Santa Maria del Mare

๐‹๐จ ๐ฌ๐š๐ฉ๐ž๐ฏ๐ข ๐œ๐ก๐ž?

Mi sono dilettata a parlarvi numerose volte di animali che migrano e di popoli che si spostano. Ma questo รจ il primo spiegone dedicato ad un edificio che รจ traslato dal luogo di prima edificazione a quello attuale. Si tratta della ๐™˜๐™๐™ž๐™š๐™จ๐™– ๐™™๐™ž ๐™Ž๐™–๐™ฃ๐™ฉ๐™– ๐™ˆ๐™–๐™ง๐™ž๐™– ๐™™๐™š๐™ก ๐™ˆ๐™–๐™ง๐™š, che oggi si incontra attraversando Lignano Pineta, ma รจ chiamata anche “๐˜จ๐˜ช๐˜ข’ ๐˜ฅ๐˜ช ๐˜‰๐˜ฆ๐˜ท๐˜ข๐˜ป๐˜ป๐˜ข๐˜ฏ๐˜ข” perchรฉ รจ proprio da lรฌ che proviene.

Ma andiamo per ordine, e con rigore scientifico. O forse รจ meglio iniziare dalla ๐™ก๐™š๐™œ๐™œ๐™š๐™ฃ๐™™๐™–? Quella che racconta di tre statue lignee nere, raffiguranti la Madonna, che scesero lungo le acque impetuose del Tagliamento, poste all’interno di un “๐˜ญ๐˜ข๐˜ช๐˜ฑ” galleggiante (la mangiatoia degli animali da allevamento). Le statue si fermarono in tre luoghi distinti: Pertegada, Bevazzana e Lignano – allora denominata “๐˜—๐˜ช๐˜ฏ๐˜ฆ๐˜ฅ๐˜ข”. In corrispondenza di ogni ‘fermata’ venne costruita una chiesa, affacciata sul fiume, quasi a volerne mitigare l’irruenza delle piene.

A Bevazzana venne quindi edificato un luogo di culto, ma non si tratta di quello dedicato a Santa Maria del Mare. Durante la delicata campagna di traslazione della chiesa in oggetto, fu rinvenuto un basamento appartenuto a una precedente costruzione, dalle dimensioni di 7 x 3,5 mt. Nei pressi di ciรฒ che resta dell’altare in pietra, posto all’interno di questo edificio, sono stati trovati frammenti di iscrizioni funebri e affreschi, ampolle e fiale di vetro che permettono una collocazione storica approssimativa al VI secolo d.C.

Rappresenterebbe quindi una delle piรน antiche testimonianze della cristianizzazione del Latisanese. E la conferma che la zona, percorsa dal Tagliamento e da vie commerciali romane, assunse, via via che le “alte vie” divennero meno sicure a causa delle invasioni barbariche, un’importanza strategica nelle comunicazioni con le regioni nord-orientali dell’Impero romano.

La costruzione, oltre alle funzioni religiose, molto probabilmente offriva ristoro e riparo anche a pellegrini e viandanti, soldati e mercanti. Non รจ da escludere la presenza di un hospitale.

Per alcuni secoli non si hanno notizie dell’edificio, fino a quando la Repubblica Veneziana ripristina e rende nuovamente sicure le vie di navigazione endolagunare (cioรจ, utilizzando canali artificiali allestiti nell’entroterra o sfruttando tratti di laguna “protetti”), attorno al XIV secolo. La “๐™‡๐™ž๐™ฉ๐™ค๐™ง๐™–๐™ฃ๐™š๐™– ๐™‘๐™š๐™ฃ๐™š๐™ฉ๐™–” ne รจ un esempio, ancora moderno e attuale; seguirร  spiegone.

A ridare slancio e impulso religioso alla chiesa ci pensarono i ๐™‘๐™š๐™ฃ๐™™๐™ง๐™–๐™ข๐™ž๐™ฃ che la acquistarono nel 1457, che chiamarono dei monaci Agostiniani a sovrintendere e gestire il sacello.

I lavori preparatori della traslazione della chiesa confermano proprio la presenza della piccola comunitร  monastica agostiniana, insediatasi fin dal 1484-1485. Si scopre infatti un pavimento in mattonelle quadrate gialle e rosse appartenute a una “๐˜ค๐˜ข๐˜ด๐˜ข ๐˜ฅ๐˜ช ๐˜ฎ๐˜ถ๐˜ณ๐˜ฐ ๐˜ค๐˜ฐ๐˜ฑ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ต๐˜ข ๐˜ฅ๐˜ช ๐˜ค๐˜ฐ๐˜ฑ๐˜ฑ๐˜ฐ, ๐˜ฅ๐˜ช ๐˜ฅ๐˜ถ๐˜ฆ ๐˜ด๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ข๐˜ณ๐˜ช” voluta da Zaccaria Vendramin, nel 1552. Tale casa era “๐˜ค๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜จ๐˜ช๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ต๐˜ข” alla chiesa e ad uso dei monaci.

