𝐋𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐢 𝐜𝐡𝐞?
Con le prime giornate tiepide inizia a farsi vedere una delle poche specie di insetti che non provoca, nella maggioranza di noi bipedi ignoranti, esternazioni di schifo o crisi di panico. Si tratta della 𝙘𝙤𝙘𝙘𝙞𝙣𝙚𝙡𝙡𝙖 comune (𝘊𝘰𝘤𝘤𝘪𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘦𝘱𝘵𝘦𝘮𝘱𝘶𝘯𝘤𝘵𝘢𝘵𝘢) associata – al contrario della stragrande maggioranza delle sue compagne di classe – a fortuna, desideri che si avvereranno e matrimoni che si celebreranno.
Hanno l’aspetto buffo e quasi tenero, con quei colori così allegri e sgargianti. Chi legge i miei spiegoni da un pò, sa che in natura nulla è casuale. Il colore delle èlitre, per lo più rosso e arancione, è infatti aposematico e dà chiare indicazioni ai predatori circa la tossicità dell’animaletto.
E quelle sei zampette leste? Possono secernere, se l’individuo si sente minacciato, un’emolinfa (il sangue degli insetti) puzzolente e repellente, che fa passare ogni appetito.
E la ‘corazza’, così tonda e liscia? Permette agli adulti di ritrarre le zampe completamente all’interno del corpo, rendendoli difficilmente predabili.
E la testolina, così piccina e lucida? E’ provvista di poderose e implacabili mandibole che sono in grado di soddisfare tutti gli appetiti dell’insetto
E i sette puntini? No, quelli non hanno funzione difensiva, ma permettono a noi di identificare la specie. Infatti la 𝘴𝘦𝘱𝘵𝘦𝘮𝘱𝘶𝘯𝘤𝘵𝘢𝘵𝘢 presenta tre punti neri per ogni èlitra e uno a cavallo della commissura (la congiunzione delle èlitre). Se sono più o meno di sette, si tratta di una specie differente.
La graziosa bestiola coi sette pois viene ampiamente utilizzata nella lotta biologica perché è feroce divoratrice, fin dallo stadio di larva (ecco, la larva non ha l’aspetto così tenero), di afidi, cocciniglie – solitamente dannosi per le colture – e di ogni altro insetto molle e piccolo. Una singola larva mangia in media 50-60 afidi al giorno; una coccinella arriva a divorarne cinquemila nella sua esistenza.
Esistenza breve, comunque. Mamma coccinella depone circa 2000 uova, da cui escono le larve, simili a coccodrilli a pois miniaturizzati. Dopo essersi abbuffate di afidi per circa 2-3 settimane, si impupano per un’altra settimana. L’individuo che sbuca dalla pupa è adulto, maturo sessualmente e vorace come nello stadio precedente. Passerà le successive 4-6 settimane mangiando e riproducendosi. Dopodiché avrà concluso il suo ciclo vitale. A variare suddetto ciclo possono intervenire drammaticamente gli insetticidi, gli antiparassitari e i diserbanti, che sono al momento la maggiore minaccia per gli ecosistemi e le coccinelle che vi abitano.
A peggiorare la situazione, ci sono anche le dirette concorrenti, le 𝘏𝘢𝘳𝘮𝘰𝘯𝘪𝘢 𝘢𝘹𝘺𝘳𝘪𝘥𝘪𝘴, o coccinelle arlecchino (a macchie variabili), introdotte dall’uomo per la lotta agli afidi. La arlecchino è più resistente e famelica della 𝘴𝘦𝘱𝘵𝘦𝘮𝘱𝘶𝘯𝘤𝘵𝘢𝘵𝘢, tanto che ne mangia pure le uova.
La stessa 𝘴𝘦𝘱𝘵𝘦𝘮𝘱𝘶𝘯𝘤𝘵𝘢𝘵𝘢 ha però delle cure parentali discutibili. In assenza di afidi, le adulte riversano sulle proprie uova, larve e pupe le loro attenzioni gastronomiche. E mamma coccinella depone addirittura uova sterili, come risorsa trofica in periodi di magra, per sè e per le larve.
Sono sicura che da oggi in poi osserverete con occhi diversi gli amabili animaletti puntinati. E penserete che porti fortuna soprattutto a chi non è afide.
ᶠᵒᵗᵒ: ʷʷʷ.ᵃⁿᵗʳᵒᵖᵒᶜᵉⁿᵉ.ⁱᵗ
