Tarassaco

๐‹๐จ ๐ฌ๐š๐ฉ๐ž๐ฏ๐ข ๐œ๐ก๐ž?

Una pianta che fiorisce praticamente tutto l’anno e che ammiro per versatilitร  e perseveranza รจ il ๐™ฉ๐™–๐™ง๐™–๐™จ๐™จ๐™–๐™˜๐™ค (๐˜›๐˜ข๐˜ณ๐˜ข๐˜น๐˜ข๐˜ค๐˜ถ๐˜ฎ ๐˜ฐ๐˜ง๐˜ง๐˜ช๐˜ค๐˜ช๐˜ฏ๐˜ข๐˜ญ๐˜ฆ) detto anche ๐™จ๐™ค๐™›๐™›๐™ž๐™ค๐™ฃ๐™š o ๐™™๐™š๐™ฃ๐™ฉ๐™š ๐™™๐™ž ๐™ก๐™š๐™ค๐™ฃ๐™š. L’etimologia del nome รจ dubbio. Il nome generico potrebbe derivare dal latino ‘tarasso’ = sanare, guarire; oppure dal persiano ‘tarkhasqรนn’ = erba amara. Invece lo specifico viene dal latino ‘officina’ = farmacia, per l’uso a scopo medicinale che si faceva della pianta in tempi passati.

Non mi dilungo troppo sulle proprietร  curative della pianta, nelle sue diverse parti vegetali (tutte edibili, con misura). Mi soffermo invece su una ๐™ง๐™ž๐™˜๐™š๐™ฉ๐™ฉ๐™– collaudata e dal risultato notevole.

Si raccoglie 1 kg di infiorescenze di tarassaco (avendo cura di asportare il piรน possibile la parte verde alla base del fiore) in un luogo distante dalle strade trafficate e preferibilmente dopo che ha piovuto. Utilizzando un’ampia pirofila, si dispone uno strato di petali/fiori di tarassaco a coprire tutta la base della pirofila. Si sparge zucchero di canna sullo strato di fiori fino a coprirlo. Si stende un altro strato di fiori, su cui verrร  spanto altro zucchero. Questo, fino a terminare i fiori a disposizione. Si copre la pirofila con garza o tela grezza, in modo che i raggi del Sole possano scaldare lo zucchero, evitando perรฒ che ci finiscano dentro gli insetti.

Lasciare la pirofila di giorno a diretto contatto col Sole, di notte la si porta in una zona fresca. Dal secondo giorno si rimesta il tutto con un cucchiaio di legno. Il terzo giorno si filtra il tutto attraverso una garza a trama fitta, facendo colare la melassa in una pentola. L’impasto di fiori & zucchero va strizzato, fino a spremerlo di tutta la melassa disponibile. Questa va portata a ebollizione e versata ancora calda in contenitori sigillabili. Il contenitore puรฒ essere conservato in frigo per parecchi mesi, oppure congelato in freezer. E’ un ottimo dolcificante, dal sapore intenso, da aggiungere allo yoghurt o alle tisane.

Ma รจ la ๐™ก๐™š๐™œ๐™œ๐™š๐™ฃ๐™™๐™– del tarassaco che mi ha indotta a scrivere questo spiegone. Eccola.

Quando Dio creรฒ l’uomo, decise che era buona cosa ricordargli costantemente la potenza del suo Creatore, circondandolo di bellezza, forme fantasiose, colori vividi e odori penetranti. Pensรฒ di attorniare l’uomo coi fiori e chiese loro quali colori desiderassero per la loro livrea.

Tutti furono lesti ad accaparrarsi delle fogge singolari, tutti tranne il tarassaco. Questo tentennava, dubitava, tergiversava. “Eppure – pensรฒ Dio – รจ una pianta parca, rustica, non dovrebbe fare tanto la capricciosa”. Il tarassaco, incalzato, rispose: “Di giorno guardo in cielo e vedo il Sole, di un giallo sfavillante; mi fa pensare a Te e vorrei essere cosรฌ. Di notte invece vedo la Luna, cosรฌ perfettamente tonda e candida; mi fa pensare a Te e vorrei essere cosรฌ. Poi compaiono le Stelle che mi riempiono lo spirito di sogni e speranze; mi fanno pensare a Te e vorrei essere cosรฌ.”

Allora Dio commosso fece diventare il tarassaco dapprima giallo sgargiante come il Sole, poi bianco e tondo come la Luna, e da ultimo, colmo di stelle fluttuanti, pronte a spiccare il volo, come i sogni e le speranze, ogni volta che qualcuno lo accarezza.

Date un’occhiata a questo post, molto preciso, esaustivo e pure simpatico (nonostante sia uno spiegone)

แถ แต’แต—แต’: แตโฑแตƒ

tarassaco
Tarassaco