𝐋𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐢 𝐜𝐡𝐞?
Il tartufo è un fungo Ascomycota ipogeo ( = vive sotto terra), appartenente per lo più al genere 𝘛𝘶𝘣𝘦𝘳.
Viene raccolto con l’utilizzo di cani dal fiuto particolarmente sensibile, visto che il fungo emette, come suo unico indizio di presenza, un caratteristico odore, di tartufo appunto.
Anche altri animali, cinghiali, ghiri, volpi e tassi ne sentono la presenza e ne vanno ghiotti, ma il loro utilizzo nella raccolta appare evidentemente complicato. Invece i maiali domestici hanno visto in passato una loro utilità, ma la voracità e il carattere poco addomesticabile che li contraddistingue, ha portato alla sospensione iniziale e al recente divieto del loro utilizzo, per gli evidenti danni ambientali che provocano..
La forma del tubero è legata al tipo di terreno in cui cresce: un sottobosco morbido favorirà forme tondeggianti, un substrato compatto ne provocherà una crescita bitorzoluta.
E’ un organismo simbionte, ha quindi bisogno di un altro organismo, con cui entra in simbiosi, per scambiarsi a vicenda sostanze nutrienti che difficilmente potrebbero produrre da sé. Il tartufo predilige le radici delle latifoglie: cerro, rovere, pioppo, quercia, nocciolo, carpino e tiglio; in Friuli ha solo l’imbarazzo della scelta.
Sì perché il tartufo non è un’eccellenza solo piemontese, toscana o marchigiana; cresce rigoglioso anche nella nostra regione. Le zone tartufigene individuate e censite sono: le Valli del Torre, la Val Venzonassa, la Valle del Grivò, la Valle dello Judrio, la Val Dogna, il Collio, il Carso goriziano, il Carso triestino, la zona di San Daniele del Friuli, le Foci dell’Isonzo, la Laguna di Grado.
In Val Resia è stato recentemente promosso l’uso in cucina del tartufo mesenterico – 𝘛𝘶𝘣𝘦𝘳 𝘮𝘦𝘴𝘦𝘯𝘵𝘦𝘳𝘪𝘤𝘶𝘮 ( = che ha la parte interna, detta gleba, simile all’intestino), che ha trovato un habitat ottimale proprio nella valle delle Prealpi Giulie.
Il Parco naturale, insieme all’Associazione Tartufai FVG, intende valorizzazione i prodotti del territorio, nell’ottica di uno sviluppo socio-economico sostenibile e di conservazione dell’area protetta.
Le ricette le trovate qui: https://lnx.tartufaifvg.it/ricette/
ma, come al solito, vi consiglio caldamente una visita, perché i prodotti locali vanno gustati in loco.
ᶠᵒᵗᵒ: ˢʰᵘᵗᵗᵉʳˢᵗᵒᶜᵏ