Stelle cadenti

𝐋𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐒 𝐜𝐑𝐞?

Una leggenda narra che le stelle cadenti, che solcano il cielo notturno friulano, altro non siano che enormi 𝘀π˜ͺπ˜₯𝘢𝘭π˜ͺ𝘴, lanciate in aria da un gigante che abita tra i monti della Carnia. Uno spiegone dedicato a “𝘭π˜ͺ𝘴 𝘀π˜ͺπ˜₯𝘢𝘭π˜ͺ𝘴” lo trovate qui: https://www.tangia.it/cidulis/

Il racconto Γ¨ tratto dal libro “π™΅πš’πšŠπš‹πšŽ 𝚎 πš•πšŽπšπšπšŽπš—πšπšŽ πšπšŽπš• πšƒπšŠπšπš•πš’πšŠπš–πšŽπš—πšπš˜” di L. Battistutta: io l’ho solo rivisitato per questioni editoriali.

Di giganti che vivono in Friuli VG, buoni o dispettosi, oppure malefici, come l’OrcolΓ t, ce ne sono parecchi. Sono dislocati in maniera sparsa, tra le vallate alpine, le colline e persino nell’alta e bassa pianura. Il protagonista di questa fiaba Γ¨ Jacum dell’Amariana. E’ un gigante pastore, che alleva le sue amate e coccolate pecore lungo le pendici prative del monte. Queste, proprio perchΓ© godono di ottima salute, brucano erbe saporite e dormono in ripari sicuri, ricompensano il loro padrone con latte e lana di altissima qualitΓ . Jacum non fa fatica a vendere i formaggi e fiocchi di lana nei mercati e nelle fiere.

I ricavi delle vendite sono sempre alti e permettono al gigante di trascorrere in relativa agiatezza i mesi invernali nella sua malga, scaldata dai ciocchi di legna spaccata nei mesi precedenti. PuΓ² addirittura dedicarsi alla sua passione: la poesia. Legge assiduamente sonetti, quartine, poemetti di autori ispirati. E ne compone di suoi, che decanta nelle sere estive dal prato antistante la malga. Le pecore, i gufi, gli allocchi rispondono entusiasti, rinvigorendo l’autostima di Jacum.

Un giorno di primavera suo cugino, il gigante Toni di Susans, gli fa recapitare un invito a una riunione famigliare. Sarebbe stata l’occasione per rincontrare vecchie conoscenze e farne di nuove. Jacum accetta ben volentieri, anche perchΓ©, nella sua vita, erano state ben poche le occasioni per allontanarsi dalle pendici dell’Amariana. Chiede istruzioni sul percorso da seguire a Toni. Il cugino di collina gli suggerisce di seguire le acque del Tagliamento verso sud, fino agli ultimi rilievi. LΓ¬, Toni lo avrebbe atteso a braccia aperte.

Il giorno convenuto, Jacum, di buon mattino, sbriga le faccende nella stalla, prepara il suo zaino con qualche omaggio per amici e famigliari e raccomanda al cane da guardia di tenere d’occhio le pecore. Si dirige di buona lena verso sud, ammirando da vicino le acque cangianti, i bracci intrecciati e i sassi del Tagliamento. Oltrepassa velocemente Gemona e Osoppo e si avvicina ai colli di San Daniele. Toni agita la mano da lontano e lo saluta col vocione baritonale.

La festa si svolge nella tenuta del cugino, tra prati, boschetti e recinti per il bestiame. Jacum Γ¨ impressionato dalla varietΓ  di ambienti naturali cosΓ¬ diversi a cui Γ¨ abituato, dal brulicare di forme di vita, dai rumori prodotti dalle numerose attivitΓ  umane e animali. Ma Γ¨ anche ammaliato dall’allegra compagnia di giganti e gigantesse che lo attendono curiosi. Toni fa accomodare Jacum accanto a Teresina, gigantessa di Valvasone, con il nemmeno troppo celato intento di promuovere un’eventuale sintonia tra i due.

Jacum, timoroso e imbarazzato, abbozza qualche parola. Teresina invece, piΓΉ arrembante e festosa, lo incalza: “Mi hanno detto che sei un poeta”. Jacum conferma sottovoce. Teresina ne vuole sapere di piΓΉ e gli chiede di recitare dei versi. Il gigante sussurra un suo breve e toccante componimento, che fa breccia nel cuore sensibile di Teresina. La reciproca simpatia Γ¨ stabilita; tutti i giganti presenti se ne accorgono e la serata prosegue tra poesie, canti, racconti e allegre risate.

Al momento del commiato, Teresina invita Jacum a raggiungerla nei giorni seguenti a Valvasone. Altrettanto fa Jacum con la gigantessa. Ma entrambi sanno che saranno visite fugaci: i loro rispettivi stili di vita sono troppo diversi per poter sognare una comunione di intenti, che non sia anche una rinuncia o un sacrificio per almeno uno di loro. Il gigante insiste comunque, e per indurre Teresina a raggiungerlo tra i monti, le indica la direzione, affascinandola col racconto della bellezza che offre il fiume Tagliamento nel suo tratto montano.

Teresina, incerta, chiede informazioni piΓΉ precise sul luogo dove Jacum dice di vivere. Lui allora, per rassicurarla, la avverte che non appena fosse tornato tra i suoi monte e nelle sue malghe, avrebbe acceso un enorme falΓ². E avrebbe lanciato 𝘭π˜ͺ𝘴 𝘀π˜ͺπ˜₯𝘢𝘭π˜ͺ𝘴 altissime in cielo. Lei le avrebbe certamente scorte anche dalla pianura, ricordandosi dell’invito e magari, un bel giorno, le avrebbe seguite per raggiungere Jacum.

E cosΓ¬ fa il gigante una volta tornato sulle pendici dell’Amariana tra le sue amate pecore. All’imbrunire raduna del legname secco e dΓ  fuoco al falΓ². E mentre questo arde, regalando danzanti riflessi fiammeggianti ai monti e al fondivalle lΓ¬ attorno, Jacum prepara 𝘭π˜ͺ𝘴 𝘀π˜ͺπ˜₯𝘢𝘭π˜ͺ𝘴: enormi dischi ricavati da un tronco di un faggio antichissimo. Usando un lungo fusto di castagno come asta lanciatrice, solleva un disco arroventato alla volta e lo lancia in aria.

Le traiettorie delle 𝘀π˜ͺπ˜₯𝘢𝘭π˜ͺ𝘴 fendono alte e luminose il cielo friulano. Da Valvasone, immersa ormai nel buio della notte, occhi innamorati di gigantessa dirigono lo sguardo verso nord. Ed eccole lΓ¬, lucenti stelle cadenti che solcano quel mare di oscuritΓ , ben al di sopra delle cime alpine piΓΉ svettanti. Sono il segno di un legame puro e sincero tra due esistenze cosΓ¬ lontane, distanti nello spazio e nei modi, ma vicinissime nei sentimenti e nelle emozioni.

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Stelle cadenti o 𝘀π˜ͺπ˜₯𝘢𝘭π˜ͺ𝘴?
Stelle cadenti o 𝘀π˜ͺπ˜₯𝘢𝘭π˜ͺ𝘴?