodis polazins dโ€™aur..โ€ si riferisce alla leggenda della chioccia e dei suoi 12 pulcini dorati, nascosti sul colle di san Zenone. Non temete, seguirร  spiegone.
Invece โ€œโ€ฆA San Zen al รจ un predi ch’al jes di not e cui che a lu jรดt al mรดr.โ€ฆโ€ ammonisce chi uscisse di casa col buio e dovesse scorgere il prete – presumibilmente l’antico fondatore della chiesa, di cui resta solo la pietra tombale; la morte lo coglierร  inevitabilmente.

Vi ho incuriosito? Vi aggregate alla prossima uscita che organizzo in zona?

La chiesa di San Zenone e la farnia monumentale
La chiesa di San Zenone e la farnia monumentale
Planimetria dello scavo archeologico nella chiesetta (disegno F. Piuzzi);