๐๐จ ๐ฌ๐๐ฉ๐๐ฏ๐ข ๐๐ก๐?
Nel mar Mediterraneo vivono numerose specie di viventi diversi: pesci, mammiferi, rettili, anfibi, molluschi e ๐ฅ๐ค๐ก๐๐๐๐๐ฉ๐ ๐๐ง๐ง๐๐ฃ๐ฉ๐. Oggi accenno a uno di loro perchรฉ la sua strategia alimentare รจ a dir poco singolare.
Ho accennato qualche spiegone fa a un suo lontanissimo cugino, qui: https://www.tangia.it/cetriolo-marino/
Invece quello odierno รจ sulla stella marina, ovvero un animale appartenente alla classe delle ๐๐ด๐ต๐ฆ๐ณ๐ฐ๐ช๐ฅ๐ฆ๐ข. Le numerose specie sono presenti in tutti i mari del Globo, anche nella ๐๐๐จ๐๐ง๐ซ๐ ๐ฃ๐๐ฉ๐ช๐ง๐๐ก๐ ๐ข๐๐ง๐๐ฃ๐ ๐๐ ๐๐๐ง๐๐ข๐๐ง๐. La foto (vedi sotto) ritrae proprio una residente del parco marino triestino.
Il sito della riserva รจ questo: https://www.ampmiramare.it/ e vale la pena dargli un’occhiata per la completezza delle info e la varietร di foto. Ovviamente visitare il parco di persona รจ sempre un’attivitร consigliata.
Biologicamente parlando, la stella marina รจ davvero peculiare. Riesce a farsi ricrescere gli arti partendo dal corpo mutilato. Ma in casi eccezionali, puรฒ ricreare la frazione di corpo mancante anche da una sola estremitร rimasta vitale.
Su ogni braccio (solitamente 5, ma alcune specie arrivano a contarne 50) sono presenti delle piccole estensioni che terminano con delle ventose. Sono proprio queste che permettono alla stella marina di venire classificata come polichete ๐๐ง๐ง๐๐ฃ๐ฉ๐, a differenza di quelli sedentari (permettetemi la suddivisione un po’ grossolana). I ๐ฑ๐ข๐ณ๐ข๐ฑ๐ฐ๐ฅ๐ช, cioรจ le appendici muscolari di cui sopra, rendono possibile il movimento sul fondale marino e la percezione dell’ambiente circostante – luce e oscuritร – nonchรฉ la presenza di prede e predatori.
Il sistema idraulico che alimenta i parapodi รจ anche responsabile della ๐๐๐น๐ป๐ฒ๐ฟ๐ฎ๐ฏ๐ถ๐น๐ถ๐๐ฎ’ delle stelle marine all’esposizione all’aria. Infatti questi organismi non andrebbero mai estratti dall’acqua, neanche per brevi periodi, pena la loro morte.
Pure la ๐ฟ๐ถ๐ฝ๐ฟ๐ผ๐ฑ๐๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ รจ singolare: possono farlo sia in maniera sessuata – un maschio che feconda una femmina – sia asessuata (anche se meno diffusa). In tal caso, l’animale – maschio o femmina – si divide in due sezioni, che genereranno due individui ben distinti e completi, con DNA identico.
Le stelle marine sono anche in grado di produrre il cosiddetto “ormone dell’amore”, l’๐ค๐จ๐จ๐๐ฉ๐ค๐๐๐ฃ๐, fondamentale per la riproduzione di numerose specie animali (compreso l’uomo). I biologi che studiano le stelle marine hanno appurato che l’ormone svolge importanti funzioni nel regno animale da oltre mezzo miliardo di anni. Nei topi, ad esempio, l’ossitocina inibisce l’alimentazione.
E nella stella marina? Tenuto conto che l’aspetto innocuo e puccioso dei policheti inganna parecchio, รจ doveroso precisare che sono voracissimi predatori, specializzati nel divorare coralli, ricci di mare, cozze, ostriche e pesci. Lo fanno arrampicandosi di solito sopra la preda, allungando i tentacoli verso la parte inferiore della vittima, per avvolgerla e spezzarla in due parti. A questo punto entra in gioco l’ormone ossitocina. Questa sostanza induce la stella marina ad estroflettere lo ๐จ๐ฉ๐ค๐ข๐๐๐ค dalla bocca e a digerire il malcapitato, soprattutto quando รจ voluminoso, esternamente al proprio apparato digerente.
E concludo col ๐จ๐๐จ๐ฉ๐๐ข๐ ๐ฃ๐๐ง๐ซ๐ค๐จ๐ค dell’animale: mancando di un cervello centralizzato, non puรฒ elaborare informazioni esterne complesse. E’ composto da un sistema sensoriale nell’epidermide, che riceve gli input dagli organi periferici, e uno motorio che controlla i muscoli dei parapodi, coordina l’equilibrio e i sistemi direzionali. L’animale non รจ comunque capace di pianificare le proprie azioni. Si affida ai sensori epidermici: quando un braccio รจ attratto da un odore, questo si impone sugli altri e comanda la direzione del movimento intrapreso dalla stella marina.
E’ consolante sapere che al mondo ci sono spazio, risorse e strategie di sopravvivenza anche per individui privi di cervello.
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