𝐋𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐢 𝐜𝐡𝐞?
𝘙𝘪𝘷𝘦 𝘥’𝘈𝘳𝘤𝘢𝘯𝘰 è un piccolo comune friulano che si estende sulle colline moreniche, di evidenti origini glaciali. Su uno dei rilievi, si erge il castello di Arcano Superiore, detto anche di Tricano, per lo stemma nobiliare che raffigura tre cani neri.
Ad oggi il castello è di proprietà privata, ma viene regolarmente aperto al pubblico in occasione delle giornate culturali chiamate “Castelli aperti”. In occasione di una visita, che vi consiglio vivamente, vi verrà raccontata la storia della nobildonna Todeschina di Prampero, sposata in prime nozze col signore del maniero, Alfonso d’Arcano.
Alla morte prematura di questo, a Todeschina sarebbe toccata una sorte piuttosto grama: tornare nella famiglia d’origine e vivere nel lutto fino alla fine dei suoi giorni oppure chiudersi in convento. Accettò quindi di buon grado l’offerta di matrimonio del cognato, Francesco d’Arcano; le seconde nozze si svolsero nel 1634.
Ma già l’anno successivo Francesco rivelò le vere intenzioni del matrimonio: le ricchezze e l’ingente dote di Todeschina gli erano ben più care della serenità famigliare. Accusò ingiustamente la moglie di essere di facili costumi e di averlo tradito e tanto bastò per pugnalarla a morte. La donna agonizzante, riuscì a scrivere le proprie iniziali e l’anno (“TP 1635”) col proprio sangue sulla parete accanto al luogo dell’esecuzione.
La scritta restò visibile fino al 1976, anno del devastante terremoto che in Friuli ha cancellato testimonianze e storia.
L’odissea della nobildonna non terminò qui: per liberarsi del suo corpo scomodo e impossessarsi dei suoi averi, il novello vedovo la fece murare ancora viva dietro un’intercapedine del castello.
Durante dei lavori di restauro eseguiti all’interno del castello, all’inizio del XX° secolo, furono ritrovate ossa umane appartenenti a una donna, molto presumibilmente di Todeschina.
I proprietari attuali non abitano nel maniero, a detta loro “perché non adatto, visti lavori di restauro solo conservativi, a dimora residenziale”. Ma la custode, alloggiata nella vecchia torre, afferma di bere il thè e mangiare i biscotti assieme al fantasma della sventurata.
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