๐๐จ ๐ฌ๐๐ฉ๐๐ฏ๐ข ๐๐ก๐?
Alcuni giorni fa sono inciampata in quello che credevo uno spicchio spellato di arancia, salvo poi appurare che non si trattava nรจ di un residuo alimentare maldestramente gettato nel bosco, tantomeno di un prodotto vegetale. Si trattava di ๐๐ณ๐ฆ๐ฎ๐ฆ๐ญ๐ญ๐ข ๐ฎ๐ฆ๐ด๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฆ๐ณ๐ช๐ค๐ข, detta anche ๐๐๐ง๐ซ๐๐ก๐ก๐ค ๐๐๐๐ก๐ก๐ค o ๐๐ช๐ง๐ง๐ค ๐๐๐ก๐ก๐ ๐๐๐ฉ๐, un fungo ๐ฃ๐ข๐ด๐ช๐ฅ๐ช๐ฐ๐ฎ๐ช๐ค๐ฆ๐ต๐ฆ.
Il nome generico ‘tremella’ deriva dal latino trฤmลญlus = tremolante, per la consistenza gelatinosa del carpoforo. L’epiteto specifico ‘mesenterica’ invece deriva dal greco ฮผฮญฯฮฟฯ = mezzo e da แผฮฝฯฮตฯฮฟฮฝ = intestino, per la forma che ricorda un intestino.
La forma della parte visibile del fungo (detto ๐ฃ๐ข๐ด๐ช๐ฅ๐ช๐ฐ๐ฎ๐ข) ricorda inizialmente le convoluzioni cerebrali. Poi si fa lobata e irregolare, con la carne di consistenza tenace e gelatinosa. Il colore del basidioma รจ giallo, da intenso, quasi aranciato, a bianco giallastro, quasi traslucido. Arriva a misurare mediamente 5 cm di larghezza, ma in condizioni di optimum trofico, raggiunge anche i 10 cm e si dispone a formare veri e propri cuscini fungini. Lo troviamo su legna in decomposizione, specie di latifoglie, ma anche di conifere. In realtร non consuma direttamente il materiale organico marcescente: รจ un fungo ๐ฅ๐๐ง๐๐จ๐จ๐๐ฉ๐ di un altro fungo (๐๐ฆ๐ฏ๐ช๐ฐ๐ฑ๐ฉ๐ฐ๐ณ๐ข ๐ช๐ฏ๐ค๐ข๐ณ๐ฏ๐ข๐ต๐ข) che, lui sรฌ, si ciba di legna a terra.
La tremella prospera tutto l’arco dell’anno in ambienti piuttosto umidi. Pare essere ๐๐ค๐ข๐ข๐๐จ๐ฉ๐๐๐๐ก๐, o perlomeno ‘๐ฏ๐ฐ๐ฏ รจ ๐ท๐ฆ๐ญ๐ฆ๐ฏ๐ฐ๐ด๐ข’, anche se in alcuni ricettari ne viene consigliata l’assunzione addirittura da crudo. In Cina, il fungo รจ usato per preparare una zuppa immunomodulatrice, insieme a semi di loto, bulbi di gigli e bacche di giuggiolo. Chi l’ha assaggiato conferma l’assenza di odore e sapore.
Ma veniamo alla nota folkloristica. E’ ben noto lo spirito dispettoso e vagamente vendicativo delle ๐๐๐ฉ๐. Pare che sia colpa loro se le mucche smettono di produrre latte, se il latte inacidisce troppo presto, se il formaggio ammuffisce senza ragione, se le puerpere non riescono a sfamare i loro neonati. Le creature bizzose del bosco accorrono al minimo accenno di odore di latte, lo sottraggono di nascosto, sostituendolo con liquidi simili, perรฒ di dubbia provenienza.
Ma cosa se ne faranno di tutto questo latte? Semplice: lo bevono. E se ne avanza, ci fanno burro e formaggio, che poi mettono a stagionare su tronchi e rami, nel bosco. Forse ne lasciano un pรฒ appositamente in bella vista e alla portata di un ardito escursionista, in modo che lo assaggi, quasi a ricompensare i furti perpetrati ai danni del genere umano. Ed ecco nato il mito del ๐๐ช๐ง๐ง๐ค ๐๐๐ก๐ก๐ ๐๐๐ฉ๐ che lega le magiche creature del bosco a un fungo dalle fattezze davvero singolari.
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