Altre testimonianza scritte avvalorano l’esistenza in loco di una casa adibita ad abitazione occasionale dei frati, giunti per celebrare messa. Secondo documenti piรน recenti, la casa fu abbattuta nel 1760, per costruirne una nuova, piรน ospitale, sempre ad uso del sacerdote officiante. Invece in base al Catasto Napoleonico, redatto nel 1811, non c’รจ piรน alcuna abitazione accanto alla chiesa.

Ma torniamo all’edificio di culto. Numerose testimonianze lo indicano come punto di riferimento per chi si accingeva a percorrere lunghi tragitti. Il mare, la terraferma e anche il fiume non rappresentavano certo vie di transito comode e agevoli, all’epoca. Sostare in un edificio religioso dedicato alla Madonna e affidare a lei il buon esito del viaggio era un rituale propiziatorio a cui pochi si sottraevano.

E’ certo che nel 1743 il Tagliamento rende difficoltoso lโ€™accesso allโ€™edificio e si rendono necessarie delle opere di sistemazione, oltre che di ampliamento. In quegli anni si realizzano un nuovo campaniletto, l’altare maggiore, l’intonacatura della muratura esterna e un pavimento in cotto rialzato – di quasi 30 centimetri – per meglio riparare la struttura dall’acqua del fiume.

Nel 1769 la Repubblica di Venezia sopprime il convento di Latisana. Come conseguenza indiretta, si assiste alla vendita di tutte sue le pertinenze, inclusa la chiesa di Santa Maria, che diventa proprietร  privata. Passa di mano in mano, dai Moro ai Milanese ai Gaspari e infine ai Bertoli di Latisana. I cappellani di Pertegada continuano a recarsi nel sacello per officiare messa, fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, quando crolla una parte del tetto.

La posizione della chiesa, affacciata sull’alveo del fiume, ne accelera la decadenza. Le acque del Tagliamento ormai lambiscono la facciata e compromettono irrimediabilmente gli affreschi di pregio collocati all’interno. Il futuro vescovo di Concordia-Pordenone, mons. Freschi, suggerisce di spostarla a Lignano, offrendo agli eredi Bertoli di acquistarla e di sobbarcarsi tutte le spese relative alla traslazione.

Negli anni 1965 – 1966 si assiste quindi allo smontaggio e rimontaggio dell’edificio, giusto in tempo prima delle due catastrofiche alluvioni accadute proprio in quegli anni. L’operazione non รจ affatto semplice; si cerca di preservare gli affreschi e le strutture murarie con tecniche allora all’avanguardia. Per la ricostruzione si utilizzano gran parte delle sezioni originali prelevate da Bevazzana, ma onde rispettare le linee originarie tardomedievali, alcune parti sono create ex novo.

L’inaugurazione avviene l’8 settembre 1967 con solenne benedizione e deposizione di una lapide che ricorda ai visitatori le origine della “chiesa venuta dal fiume”.

Non mi dilungo sull’elevato valore artistico e storico delle opere d’arte contenute e restaurate, visitabili nella chiesa, che non sono di mia competenza. Potete leggerne qui, al punto 6: https://guidartefvg.it/elenco/le-chiese-di-lignano/ . Ma colgo l’occasione per invitarvi a sostare qualche attimo nella pineta che ha accolto la chiesa, donandole nuovo impeto e fruibilitร  anche a chi di arte sacra non s’intende.

Termino con un breve accenno all’oggetto con cui ho iniziato lo spiegone: la statua lignea della Madonna. Quella scesa lungo le acque del Tagliamento e che ha scelto Bevazzana per farsi dedicare un luogo di culto. Si tratta di una statua policroma, alta 79 cm e larga 30, databile fra il XIV e il XV secolo, il cui realizzatore resta ignoto. La Madonna tiene in grembo bambin Gesรน, insolitamente vivace e proteso in avanti, con un braccio alzato nel gesto della benedizione e l’altra mano appoggiata al globo terrestre, sorretto dalla mano materna. Nella chiesa ne potete visitare una copia; l’originale รจ custodito nel vicino centro assistenziale.

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La chiesa di Santa Maria del Mare, allora di Bevazzana, sulle sponde del Tagliamento
La chiesa di Santa Maria del Mare, allora di Bevazzana, sulle sponde del Tagliamento
La chiesa di Santa Maria del Mare, nella Pineta di Lignano
La chiesa di Santa Maria del Mare, nella Pineta di Lignano